Le Affinità di Confine

Informazioni Evento

Luogo
MAGAZZINO DELLE IDEE
Corso Cavour, 2 , Trieste, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Dalle ore 10.00 alle 19.00, da martedì a domenica; lunedì chiuso

Apertura straordinaria - 15 agosto

Vernissage
03/07/2025
Biglietti

Intero € 8,00

Ridotto € 5,00:

65 anni compiuti
Ragazzi da 12 a 18 anni non compiuti
Studenti fino a 26 anni non compiuti
Diversamente abili

Ridotto gruppi:

€ 4,00 per ogni persona con guida (più € 50,00 per la guida)

€ 5,00 per ogni persona senza guida

Massimo 25 persone previa prenotazione a [email protected]

Omaggio:

Bambini fino a 12 anni non compiuti
Accompagnatori di gruppi (1 ogni gruppo)
Insegnanti in visita con alunni/studenti (2 ogni gruppo)
Un accompagnatore per disabile
Tesserati ICOM
FVG Card
Giornalisti con regolare tessera dell’Ordine Nazionale in servizio

La biglietteria chiude mezz’ora prima dell’orario di chiusura (ore 18.30)

Artisti
Roberto Conte, Miran Kambič
Generi
fotografia

Una mostra fotografica al Magazzino delle Idee di Trieste dal 3 luglio esplora un secolo di architettura transfrontaliera attraverso dittici visivi che rivelano connessioni, divergenze e memorie condivise.

Comunicato stampa

Una mostra fotografica al Magazzino delle Idee di Trieste dal 3 luglio esplora un secolo di architettura transfrontaliera attraverso dittici visivi che rivelano connessioni, divergenze e memorie condivise. La mostra si inserisce all’interno del programma di “GO! 2025&Friends”, il cartellone di eventi - collegato al programma ufficiale di “GO!2025 Nova Gorica - Gorizia Capitale europea della Cultura” - che coinvolge tutta la regione Friuli Venezia Giulia.

Trieste, 2 luglio 2025 – Esplorare i linguaggi architettonici sviluppatisi tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia, territori separati da confini mutevoli, ma uniti da stratificazioni storiche, culturali e politiche, non per raccontare una storia esaustiva dell’architettura nella dimensione transfrontaliera, quanto per proporre un confronto visivo e critico tra edifici emblematici, facendo emergere affinità, divergenze e contaminazioni.

È questo l’obiettivo della mostra Le Affinità di Confine. Architetture tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia, curata da Luka Skansi e Paolo Nicoloso, con le fotografie di Roberto Conte e Miran Kambič, che si aprirà al pubblico il 3 luglio 2025 nel suggestivo spazio del Magazzino delle Idee, affacciato sul porto di Trieste.

Sviluppata a partire da una proposta di Guido Comis dell’Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia (ERPAC), la mostra si inserisce all’interno del programma di “GO! 2025&Friends”, il cartellone di eventi - collegato al programma ufficiale di “GO!2025 Nova Gorica - Gorizia Capitale europea della Cultura” - che coinvolge tutta la regione Friuli Venezia Giulia.

L’architettura è qui letta come espressione di miti identitari, poteri e memorie collettive. I curatori rifiutano una narrazione univoca: preferiscono il metodo del dittico, accostando oltre cinquanta coppie di edifici costruiti nei due paesi, raggruppati per epoca, funzione o tematica.

Dall’epoca austro-ungarica fino alla Jugoslavia socialista, passando per le stagioni dei modernismi e dei regionalismi, fino alle più recenti tendenze, la mostra fa emergere sia specificità locali che influenze transnazionali, sottolineando la porosità dei confini culturali.

Elemento centrale è la dialettica tra edifici “gemelli” per funzione, ma diversi per linguaggio, ideologia o contesto. Un esercizio critico e visivo, arricchito dallo sguardo esperto dei fotografi, capaci di restituire attraverso l’immagine sia il contesto urbano che il dettaglio materico.

I dittici presentano edifici della stessa tipologia e ripercorrono tre momenti: gli anni a ridosso della Prima guerra mondiale, il periodo tra le due guerre, e i decenni dal secondo dopoguerra fino alla caduta del Muro di Berlino e alla nascita della Repubblica Slovena. Un percorso visivo e concettuale affidato alle fotografie di Roberto Conte e Miran Kambič, due maestri del racconto dello spazio costruito.

L’architettura è così riaffermata come fatto vivo: non solo documento storico, ma parte integrante del nostro presente, capace di incidere sul paesaggio e sulla coscienza collettiva. La mostra invita a riflettere sul costruito come testimonianza viva di convivenze, tensioni e identità condivise.

I fotografi sono stati chiamati a ripensare i punti di vista nella prospettiva del confronto. L’esclusività dell’inquadratura o dell’architettura lascia spazio al dialogo visivo, alla dialettica tra forme, materiali e ideologie.

“Essa è viva, rappresenta un fatto fisico – spiegano i curatori – che con la propria forma, dimensioni, spazialità, relazioni urbane o ambientali partecipa al tempo presente. È un’espressione culturale che si trasmette e si radica nelle nostre menti anche senza che ce ne accorgiamo”.

Accompagna la mostra un elegante catalogo che documenta il lavoro di ricerca transfrontaliero stampato per i tipi di Gaspari Editore.