Barbara Aloisio – Uccelli e pesci e sogni

Informazioni Evento

Luogo
GLI EROICI FURORI
Via Melzo 30, Milano, Italia
Date
Dal al

martedì-venerdì 15.30- 19 | sabato e mattina su appuntamento

Vernissage
27/11/2019

ore 18,30

Artisti
Barbara Matilde Aloisio
Curatori
Francesca Alfano Miglietti
Generi
arte contemporanea, personale
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Il lavoro di Barbara Aloisio presentato a Gli eroici furori è costruito come un fiabesco rapporto tra la terra, intesa anche come materia viva che l’artista plasma a nude mani, e gli altri elementi primari: l’aria, l’acqua, il fuoco.

Comunicato stampa

Il lavoro di Barbara Aloisio presentato a Gli eroici furori è costruito come un fiabesco rapporto tra la terra, intesa anche come materia viva che l’artista plasma a nude mani, e gli altri elementi primari: l’aria, l’acqua, il fuoco. Tutti questi principi primi concorrono alla materializzazione reale delle sue sculture…la terra modellata con l’acqua, cotta con il fuoco, asciugata con l’aria…l’alchimia che porta alla trasformazione richiede dei tempi di attesa che sono in sintonia con l’incanto che ne esce, un prodigio che passa da un immaginario fiabesco e diviene figura, archetipo di mutazione e creazione. Figure e famiglie, alberi e piccoli boschi: dal giardino segreto di Barbara si scorgono piccole creature tra i rami, minuti esseri viventi emergono dall’ immaginario dell’artista che è fecondo di tenerezza e gioia verso tutte le meraviglie del creato, tra la terra e il mare e i boschi e il cielo. Uccelli e pesci, meduse e altre creature fantastiche tra minuscole mani. Piccole ciotole appese ai tronchi degli alberi come elementi di un rito laico che celebra la deità della Natura.
Madre Natura da rispettare e venerare con tutta la gentilezza possibile. La fragilità dei materiali con i quali sono costituite le opere ci parla poi della fragilità dell’umano, e della terra che l’umano abita. Come scelta di materiali: ceramica, carta, tessuti, oltre a legno, ferro, pietra che danno dove presenti sostegno al fragile.
Scrive Francesca Alfano Miglietti nel testo presente su catalogo, a proposito dei lavori di Barbara Aloisio:

“ Tutte le sue opere intrattengono tra loro un dialogo, a prescindere dalla data e dalla tecnica di realizzazione, alberi, tappeti, occhi, meduse, ombrelli, un mondo sciamanico fatto di fiori ed esperienza, sapienza atavica e maestria manuale, un atto di cura e di tenerezza e, al contempo, una forma di ribellione. Quello di Barbara Aloisio è un mondo costellato di elementi non convenzionali che rivelano una estetica provocante e narrativa”.

Ecco la trasformazione che ci stupisce: il ribaltamento del possibile.
Con intuito artistico gli elementi che Barbara Aloisio ci mostra sono universi surreali e stupefacenti nei quali perdersi per navigare per volare per raccogliere per ristorarsi per ritrovarsi diversi. Con una nuova attitudine, imparando con grazia ad ascoltare il mondo.

Segue Biografia

BIOGRAFIA

Barbara Aloisio si laurea a Brera in pittura, successivamente prende una specializzazione in arte contemporanea. Collabora con alcune testate giornalistiche come Rakam, Psycologies, Gioia.
Partecipa ad alcune mostre, tra cui nel 2003 a Start a Care-off Milano curata da Lelio Aiello e Teresa Fattapposta e prende parte alla collettiva itinerante “Un cuscino per sognare” ideata da Rossana Chiessi, curata da Francesca Alfano Miglietti e Marinella Peterni; nel 2004 espone al Festival “Art live 4” alla Fondazione Sandretto Re-Rebaudengo a Torino; nel 2005 espone alla collettiva “Perdere la testa” alla galleria Lattuada a Milano curata da Francesca Alfano Miglietti; nel 2006 espone alla collettiva “Punto a giorno, Punto a croce” alla galleria Bel Art Gallery curata da Francesca Alfano Miglietti; inoltre nel 2007 alla collettiva “Amano” curata da Matteo Bergamini a Milano.
Si trasferisce successivamente in una piccola località della Val Bregaglia e inizia ad avvicinarsi alla ceramica, molti saranno i ceramisti che concorreranno a formare il suo percorso , fatto di tanta esperienza empirica e allo stesso tempo di uno studio più analitico. La ceramica diverrà uno dei linguaggi intrinseci del suo operare.