Il sogno in una stanza

L’esposizione Il sogno in una stanza dell’artista contemporanea Silvia Ciaccio (Milano, 1985) indaga lo spazio onirico come dimora dell’anima.
Comunicato stampa
L’esposizione Il sogno in una stanza dell’artista contemporanea Silvia Ciaccio (Milano, 1985) indaga lo spazio onirico come dimora dell’anima. Attraverso un percorso di immagini poetiche, che racchiudono il tempo e lo spazio del sogno, viene messa in luce la forza creatrice delle immagini stesse: esse sono infatti frutto del pensiero e allo stesso tempo fonte generatrice di ulteriori immagini. La mostra presso la Galleria Longari Arte Milano è pensata come esperienza immersiva in una preziosa e intima sala espositiva che diventa luogo dell’immaginario, la stanza del sogno. Il progetto allestitivo accompagna l’osservatore ad entrare nella dimensione spazio-temporale dell’onirico che manifesta la propria natura in opere dalle superfici pittoriche differenti per materiali e forme. Le tele appaiono come paesaggi interiori che diventano strumento di conoscenza dell’anima. Sono intuizioni di immensità, luoghi di meditazione, che sembrano concentrare nello spazio di una tela l’energia del cosmo. Varchi, soglie, aperture impreviste e sentieri celesti conducono lo sguardo del fruitore alla ricerca dell’immateriale, mostrando come vi sia l’urgenza da parte dell’artista di dare spazio alla materia dei sogni. Si tratta di immagini poetiche che fluttuano sospese tra sogno e realtà. Lo spazio espositivo, uno scrigno raffinato e misterioso dalle pareti blu, accoglie la mostra in un’atmosfera notturna e sognante, diventando parte integrante dell’opera stessa. Le opere rivelano una forma di iper-sensibilizzazione da parte dell’artista, capace di muoversi sul filo sottile che separa e unisce realtà e immaginazione. Le opere d’arte contemporanea dialogano inoltre con raffinate opere di arte antica travalicando con delicata naturalezza i confini del presente e dilatando al di là del tempo e dello spazio la seduzione dell’immaginazione. Tra queste ultime spiccano la testa di una Sibilla del XV secolo, dallo sguardo sognante e caratterizzata da una capigliatura maestosa, i cui riccioli e torchon ricordano le pettinature di personaggi femminili fiabeschi, e figure angeliche lignee e di terracotta del XIV e XV secolo che si uniscono agli angeli di carta velina formando una schiera celeste. Il felice incontro tra arte antica e contemporanea è dovuto alla particolare natura metafisica delle sculture in esposizione: dal greco μετὰ τὰ ϕυσικά, oltre le cose fisiche, dunque appartenenti ad una dimensione altra. Le opere in esposizione sembrano conoscere il sentimento del cielo: blu profondi e vellutati, velature di un celeste quasi trasparente e in lontananza qualche gocciolina di rosa, disegnano il mondo dell’artista Silvia Ciaccio come una realtà poetante in cui rifugiarsi per ritornare più vicini a se stessi.
Note biografiche Silvia Ciaccio nasce a Milano il 25 marzo del 1985. Compie studi classici e si laurea in Estetica con una tesi dal titolo Un colore solo. Poetiche del monocromatismo. La sua riflessione poetica si incentra sul rapporto cielo-terra che si esplica anche nell’uso dei materiali scelti: l’artista passa dalla leggerezza della carta velina e della carta di riso giapponese, alla solidità dell’acciaio corten. Il suo percorso artistico è accompagnato da letture appassionate di testi del filosofo Gaston Bachelard, in modo particolare La poetica dello spazio, dello psicoanalista James Hillman, La psicologia alchemica, e di saggi di filosofia orientale. Compie lunghi viaggi in Giappone, scoprendo una profonda consonanza spirituale con il paese del Sol Levante: la sensibilità verso l’estetica delle cose, la percezione di un’energia cosmica che si esprime in un gioco di pieni e di vuoti, il cerimoniale del tè come momento di sospensione dalla vita quotidiana e la sinestetica relazione con la natura la coinvolgono nel profondo. Attualmente l’artista sta lavorando ad un nuovo progetto legato al concetto giapponese di shinrin yoku - “bagno nella foresta” -, che comporta un’immersione totale, dal punto di vista sensoriale, nei boschi e nelle foreste.
Mostre Personali: • Souffle Distanze Spazio privato via Tabacchi 4, Milano 2018 • Luogo sensibile Spazio Santa Marta, via Santa Marta 10, Milano 2020 • Intimità d’ombra Palazzo Bonomi, via Pignolo 70, Bergamo 2023 • Spaziocielo Essenza oltremare Sala Comunale d’Arte, Piazza dell’Unità d’Italia 4, Trieste 2023 • Sentieri celesti Biffi Arte, via Chiapponi 39, Piacenza 2024 • Lo sguardo sulle cose Spazio Ramous, via Tiziano 11, Milano 2025 Mostre collettive: • Acqua Ghetto et cetera Art Gallery, Campo del Ghetto Nuovo, Cannaregio 2919, Venezia 2022 • Fuoco Ghetto et cetera Art Gallery, Campo del Ghetto Nuovo, Cannaregio 2919, Venezia 2022 • Ossimori Kromya Art Gallery, viale Franscini 11, 6900 Lugano 2022 • Ossimori Rocca di Umbertide, via Guidalotti 14, Umbertide (PG) 2022 • Arte senza tempo Classica Liberty e Contemporanea Spazio Santa Marta, via Santa Marta 10, Milano 2024 Fiere: ArtVerona 14 – 16 ottobre 2022 Stand Kromya Art Gallery.