Lost Paradise

Lost Paradise è un’esperienza immersiva che intreccia installazione, performance e pittura in un viaggio dentro un mondo post-apocalittico, dove la giovinezza resiste come ultima forma di ribellione.

Comunicato stampa

Lost Paradise è un'esperienza immersiva che intreccia installazione, performance e pittura in un
viaggio dentro un mondo post-apocalittico, dove la giovinezza resiste come ultima forma di
ribellione.
L’esibizione si articola attorno a 15 sagome di JonnyBoy, figure di legno dipinte che incarnano i
superstiti di un’umanità frammentata, ognuno con un’identità e un simbolo che ne racconta la storia.
L’installazione si sviluppa in un ambiente scenografico distopico, dove il pubblico si confronta con
una gabbia.
Dentro, i "furbi", coloro che hanno accelerato la rovina del mondo con il loro cinismo e il loro
opportunismo.
Sono l'effigie di un’umanità che ha divorato se stessa, spogliata di ogni maschera se non quella che
ne riflette la colpa.
La gabbia non è solo un confine, ma uno specchio: chi osserva vede se stesso, perché la differenza
tra chi è dentro e chi è fuori è solo un dettaglio contingente, una questione di tempo.
I "furbi" vengono consumati, ridotti a nutrimento per ciò che resta, perché ogni sistema che si
autodistrugge finisce per essere assorbito nel ciclo della sopravvivenza.
Non si tratta di una semplice esposizione, ma di una performance collettiva, dove il pubblico
attraversa un luogo che è insieme rovina e rinascita, metafora della condizione contemporanea.