Lia Drei / Francesco Guerrieri – Punti di vista tra percezione e figura
Mostra di Lia Drei e Francesco Guerrieri, due tra i maggiori protagonisti dell’arte cinetica e programmata in Italia nel secondo Novecento.
Comunicato stampa
Sarà inaugurata sabato 20 dicembre, alle ore 18, nelle sale dedicate alle mostre temporanee dei Musei Civici di Palazzo Bonaccorsi, a Macerata, la mostra “Punti di vista tra percezione e figura”, curata da Maria Dolores Picciau. L’evento, che amplia un nucleo di opere precedentemente esposte a Cagliari, rappresenta un’occasione imperdibile per immergersi nella storia e nella ricerca di Lia Drei e Francesco Guerrieri, figure centrali dell’arte italiana del Novecento. L’inaugurazione avverrà alla presenza del Sindaco di Macerata, Sandro Parcaroli, e dell’Assessore alla Cultura, Katiuscia Cassetta.
La mostra ricostruisce il percorso di questi due artisti, uniti non solo nella vita, ma anche da una profonda e condivisa visione del lavoro artistico, caratterizzata da una costante ricerca sulle potenzialità comunicative della pittura. L’esposizione offre uno sguardo privilegiato sui momenti cruciali della loro carriera: dalla fondazione del gruppo Sperimentale P nel 1963, fino alla riaffermazione del figurativo con l’adesione alla Metapittura negli anni Ottanta.
Il cuore della loro indagine risiede in una rigorosa analisi della percezione visiva, influenzata profondamente dalla Psicologia della Gestalt. La loro priorità era stabilire un linguaggio intersoggettivo, fondato sull’efficacia fenomenologica e sull’impatto ottico-percettivo dell’opera d’arte. Il soggetto realista non viene mai eliminato completamente, ma sottoposto a una trasfigurazione formale: Drei lo scompone in rigorose strutture geometriche, mentre Guerrieri lo traduce in sequenze ritmico-musicali. Pur condividendo le premesse teoriche, i due artisti sviluppano metodologie parallele e distintive. Guerrieri utilizza un modulo seriale per generare strutture combinatorie potenzialmente infinite – le celebri “Continuità” – esplorando l’ordine rigoroso. Drei, al contrario, impiega il modulo spazio-cromatico come strumento per l’analisi della simultaneità del colore, coniugando la severità analitica con la potenza espressiva dell’emozione.
Il percorso espositivo propone diversi capolavori che segnano le fasi salienti della loro ricerca. Di Lia Drei è esposto il celebre Cristallo trasgredito del 1972, i libri d’artista della quadrilogia del triangolo rettangolo, che sottolineano la sua attenzione per la poesia visiva, oltre ad alcuni disegni inediti che ne rivelano il processo analitico. Francesco Guerrieri, invece, è rappresentato da opere significative come due versioni di Interno d’artista di diverse dimensioni, che testimoniano la sua adesione al movimento della Metapittura e la sua capacità di coniugare rigore formale e suggestioni figurative.
L’esposizione sottolinea inoltre l’intenso e duraturo legame con Macerata, un rapporto che affonda le radici nel 1979 con la partecipazione dei due artisti alla rassegna “Verifica tra due decenni”. Il capoluogo marchigiano ha infatti svolto un ruolo decisivo nell’affermazione critica e teorica del loro lavoro, in particolare attraverso le mostre seminali del 1981 e del 1982, curate da Elverio Maurizi e qui rievocate. Questa nuova esposizione si pone in perfetta continuità storica e culturale, offrendo una necessaria e aggiornata rilettura del contributo dei due maestri a oltre quarant’anni di distanza.
Il Sindaco di Macerata, Sandro Parcaroli, sottolinea l’importanza dell’iniziativa per la città, evidenziando come “questa mostra rappresenti non solo un omaggio a due grandi protagonisti dell’arte italiana del Novecento, che hanno scelto Macerata come luogo di elezione e di confronto critico, ma anche una significativa occasione di riflessione sulla centralità dell’arte nella costruzione dell’identità culturale della nostra comunità. Lia Drei e Francesco Guerrieri hanno intrecciato il proprio percorso umano e artistico con quello della nostra città, contribuendo in modo determinante alla sua vivacità intellettuale e al dibattito teorico sul linguaggio pittorico. Riproporre oggi il loro lavoro, a oltre quarant’anni di distanza, significa riaffermare il ruolo di Macerata come spazio di ricerca, di memoria e di dialogo tra passato e presente”.
Sulla stessa linea l’assessore alla Cultura, Katiuscia Cassetta, rimarca il valore scientifico e culturale del progetto espositivo: “Ospitare nei Musei Civici di Palazzo Bonaccorsi una mostra dedicata a Lia Drei e Francesco Guerrieri significa riaffermare con forza la vocazione di Macerata come crocevia del dibattito artistico contemporaneo e luogo capace di accogliere progetti di alto profilo curatoriale. “Punti di vista tra percezione e figura” offre al pubblico un percorso rigoroso e allo stesso tempo accessibile, che consente di comprendere la profondità della loro ricerca sulla percezione visiva, sul rapporto tra figura e struttura e sul valore conoscitivo della pittura. È una mostra di grande valore didattico e culturale, che dialoga con la storia della città e invita le nuove generazioni a esercitare uno sguardo critico e consapevole sull’arte e sul mondo”.
Secondo la curatrice Maria Dolores Picciau, la mostra è di grande attualità perché l’eredità di Lia Drei e Francesco Guerrieri va ben oltre il confine della pittura e risiede nella sfida intellettuale che ci hanno lasciato: “La loro arte richiede allo spettatore uno sguardo attivo e consapevole, invitandoci a riscoprire la capacità critica dell’occhio. Per questa ragione, il loro lavoro non si limita a chiudere un capitolo della storia dell’arte, ma spalanca una porta sul futuro della percezione. Essi dimostrano che i linguaggi pittorici storicizzati sono ancora in grado di offrire preziose lezioni di struttura, etica e verità estetica, essenziali per orientarsi nella complessità del nostro presente”.