L’artigiano che fa orologi di lusso ma anche dipinti. Alla Dubai Watch Week 2025 i nuovi quadri
ll quadro nasce come metafora della creazione del White Rabbit, uno degli orologi più ambiziosi di Chaykin. Per realizzarlo, si è ispirato al settimo capitolo di “Alice nel Paese delle Meraviglie”
Alla Dubai Watch Week 2025, la grande fiera di professionisti del settore degli orologi di lusso, sarà presentato il nuovo dipinto di Konstantin Chaykin, maestro indipendente dell’orologeria che negli ultimi anni ha affiancato alla creazione di segnatempo fuori dal comune un percorso artistico sempre più riconosciuto. L’opera, intitolata A Mad Horological Party, sarà mostrata per la prima volta proprio a Dubai nel pomeriggio di mercoledì 19 novembre e sarà protagonista, il 13 dicembre 2025, dell’asta Ineichen a Zurigo.

L’opera “A Mad Horological Party” di Konstantin Chaykin
Il quadro nasce come metafora della creazione del White Rabbit, uno degli orologi più recenti e più ambiziosi di Chaykin. Per realizzarlo, l’artista si è ispirato al settimo capitolo di Alice nel Paese delle Meraviglie, dove Lewis Carroll riflette sul tempo in modo giocoso e provocatorio. Chaykin traduce il clima surreale in una scena popolata da figure meccaniche immaginarie: versioni a ingranaggi di Alice, del Cappellaio, del Ghiro e del Leprotto Marzolino, che non riprendono l’iconografia tradizionale ma la reinterpretano attraverso il linguaggio visivo che caratterizza i suoi orologi. Al centro della composizione, l’artista si dipinge al proprio banco di lavoro mentre assembla il pezzo.
Nella storia dell’arte, si è spesso scelto di ritrarre sé stessi, eleggendo la propria immagine a modello privilegiato. A volte, però, gli artisti preferiscono il territorio più ambiguo e affascinante dell’autoritratto nascosto, celandosi dietro le sembianze di altri personaggi. È una strategia che ritroviamo in opere celebri: Raffaello si inserisce nella folla di filosofi ne La Scuola di Atene, Sandro Botticelli appare tra i presenti ne L’Adorazione dei Magi, mentre Caravaggio imprime il proprio volto nella testa mozzata di Golia nel suo David con la testa di Golia. Konstantin Chaykin sceglie una via ancora diversa, prediligendo l’allegoria. Nei suoi lavori l’artista si colloca in scenari che sembrano realistici, salvo poi disseminarli di figure meccaniche e immaginarie, nate dalla sua fantasia. In questo senso, A Mad Horological Party richiama alla mente alcuni autoritratti di Marc Chagall, nei quali alle sembianze dell’artista si intrecciano elementi fiabeschi e visionari: uomini che volano, muse che fluttuano, presenze simboliche che amplificano il senso poetico della scena. È il caso di Autoritratto con la Musa, in cui Chagall arricchisce la propria immagine con figure fantastiche che diventano parte integrante della narrazione pittorica.
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Konstantin Chaykin alla Dubai Watch Week 2025
L’opera è il culmine di un percorso che Chaykin porta avanti da tempo: utilizzare la pittura per dare forma ai meccanismi narrativi che accompagnano i suoi orologi. Ne sono parte anche le tele che lo hanno preceduto, come March Har.1, Week-Maiden, Dormouse e Ahasuerus, concepite come studi visivi di quel mondo immaginario. Con A Mad Horological Party, però, il pittore-orologiaio sembra chiudere un cerchio, riunendo la propria figura, le proprie invenzioni meccaniche e l’universo letterario che lo ha ispirato.
In generale, le opere di Konstantin Chaykin offrono un’esperienza che abbraccia due campi artistici distinti: la creazione di orologi altamente complessi ed eccezionalmente sottili e l’espressione dello stravagante mondo pensato da un maestro orologiaio – ma anche artista a tutto tondo – attraverso la pittura.
L’orologio White Rabbit di Konstantin Chaykin
All’asta di dicembre, il dipinto sarà affiancato proprio dal White Rabbit, l’unico esemplare del modello destinato a una vendita pubblica. L’orologio, tra i più complessi mai realizzati da Chaykin, traduce nel linguaggio della meccanica l’atmosfera sospesa del capitolo carrolliano, fino a culminare nella funzione Suspended Time, che blocca l’indicazione alle sei in un omaggio diretto al celebre “è sempre l’ora del tè”. La presenza congiunta del quadro e dell’orologio, pur offerti come lotti separati, crea una relazione rara: è come assistere al dialogo tra l’idea e la sua incarnazione, tra l’immaginazione dell’artista e la precisione dell’orologiaio. La Dubai Watch Week ospita quindi non soltanto una presentazione, ma l’inizio di un racconto che si completerà a Zurigo il 13 dicembre. Lì, in sala d’asta, arte e orologeria torneranno a incontrarsi nello stesso universo creativo, dando forma a una delle proposte più singolari della stagione.
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