Si sono svolte da Christie’s le mega-aste di New York. Ecco come sono andate
Risultati solidi per la Collezione Ross Weis e l'arte del Novecento da Christie's a New York. Con Rothko, Monet e Hockney tra i top lot e il nuovo record d'asta per Leonor Fini
La November Marquee Week di New York, una delle settimane cruciali per il mercato dell’arte a livello globale, è incominciata con le prime due aste di Christie’s al Rockefeller Center, il 17 novembre 2025, The Collection of Robert F. and Patricia G. Ross Weis e 20th Century Evening Sale. E lotti, in entrambi i casi, di enorme peso storico-artistico, degni di musei internazionali e spesso provenienti da prestigiose collezioni.
La settimana in corso nella Grande Mela potrebbe così generare un valore aggregato di $1,7-2,3 miliardi, in crescita rispetto alle proiezioni della stessa sessione del 2024 ($1,2-1,6 miliardi), proprio grazie alla presenza di molte raccolte di peso.
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Le prime aste di New York da Christie’s
Alle prime vendite di Christie’s, intanto, la risposta è stata di certo robusta, con un totale aggregato per le due sessioni di $689.795.000, il 40% in più rispetto alla sessione analoga dello scorso maggio 2025, e vendite pari al 96% per lotti e 97% per valore. Nell’affollata sale room di Christie’s l’entusiasmo era palpabile con telefoni squillanti, bid online da monitorare e numerosi rilanci, specialmente su alcuni lotti. Tutto dava l’impressione di essere tornati a una certa sicurezza del collezionismo di fascia altissima, pur se più misurato rispetto a qualche anno fa.

Mark Rothko top lot della Collezione Ross Weis
Per oltre 50 anni, Patricia G. Ross Weis e Robert F. Weis hanno messo insieme una collezione straordinariamente ricca, guidati da una comune passione per la conoscenza e il rigore intellettuale. E lo si è visto bene in sala da Christie’s, con in catalogo le opere di Mark Rothko, Pablo Picasso, Henri Matisse, Piet Mondrian e Joan Miró che hanno aperto le porte agli incanti di questa calda settimana autunnale dell’arte newyorkese. Il catalogo della sessione The Collection of Robert F. and Patricia G. Ross Weis era composto da 18 lotti di alto profilo, tutti coperti da garanzie, e il risultato ha confermato le aspettative, con un totale complessivo di $218 milioni, entro le stime di $182-226 milioni, e un venduto per lotti dell’89% e del 92% per valore.
Sul podio delle aggiudicazioni la splendida composizione No. 31 (Yellow Stripe (1958) di Mark Rothko, passata di mano per $62.160.000, seguito da La Lecture (Marie-Thérèse) (1932) di Pablo Picasso, che ha trovato una nuova casa per $45.485.000 e Figure et bouquet (Tête ocre) di Henri Matisse, a quota $32.260.000.
Diversi lotti, come quelli a firma Morandi ed Ernst, hanno superato ampiamente la stima alta, mentre Placida (1961) di Franz Kline e Les flammes du soleil rendent hystérique la fleur du désert (1938) di Joan Mirò, garantite da Christie’s, sono rimaste invendute.
L’arte del XX secolo in asta da Christie’s a New York
A seguire, è stato poi il turno dell’asta 20th Century Evening Sale e, con un catalogo di 62 lotti di ottima caratura e molti lotti provenienti da collezioni di prestigio, come quelle di Elain Wynn e Mica Ertgun o del Kawamura Memorial DIC Museum of Art, museo giapponese chiuso al pubblico dallo scorso marzo 2025. A conferma di un trend ormai più che consolidato, quello che incentiva gli acquisti in virtù di appartenenze e provenienze di peso.
Anche per questa seconda parte della serata l’entusiasmo si è mantenuto alto e ha contribuito al totale di $471.728.000, con il 98% di venduto per lotti e il 100% per valore. C’è da dire che molti lavori hanno ricevuto offerte vivaci fino al raggiungimento della soglia minima di stima, senza ulteriori bid ad incrementare oltre, ma del resto le stime basse viaggiavano su numeri molto cospicui.

Da Monet a Hockney e Sargent, tutti i top lot di Christie’s
Le Nymphéas (1907), capolavoro di Claude Monet, già parte del patrimonio del Kawamura Memorial DIC Museum of Art in Giappone, ha raggiunto $45.485.000, mentre uno dei soli sette doppi ritratti realizzati da David Hockney,Christopher Isherwood and Don Bachardy, ha superato i 44 milioni di dollari, tornando sul mercato per la prima volta dopo quarant’anni, quando era stato comprato per poco più di 500.000 dollari.
Successo per John Singer Sargent, in concomitanza delle recenti mostre dell’artista al Musée d’Orsay e al Metropolitan Museum of Art, con Capri (1878) che ha raggiunto quota $11.445.000 da stime di 4-6 milioni e Gondolier’s Siesta (1902-1903) che ha stabilito il record per un’opera su carta dell’artista, passando di mano per $7.395.000, due volte la stima massima.
Record d’asta aggiornato poi per Leonor Fini, con il dipinto del 1952 Dans la tour (Autoportrait avec Constantin Jeleński), venduto da Christie’s a $2.515.000. E risultati oltre le aspettative anche per Le songe du Roi David (1966) di Marc Chagall, che ha stracciato la stima bassa pari a 8 milioni di dollari per passare di mano a $26.510.000, mentre sul fronte scultura aggiudicazioni solide per Henry Moore, Alexander Calder e Isamu Noguchi, con vendite tra i 7 e i 20 milioni di dollari.
E ora tocca a Sotheby’s, con le aste del 18 novembre dedicate alla Collezione Lauder e all’arte più contemporanea.
Antonio Mirabelli
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