Maria Lai
Il Su Gologone Hotel, experience hotel in Sardegna, ospita una mostra dedicata alla grande artista sarda Maria Lai, in collaborazione con MLB Maria Livia Brunelli Gallery di Ferrara/Porto Cervo.
Comunicato stampa
Il Su Gologone Hotel, experience hotel in Sardegna, ospita una mostra dedicata alla grande artista sarda Maria Lai da sabato 9 a domenica 17 agosto, in collaborazione con MLB Maria Livia Brunelli Gallery di Ferrara/Porto Cervo.
L’arte è sempre un elemento chiave al Su Gologone Hotel: la proprietaria del Su Gologone Hotel, Giovanna Palimodde, collezionista d’arte e artista, propone nelle suite e nelle aree comuni dell’albergo le collezioni d’arte moderna e contemporanea sarde, con opere dei più grandi artisti sardi. Tra questi, Maria Lai, a cui è dedicata anche una suite.
Protagonista della mostra che sarà inaugurata sabato 9 agosto Maria Lai (Ulassai, 1919 - Cardedu, 2013), un’artista nota per le sue opere tessili e come pioniera dell'arte relazionale.
La sua tecnica artistica ruota intorno all’uso di materie tessili che rimandano al passato della sua terra e alle antiche tradizioni della Sardegna, e, come Grazia Deledda, è una delle grandi donne sarde a essere riuscita a ricevere importanti riconoscimenti internazionali.
In esposizione un importante nucleo di opere inedite di Maria Lai, di ritorno nella sua terra d'origine: opere intime, realizzate per amici e familiari, mai esposte prima, che svelano un aspetto familiare e poco conosciuto della grande artista sarda.
Tra queste, uno straordinario libro, dedicato alla nipote, un unicum nella produzione dell'artista, in cui una delle sue famose pagine ricamate è applicata su ceramica.
Maria Lai, detta "Zia Lola" in famiglia, voleva che i suoi libri fossero 'democratici', quindi anziché le parole usava tracce di filo, perché anche chi non sapeva leggere, potesse immaginare una storia a partire dalla sua fantasia.
L'idea le è venuta quando da piccola vedeva la nonna rammendare le lenzuola, e quei rammendi le sembravano segni di un alfabeto misterioso.
Il libro è un tema centrale nell’opera di Maria Lai, che lo utilizza come simbolo di memoria, narrazione e trasmissione di sapere. Nella sua riflessione il libro diventa un elemento che interroga il rapporto tra il passato e il presente, tra il singolo e la collettività̀, tra la parola e il silenzio.
In questo caso, il libro non è più̀ un oggetto di carta, ma diventa un materiale che si solidifica, trasformandosi in un linguaggio visivo e in un segno tangibile di storie passate e vissute. La ceramica assume un doppio significato: si tratta di un recupero di un materiale tradizionale della cultura sarda, ma al contempo esprime la durezza e la permanenza delle storie, della memoria e del sapere popolare.
In esposizione anche un disegno giovanile quasi scultoreo in cui traspare la fascinazione per Arturo Martini, suo maestro all'Accademia di Venezia, un vassoio dipinto tipico della tradizione sarda, che dimostra l'influenza sull'arte di Maria Lai dell'Arte Povera, e due opere realizzate con un materiale semplicissimo come il cartoncino, un' Annunciazione e un'emozionante opera dedicata al tema dell'Infinito, realizzata traforando un cartoncino blu, quasi "un Fontana" reinterpretato.
Il duo artistico Bertozzi & Casoni le rende omaggio entrando in dialogo in punta di piedi con la poetica della grande artista sarda, cadendo nuovamente sul quotidiano, sulla contemporanea sovrabbondanza di oggetti, parole e immagini in cui siamo costantemente immersi.
La composizione ceramica nata appositamente per questa occasione si inserisce in quella scia di ricerca legata alla 'vanitas' e al 'memento mori', in cui gli elementi di tutti i giorni diventano allegorie della nostra epoca consumistica.
La mostra è realizzata in collaborazione con la Collezione Baldi.
Un'occasione unica per scoprire opere inedite e straordinarie di una grande artista sarda, ora riconosciuta a livello internazionale.