Formae – Lorenzo Gnata

Prima “mostra” del ciclo FORMAE che porterà l’arte e il design in tutta Italia.
Comunicato stampa
L'8 aprile apre la pubblico la prima tappa di FORMAE, il progetto che partendo dalla settimana del Fuorisalone porta l'arte e il design nei più affascinanti Palazzi Italiani. Promosso da Cramum e Gaggenau e sotto la direzione artistica di Sabino Maria Frassà, FORMAE parte da Milano con la prima tappa "Genesi dell’Ente", un’installazione site-specific dell’artista Lorenzo Gnata visitabile anche dopo la settimana del design fino al 17 luglio.
Per celebrare il debutto della nuova linea di forni di design Gaggenau Expressive, la materia si trasforma in bellezza attraverso il calore, lo stesso principio che, secondo il primo artista Lorenzo Gnata, rende i nuovi elementi di Gaggenau strumenti di creazione. L’installazione Genesi dell’Ente si sviluppa in un dialogo inedito tra interno ed esterno del forno: l’artista colloca all’interno del nuovo Expressive quattro sculture bianche, chiamate Rifugi, in relazione con l’opera inedita Medusa, situata all’esterno.
Gnata esplora l’idea che ognuno di noi sia un creatore, capace di dare forma a nuovi mondi e significati. Tuttavia, questi mondi restano fragili, immersi nel caos del reale, evocato dalla figura della Medusa: simbolo di minaccia e, al tempo stesso, di possibilità infinite. Un concetto che risuona con il pensiero di Donna Haraway in Staying with the Trouble, dove la nostra duplice natura e il rapporto tra materia e tecnologia si rivelano in un equilibrio precario, in cui bene e male coesistono come due facce della stessa medaglia.
L’artista, collocando i suoi Rifugi all’interno del nuovo forno Expressive di Gaggenau, incarna il principio espresso da Anna Tsing ne Il fungo alla fine del mondo: “Un avvenimento è più della somma delle sue parti; un assemblage è una storia di contaminazioni multiple.” L’opera diventa così il risultato di una contaminazione generativa con il contesto domestico e tecnologico del forno, arricchendosi di nuovi significati e dando vita a un dialogo tra arte, design e funzione. Il forno stesso si trasfigura: da semplice strumento a fucina alchemica, luogo di trasformazione in cui la materia, esposta al calore della creazione e dell’ingegno umano, si evolve e si rinnova. In questo incontro, Gnata accoglie l’imprevedibilità del cambiamento, lasciando che l’opera si modifichi attraverso l’innovativa illuminazione del forno e lo sguardo dello spettatore, che dapprima la intravede attraverso l’oblò. La contaminazione, lungi dall’essere un limite, diventa così il motore stesso di una creazione resiliente.
In questo inedito dialogo risiede il cambio di punto di vista necessario per la nascita e la trasformazione. Solo allora possiamo comprendere la vera natura della Medusa: non più una figura ostile, ma una figura tentacolare di connessione e appartenenza, un elemento inscindibile di un equilibrio più ampio, di cui non possiamo fare parte in cui ogni forma è in costante divenire.