Lorenzo Gatti – Apnee

Dopo Panoplie, presentata in galleria nel 2020, l’artista italo-belga ritorna a Genova e propone una mostra ricca di suggestioni che si materializzano in opere realizzate in diversi periodi della sua carriera d’artista.
Comunicato stampa
SHAREVOLUTION c.a. inaugura sabato 07 giugno 2025 alle ore 18:00 Apnee, mostra personale dell’artista Lorenzo Gatti a cura di Matteo Fochessati. Dopo Panoplie, presentata in galleria nel 2020, l’artista italo-belga ritorna a Genova e propone una mostra ricca di suggestioni che si materializzano in opere realizzate in diversi periodi della sua carriera d’artista.
Il titolo scelto per la mostra è indicativo, come scrive Matteo Fochessati: “l’esposizione costituisce la stazione d’arrivo di un articolato percorso esperienziale che ha visto l’artista immergersi negli abissi della propria creatività per estrarre dalle profondità di una prolungata azione analitica e operativa le forme espressive che, in quel momento, sembrano meglio rappresentare la sua ricerca”.
Nella ricerca artistica di Gatti emerge una particolare attenzione alla forma e alla struttura delle opere, insieme alla commistione di tecniche, stili e materiali. Egli infatti fa della commistione - soprattutto tra pittura, scultura e architettura - uno dei suoi tratti caratterizzanti con l’intento, attraverso una prassi poetica, di destabilizzare le tre categorie e mostrarne le regole e i vincoli evidenziandone, di volta in volta, i punti di forza e i limiti, quel territorio dove debolezza e disagio si convertono in forza e benessere.
La sua riflessione prende le mosse dal concetto e dalla rappresentazione del bunker, inteso non come struttura militare difensiva o come rifugio blindato, ma come struttura minimale ed essenziale, grado zero dell’architettura. I volumi del bunker danno poi luogo a forme di edifici, perché il bunker incorpora, avvolge, fagocita oggetti che ne accrescono la dimensione e la complessità interna.
Nel tessuto pittorico della serie di opere Fagocitosi, il bunker si presenta come dispositivo di inglobamento di un ospite e come elemento di transito da un supporto ad un altro. Dopo averli dipinti, con grande precisione sulla tela, Gatti ne realizza uno sviluppo tridimensionale, trasformandoli da luogo chiuso e coerente a luogo aperto, disarticolato, vulnerabile, attraverso un complesso gioco di parti, realizzate in legno e montate tra di loro. Il bunker può esser definito anche come il buco nero dell’architettura poiché attrae a sé tutte le forme in cui si svolgono le funzioni dell’abitare e del vivere assieme.
Lorenzo Gatti, mediando tra lo spazio reale e l’immaginario, ha saputo dare voce e forma a temi radicati nella contemporaneità, incrociando le atmosfere del presente con il suo sentire poetico.
In mostra i disegni della serie Corona Diary Sketches costituiscono un effimero diario giornaliero composto da disegni su fogli di carta. Questa pratica di studio quotidiano è stata utilizzata dall’artista per superare la perdita di orientamento che ognuno di noi ha provato durante i mesi di isolamento forzato nel 2020. I segni a matita su carte piegate e strappate diventano testimonianza delle inquietudini e dello spaesamento dell’uomo contemporaneo ed evidenziano la fragilità e l’incoerenza di una condizione esistenziale preoccupante. Il risultato è un toccante racconto intimo, personale e poetico.
Attraverso una lucida attività di visione che testimonia un inquadramento generale sul tempo presente, l’artista si fa interprete della realtà, nel tentativo di offrire una indicazione per pensare criticamente nel mondo, al fine di non subirne con atteggiamento passivo soltanto le derive. A riprova dell’estrema attualità del suo lavoro, il bunker diventa l’orizzonte degli eventi del buco nero, anche etico, in cui siamo attratti. Ne consegue che, la ridefinizione dei suoi spazi e la loro possibilità di essere nuovamente vissuti potrebbe rivelarsi il giusto modo di reinventare il prossimo futuro.
In questi tempi condizionati da situazioni planetarie complesse e problematiche, la mostra è un invito ai visitatori a ritrovare il tempo per soffermarsi e riflettere. Essa apre a una nuova visione interiore che dà l’avvio alla capacità di guardare oltre.