Cannes Updates: Valeria Golino? Promossa. Giornata all’insegna del rapporto genitori-figli, applausi anche da Michel Piccoli per il goliardico Alain Guiraudie

Terza data del calendario cannense decisamente tranquilla e con poche star da red carpet. Apre la mattinata fredda e soleggiata La Passé di Asghar Farhadi. Oscar per Una separazione, il regista torna su temi già esplorati trasferendo l’ambientazione in Francia. Berenice Bejo è una donna separata e quando il marito torna dall’Iran per concederle il […]

Terza data del calendario cannense decisamente tranquilla e con poche star da red carpet. Apre la mattinata fredda e soleggiata La Passé di Asghar Farhadi. Oscar per Una separazione, il regista torna su temi già esplorati trasferendo l’ambientazione in Francia. Berenice Bejo è una donna separata e quando il marito torna dall’Iran per concederle il divorzio si scopre che all’origine del rapporto conflittuale con la figlia c’è un segreto del passato. Sicuramente ben fatto ma non memorabile. Valeria Golino piace a Cannes. Il suo Miele così irrisolto conquista i più giovani e anche una buona fetta di critica. In Italia era uscito un paio di settimane fa e anche lì i giornalisti lo avavano accolto caldamente. Il tema trattato è piuttosto oscuro: non essendo il soggetto né l’eutanasia, né la freddezza di chi né è l’artefice, risulta poco chiaro quale sia il messaggio che la regista/attrice voleva portare sullo schermo. In sede di conferenza stampa lo ha definito un film sul suicidio assistito, ma anche guardando il film da questa prospettiva non si comprendono alcuni snodi del plot, come la morte auto inflitta dal personaggio più interessante della storia, quello interpretato da Carlo Cecchi. Jasmine Trinca è a tratti poco credibile e Libero De Rienzo, che ha eccellenti potenzialità, non sembra perfettamente in sé. Conclusione fin troppo prevedibile e assolutamente posticcia. Il film è prodotto dal giovane compagno dell’attrice Riccardo Scamarcio.
Chi invece ha convinto proprio tutti è Alain Guiraudie, sempre nella sezione Un Certain Regard, che se non altro ha il merito di aver portato sullo schermo una tragi-commedia davvero diversa. Nel film L’Inconnu Du Lac si muovono solo attori uomini, nudisti omosessuali con l’abitudine di frequentare un lago per espletare promiscuamente le proprie esigenze sessuali. Fra di loro c’è anche un uomo che omosessuale non è ma che passa le sue vacanze seduto a guardare l’acqua. All’improvviso un omicidio altera la superficiale tranquillità del luogo. Per tre quarti del film si può godere di primi piani anatomici, eiaculazioni e fellatio che i vari attori si dedicano reciprocamente. Ma l’atmosfera surreale e rarefatta e l’intervento di un poliziotto investigatore nelle vesti del Super Io, amplificano l’aspetto sinistramente comico del film. Risate in sala e nella platea anche Michel Piccoli. Ancora concorso poi col giapponese Tale padre, tale figlio di Kore-Eda Hirokazu. Opera scorrevole, ma troppo prosaica, sul tema dei rapporti familiari e sul significato della genitorialità. Un ospedale sbaglia a consegnare il figlio alle rispettive famiglie. Quando dopo sei anni, si scopre l’errore i presunti genitori entrano in crisi. Molti giri, molte parole, molto rumore per nulla e molti, moltissimi dormienti in sala. Giorno tre e ancora molto lontani dalla Palma d’Oro.

– Federica Polidoro

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Federica Polidoro

Federica Polidoro

Federica Polidoro si laurea in Studi Teorici Storici e Critici sul Cinema e gli Audiovisivi all'Università Roma Tre. Ha diretto per tre anni il Roma Tre Film Festival al Teatro Palladium, selezionando opere provenienti da quattro continenti, coinvolgendo Istituti di…

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