Biennale di Venezia: Warlikowski e Tempest vincono i Leoni per il Teatro 2021
Annunciati i premi dell’edizione 2021 della Biennale di Venezia per il Teatro: a Krzysztof Warlikowski va il Leone d’oro alla carriera, mentre Kae Tempest si aggiudica il Leone d’argento.
![Biennale di Venezia: Warlikowski e Tempest vincono i Leoni per il Teatro 2021](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2021/02/RID-Kae_Tempest_ph-Julian-Broad2_262-683x1024.jpg)
La Biennale Teatro rivela i suoi Leoni e li assegna a due autori d’eccezione: il polacco Krzysztof Warlikowski, regista e pietra miliare del teatro post comunista che ha marcato la scena internazionale creando visioni memorabili, al quale viene attribuito il Leone d’oro alla carriera per il Teatro 2021, e l’inglese Kae Tempest, poeta, figura emblematica conosciuta sia per il teatro sia per la scrittura testuale graffiante, allo stesso tempo rapper e performer di travolgenti reading, Leone d’Argento 2021. A deliberare la decisioneè statoil Consiglio di Amministrazione della Biennale di Venezia, accogliendo la proposta di ricci/forte (duo composto da Stefano Ricci e Gianni Forte), direttori del settore Teatro. La direzione diricci/forte si indirizza così verso forme espressive potenti e complesse, annunciando una Biennale Teatro di grande interesse, attenta a linguaggi intersezionali e transdisciplinari, dal forte impatto visivo e drammaturgico.
![Krzysztof Warlikowski fot. Maurycy Stankiewicz](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2021/02/RID-K.-Warlikowski-fot.-Maurycy-Stankiewicz.png)
Krzysztof Warlikowski fot. Maurycy Stankiewicz
KRZYSZTOF WARLIKOWSKI LEONE D’ORO ALLA CARRIERA 2021
Krzysztof Warlikowski è da più di vent’anni fautore di un profondo rinnovamento del linguaggio teatrale europeo che esercita attraverso una ricchezza di riferimenti, in particolare cinematografici e visuali, con un impianto spettacolare di grande efficacia che mira a ristabilire il legame tra l’opera teatrale e il pubblico. Secondo la motivazione della direzione artistica, Warlikowski è “un artista libero che apre brecce poetiche illuminando con un fascio di luce cruda il rovescio della medaglia; che rompe la crosta delle cose toccando le coscienze; che scende nelle viscere del dolore e mette in discussione con ironia le ambiguità sia della Storia con la “s” maiuscola sia quelle della nostra esistenza individuale, offrendoci la visione di una società minacciata da cambiamenti radicali e sempre più assediata da una tentacolare classe dirigente di predatori famelici, evidenziando la violenza nei rapporti sociali e familiari e il bisogno urgente che l’emozione di un puro e semplice desiderio d’amore ci può donare”. Le sue regie sono state presentate nei più importanti festival internazionali: Festival d’Avignon, Festival de Otoño di Madrid, Edinburgh International Festival, Wiener Festwochen, Next Wave Festival BAM di New York, Festival di Atene, Festival Internazionale del Teatro di Santiago a Mil in Cile, Festival Internazionale del Teatro PoNTI in Porto, Seoul Performing Arts Festival della Corea del Sud, Tianjin Canyu International Theatre Festival in Cina, Festival BITEF di Belgrado.
![Kae Tempest ph. Julian Broad](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2021/02/RID-Kae_Tempest_ph-Julian-Broad2_262.jpg)
Kae Tempest ph. Julian Broad
KAE TEMPEST LEONE D’ARGENTO 2021
Abbiamo conosciuto in Italia Kae Tempest grazie alla pubblicazione di volumi e raccolte di poesie, tra cui la celebre Hold your Own (Edizioni E/O) e anche grazie alla compagnia Bluemotion che recentemente ha messo il lavoro di Tempest al centro della propria ricerca con Tiresias nel 2020. Quella di Kae Tempest è una poesia che esce dal testo scritto per diventare voce, atto, performance, “mescolando l’aulico con il basso, la rabbia con la dolcezza degli affetti – tra versi e rime taglienti di shakespeariana memoria e dal forte contenuto sociale, miti classici e ibridazioni hip hop – arrivando a parlare col cuore a un pubblico sempre più vasto, entrandoti fin dentro le ossa, costringendoti a specchiarti nella tua dolorosa intimità”. Fra le opere teatrali commissionate a Kae Tempest si citano: Wasted, Hopelessly Devoted e Paradise, riscrittura del Filottete di Sofocle che sarebbe dovuto andare in scena al National Theatre lo scorso anno, poi rimandato per la pandemia ma pubblicato da Picador. The Book of Traps & Lessonsè l’ultimo dei leggendari reading di Kae Tempest che verrà presentato in prima per l’Italia al 49. Festival Internazionale del Teatro.
KAE TEMPEST E LA SPOKEN WORLD POETRY
Kae Tempest, alla nascita Kate Esther Calvert (Westminster, 1985), annuncia pubblicamente il nuovo nome – Kae (pronunciato come la lettera K in inglese) Tempest – e la preferenza per l’utilizzazione del pronome plurale e non di genere (in inglese) “they”, dichiarando il suo posizionamento non binario nel 2020. Da allora le sue biografie si sono adeguate a questa indicazione. È “la voce poetica più potente e innovativa emersa nella Spoken Word Poetry degli ultimi anni”, recita la motivazione, “capace di scalare le classifiche editoriali inglesi e raccogliere consensi al di fuori dei confini nazionali per il coraggio ardimentoso nel dissezionare e raccontare con sguardo lucido angosce, solitudine, paure e precarietà di vivere, i più invisibili eppure concreti compagni di vita della nostra epoca – tra identità, ipocrisie e marginalità vissute anche sulla sua pelle – scaraventandosi contro l’odierna morale imperante e opprimente”. La premiazione avrà luogo nel corso del 49. Festival Internazionale del Teatro (dal 2 all’11 luglio 2021).
-Maria Paola Zedda
https://www.labiennale.org/it/teatro/2021
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati