Marcello Maloberti – Metronotte

Informazioni Evento

Luogo
CHIESA DI SAN CARLO
Via Stefano Leonida Bissolati, 33, 26100 , Cremona , Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

una installazione performativa che aprirà alle ore 18:00 di giovedì 17 luglio e chiuderà alle ore 09:00 di venerdì 18 luglio

Vernissage
17/07/2025

ore 22

Artisti
Marcello Maloberti
Curatori
Giulio Dalvit
Generi
performance - happening

Un nuovo progetto performativo di Marcello Maloberti, Metronotte, presso San Carlo Cremona, che dura una sola notte.

Comunicato stampa

San Carlo Cremona, con la Galleria Raffaella Cortese di Milano, presenta METRONOTTE, un intervento site-specific
dell’artista Marcello Maloberti concepito per lo spazio della chiesa sconsacrata di San Carlo, sorta nel XVII secolo
dalla trasformazione dell’antecedente chiesa di San Donnino.

L’artista realizza una performance per una notte, mettendo in relazione il concetto di luce, tempo e spiritualità. Al centro
della navata vuota, in prossimità dell’abside della chiesa, si scorge sul pavimento, quasi come fosse caduta dall’alto, la
parola luminosa “DIO”.
La scritta al neon ricalca la grafia incerta di un bambino di Cremona che si fa disegno luminoso. Brillante nel color azzurro
intenso del gas naturale, l’opera trattiene l’anima vibrante della luce all’interno del tubo trasparente. Ogni lettera,
però, è alimentata da una batteria da camion: una fonte di energia concreta e allo stesso tempo esauribile e precaria,
che permette di rendere visibile la scritta solo per un tempo determinato.
Da un lato, DIO A BATTERIA è una bomba pronta ad esplodere. Dall’altro, è anche un’installazione delicata, una luce
destinata ad affievolirsi fino al suo completo spegnimento. L’artista riflette sulla necessità da parte dell’uomo di
alimentare la sacralità, custodirla, e prendersene cura, in una ricerca del mistico nelle cose che va oltre i confini
del “DIO” cristiano, per estendersi a qualsiasi forma di divinità.
Due Metronotte in divisa, le cui automobili stazionano di fronte all’ingresso della chiesa, presidiano il lavoro come
guardiani museali. Il loro è un controllo silenzioso, quasi rituale, che inquadra l’opera in un tempo sospeso, in attesa del suo
stesso svanimento. Il loro ruolo non è narrativo né simbolico, ma funziona come controcanto alla fragilità dell’opera:
una presenza stabile, regolata, che sottolinea l’importanza sociale di proteggere la luce, anche quando è fioca,
anche quando sappiamo che andrà a spegnersi.