Valentina Berardinone – Silent Invasion

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE GALLERIA MILANO
Via Arcivescovo Romilli, 7, Milano, MI, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da giovedì al sabato, dalle ore 14.00 alle ore 19.00

Vernissage
13/10/2025

ore 18

Artisti
Valentina Berardinone
Curatori
Bianca Trevisan, Nicola Pellegrini
Generi
arte contemporanea, personale

L’esposizione è frutto di un articolato lavoro di riordino, catalogazione e inventariazione dell’archivio dell’artista, iniziato nel 2019. Berardinone è stata un’artista sperimentale, multimediale, attiva politicamente negli anni della contestazione, soprattutto in ambienti femministi.

Comunicato stampa

La Fondazione Galleria Milano presenta la mostra Silent Invasion, dedicata alla produzione tra il 1967 e la prima metà degli anni Settanta di Valentina Berardinone (Napoli, 1929-Milano, 2024). La personale è a cura di Nicola Pellegrini e Bianca Trevisan e include una sezione film a cura di Jennifer Malvezzi.

L’esposizione è frutto di un articolato lavoro di riordino, catalogazione e inventariazione dell'archivio dell’artista, iniziato nel 2019. Berardinone è stata un’artista sperimentale, multimediale, attiva politicamente negli anni della contestazione, soprattutto in ambienti femministi; al contempo la sua attitudine riservata l’ha portata a spostare la sua produzione, negli anni, in un ambito sempre più appartato, pur mantenendo un legame solido e partecipato con il mondo intellettuale milanese e non solo. Tra opere plastiche, pittura, installazioni e film sperimentali, ad oggi è considerata una delle artiste donne italiane più significative.

Nata a Napoli, nei primi anni Cinquanta si trasferisce a Milano, città che non abbandonerà mai, con l’eccezione di un periodo in Brasile tra il 1958 e il 1960. Ha un esordio pittorico astratto in una personale alla Galleria del Naviglio di Milano nel 1956; da quel momento parteciperà a diverse collettive e premi d’arte in giro per l’Italia; a Milano i suoi punti di riferimento diventano Beatrice Monti con la sua Galleria dell’Ariete, dal 1958, e Carla Pellegrini con la sua Galleria Milano dal 1970. In quegli anni scrivono del suo lavoro, tra gli altri, Gillo Dorfles, Luciano Caramel, Mario De Micheli, Emilio Tadini, Vittorio Fagone, Filiberto Menna e Lea Vergine, con cui manterrà una stretta amicizia per tutta la vita.

Il titolo della mostra alla Fondazione Galleria Milano deriva dal primo film-manifesto di Berardinone, Silent Invasion appunto (1971), dove l’elemento della scala, reiterato e ripreso da diverse angolazioni, assurge a simbolo del sistema politico e sociale: la resina epossidica che cola dai gradini riporta infatti ad una invasione silenziosa, come il mutamento storico di quegli anni. Le invasioni è anche il titolo di una cartella di otto serigrafie auto-pubblicata dall’autrice nel 1972 e, soprattutto, delle note sculture di legno e resina epossidica realizzate dal 1970, di cui la Fondazione ne presenta una selezione.

Per ripercorrere filologicamente le “colature”, comprenderne la genesi e il carattere di verifica del lavoro dell’artista, sono incluse anche sculture dal ciclo delle Visite, eseguite dal 1967, dove già si cimenta con gli esperimenti con la resina e dove prevale, rispetto alle scale, un aspetto psicoanalitico. Non mancano opere, progetti e multipli dal ciclo dei Guardoni, dove compare un altro filo rosso del linguaggio di Berardinone, lo sguardo, spesso invadente, di controllo, ma anche come apertura a una possibile vista periferica verso ciò che sta a lato - un suo libro d’artista del 2003 s’intitola proprio Con la coda dell’occhio (2003).

La mostra ricostruisce, attraverso i materiali dell’Archivio Valentina Berardinone, il processo creativo dell’artista e gli allestimenti di alcune installazioni e mostre significative di quegli anni, con fotografie di Enrico Cattaneo, Paola Mattioli, Nataly Maier, Arno Hammacher, tra gli altri. Non manca la documentazione fotografica di Ugo Mulas del suo intervento alla manifestazione di Campo Urbano (Como, 1969, a cura di Luciano Caramel), dove Berardinone diede vita al suo Antimonumento alla Vittoria, tra scultura e azione performativa, tra sgomento e partecipazione del pubblico.

Al piano inferiore, oltre a disegni e progetti, è visibile il film Silent Invasion (1971) e saranno proiettati in pellicola in una serata dedicata Letture n. 3 (1972), Viaggio Sentimentale (1972), Urbana (1973). di cui la Fondazione Home Movies di Bologna ha curato il restauro e la conservazione.

Per l’occasione è inoltre pubblicato un catalogo edito da Kunstverein (Milano), con testi di Bianca Trevisan, curatrice dell’Archivio Valentina Berardinone, Jennifer Malvezzi, referente per l’opera filmica (Fondazione Home Movies, Bologna) e con la prima riedizione di un’intervista di Lea Vergine all’artista del 1973. Il volumetto sarà presentato al Museo del Novecento il 12 novembre.

Silent Invasion sancisce anche la nascita dell’Archivio Valentina Berardinone, che per volontà del figlio Alessandro Ippolito ne conserva a promuove l’opera e l’archivio documentale; l’Archivio è parte del programma della Fondazione Galleria Milano Archivi Riuniti, volto alla valorizzazione degli archivi di artiste e artisti significativi per galleria o con cui la Fondazione sente una particolare affinità.

Nell'immagine: Valentina Berardinone, primo esperimento: Invasioni, 1972. Ph. Enrico Cattaneo, curtesy Archivio Enrico Cattaneo.