Remo Pasetto – Dignità del lavoro

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO CIVICA RACCOLTA D’ARTE MODERNA - TORRE CIVICA
Piazza Castello , Medole, Italia
Date
Dal al

Dal 1 maggio al 8 giugno 2014
Castiglione d/S.: Venerdì 17.30 - 19.30 - Sabato 10.30 - 12.30 / 16.30 - 19.30 Domenica 10.30 - 12.30 / 16.30 - 19.30
Medole: Dal mercoledì al sabato 15.30 – 18.30; domenica 10.00 – 12.00 e 15.30 – 18.30

Vernissage
01/05/2014

ore 17

Patrocini

Provincia di Mantova, Sistema dei Musei Mantovani, Terre dell’Alto Mantovano, Associazione Pro Loco Medole, Associazione Colline Moreniche del Garda, Comunità del Garda, Associazione ArteAmici.

Artisti
Remo Pasetto
Generi
arte contemporanea, personale
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La nuova mostra di Remo Pasetto alla Torre Civica di Medole e a Palazzo Menghini di Castiglione delle Stiviere. Le opere dell’artista veronese impreziosiscono le celebrazioni del Primo Maggio nei due comuni mantovani.

Comunicato stampa

Dignità del lavoro è il titolo della mostra del pittore Remo Pasetto che sarà inaugurata giovedì 1 maggio nella doppia sede della Civica Raccolta d’Arte alla Torre Civica di Medole e di Palazzo Menghini a Castiglione d/S.
L’evento è stata ideato e realizzato attraverso la collaborazione dei due comuni, fatto che non accadeva, nel campo dell’arte, dalla grande mostra sul Chiarismo del 1996. Giovanni Magnani si è occupato della cura dell’esposizione, con l’ausilio dello staff del Comune di Castiglione e della Pro Loco di Medole. Si tratta di un’occasione davvero unica per ammirare le opere di Pasetto e per incontrare l’accademico di Brera, in occasione dell’apertura della mostra. Da qualche anno, infatti, Pasetto vive a Desenzano del Garda e sarà presente all’inaugurazione della mostra.
Il momento di riflessione proposto con questa iniziativa è dedicato al mondo del lavoro e ai suoi protagonisti proprio in occasione della Festa dei Lavoratori. Proprio il Primo Maggio, quindi, è stato scelto come data della doppia inaugurazione che si terrà al mattino a Palazzo Menghini e nel pomeriggio alla Torre Civica.

Veronese di nascita, milanese di adozione, Remo Pasetto vive la capitale lombarda quando essa sta crescendo e diventando il teatro della ricostruzione del nostro Paese. Ricostruire, in quel tempo, non è solo prerogativa delle idee e della mente, della società e del senso civico, ma anche, in senso stretto e letterale, azione concreta di un Paese che deve riedificare tutto. Si lavora e questa azione è quella che rende l’uomo, e la donna, oggetto dello sguardo di Pasetto. La riflessione dell’artista, dunque, è duplice e riguarda il lavoro dell’uomo, ma anche il lavoro dell’artista, e qui la quotidianità si trasfigura in epica che solo la pittura, nel caso di Pasetto, è in grado di raccontare.

Il catalogo dell’esposizione rappresenterà il XVI volume della collezione dei “Quaderni medolesi d’Arte”. Il libro, oltre alle immagini dei quadri dell’artista, conterrà i testi critici di Luca Cremonesi, Fabrizio Migliorati e Paolo Capelletti. Proprio il filosofo Luca Cremonesi parla così dell’arte di Remo Pasetto: «Le tele di Pasetto sono frutto di sguardi, ma sono anche loro, soggetti vivi, che guardano il mondo e hanno uno sguardo, intenso e profondo, sul mondo. All’epica, insomma, che l’arte di Pasetto dona alla realtà, si aggiunge la profondità dell’occhio che da vita alla forma che guarda. La realtà, dunque, si trasfigura e diventa “altro da quello che è”, e cioè specchio che riflette quello che c’è di reale nella realtà, diventando così oggetto/sguardo universale. Negli occhi dei personaggi di Pasetto dimora la vita della realtà che l’artista ha messo in mostra e ha portato, sguardo fra gli sguardi, dritto davanti a noi, o meglio ancora, davanti a loro. Non siamo noi che ci rivediamo nei quadri di Pasetto, ma noi che siamo in mostra davanti alle sue opere».