Nanni Licitra – Materiale residuo

Informazioni Evento

Luogo
LO MAGNO ARTECONTEMPORANEA
97018 Scicli, RG, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal martedì al sabato, dalle 16.00 alle 20.00 Chiusura per festività: 31 /12/2025 e 06/01 /2026

Vernissage
28/12/2025

ore 18

Artisti
Nanni Licitra
Generi
fotografia, personale

Materiale residuo, il nuovo progetto fotografico di Nanni Licitra.

Comunicato stampa

La mostra sarà ospitata in anteprima negli spazi Lo Magno artecontemporanea a Palazzo Beneventano, e nel 2026 al Mia Photo Fair di Milano, offrendo al pubblico un’indagine visiva sulla Fascia trasformata della Sicilia sud-orientale, tra Vittoria e Marina di Acate: un territorio segnato da decenni di serricoltura intensiva, accumuli di rifiuti agricoli e combustioni illegali che rilasciano nell’aria fumi persistenti e tossici.

Accompagnato dai testi di Valentina Bruschi, Jasmina Trifoni e Francesca Gugliotta, il racconto, si sviluppa lontano dalla logica del reportage. Licitra non concentra l’attenzione sulla cronaca, ma su ciò che la combustione lascia sospeso: un alone, una materia volatile, un residuo che si imprime nella luce.

Le sue immagini - serigrafate direttamente sulla plastica impiegata in agricoltura - trasformano il supporto in essenza, generando un cortocircuito tra soggetto e superficie che richiama la riflessione di Magritte sul rapporto tra realtà e rappresentazione.

Ad ampliare l’indagine è un trittico di lightbox che mette in relazione la radiografia del torace di un operaio agricolo con le piante bruciate di pomodoro e melanzana, mettendo in luce un legame di pari destino e stessa fatica tra uomo e natura. Completano il percorso, insieme alla serigrafie su plastica, due foto scattate su pellicola 35mm in cui Licitra si avvicina alla materia - condensa, fori di combustione, superfici ferite - in cui a rivelarsi è la vulnerabilità del paesaggio.

Materiale residuo è una riflessione sull’antropocentrismo e sul fragile equilibrio tra territorio, corpi, ed ecosistemi: un lavoro che restituisce e imprime in chi osserva la memoria degli scarti, del fumo, delle trasformazioni silenziose che ridisegnano il paesaggio contemporaneo.