Ivana Galli – Stabat Mater

Informazioni Evento

Luogo
ALCHIMIA R&B
Via Borgo dei Leoni, 122, Ferrara, Italia
Date
Dal al
Vernissage
29/08/2016

ore 18,30

Contatti
Sito web: http://www.ivanagalli.it/
Artisti
Ivana Galli
Curatori
Barbara Vincenzi, Robert Phillips
Generi
fotografia, personale
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Stabat Mater è una preghiera, una meditazione sulle sofferenze della Madre durante la crocifissione e la Passione di Cristo. Titolo che racchiude il comune sentire di un insieme di vari progetti fotografici presentati in mostra.

Comunicato stampa

Si inaugura domenica 28 agosto, ore 18,30, “Stabat Mater” personale di Ivana Galli; la mostra a cura di Barbara Vincenzi e Robert C. Phillips in collaborazione con Angelo Andriuolo e Ars Imago Dei, sarà presentata a Ferrara nello spazio Alchimia R&B, Via Borgo dei Leoni 122 Ferrara. L’esposizione proseguirà fino al 28 ottobre 2016.
Stabat Mater è una preghiera, una meditazione sulle sofferenze della Madre durante la crocifissione e la Passione di Cristo. Titolo che racchiude il comune sentire di un insieme di vari progetti fotografici presentati in mostra.
Nata a Venezia, la fotografia di Ivana Galli, diventa forma di espressione e scelta elettiva, mestiere che apprende sin da giovanissima nel laboratorio fotografico del padre. La peculiarità dei temi rappresentati, in particolare i soggetti biblici, la porta e ci porta ad una duplice visione e riflessione: la bellezza dell’immagine e l’intimità dell’argomento affrontato.
Sequenze che svelano la bellezza in un dolore che appartiene ad un tempo spirituale, senza timore né alcuna reverenza, conducendoci ad una realtà che supera la pura percezione, verso altre profondità di pensiero, al di fuori di una visione strettamente religiosa.
Ivana Galli trae ispirazione essenzialmente da tematiche bibliche che rielabora secondo un suo vissuto personale teso a una visione per lo più al femminile. Concetti che le appartengono intimamente e che elabora quasi in una catarsi finale, mettendo in atto una “mutazione” del soggetto verso un rinnovato valore materiale e spirituale. Il suo è un concentrarsi sull’essenza di altri spazi interiori in una consapevolezza intellettuale da cercare in se stessi.
( Barbara Vincenzi)
Stabat Mater, dolorosa si dirà, ma in questo caso il prosieguo dell'incipit va diversamente cercato. Lo crediamo semplice, vicino, conosciuto, famigliare, in una parola offerto a tutti i giochi di significati, a tutte le parole, rassicuranti che ci attendiamo a quell'aura che racchiude la figura materna e la pone di fronte all'ineluttabile come immoto testimone.
Qui la “mater” non è immota ne rassegnata, ne tanto meno testimone. Qui, finalmente, perde gli aggettivi che appena un momento prima gli sono attribuiti e la si vede entrare in una sospensione del senso, rendendo inattesa la cosa poiché rende impossibile l'esercizio della nostra parola, il commento.
Qui non ci deve essere commento, non ci può essere. Quaggiù, dove la vita prende vita e la sofferenza non distrugge ma crea non c'è una mediazione, in questo luogo lontano, la cui esistenza è immediatamente al di là del nostro sguardo, si trova semplicemente il senso, il senso più profondo di quel componimento che sembra poesia, ma è immagine e scrittura e il cui segno è il solo che possa dare consistenza al reale altrimenti rifiutato dai nostri sensi.
Qualcosa ci è negato, il racconto del perché, ma molto è reso esplicito nell'opera di Ivana Galli nel mescolare, sottilmente, la luce pittorica all'immagine fotografica, quasi un timido filtro posto a rendere plausibile un destino o l'atto dell'essere. Ma l'evidenza sovrasta le nebbie del pudore, quel pudore che sarebbe dovuto a ogni atto di vita, e di ciò rimane il narrato fermato, quasi un monito, di un tempo che sfugge e di vita vissuta.
Atmosfere sospese e visioni di difficile collocazione, senza un tempo preciso ne uno spazio proprio, queste immagini, né reali né sognate, vivono nell'immediata e libera consistenza dei ricordi. Racconti di madri liberate dal peso del dovere vivono su se stesse il ricordo della vita data. ( R.C.P)