Morta a Milano Marta Marzotto. Da mondina a mondana, si è spenta una delle ultime icone italiane

Solare, schietta, brillante. Così era Marta Marzotto. Gran signora dei salotti mondani e culturali, ha attraversato un secolo di vita italiana. Musa di Guttuso, amica di scrittori e personaggi dello spettacolo, stilista e - soprattutto - icona

La notizia della morte l’ha data con un tweet Beatrice Borromeo Casiraghi, una delle nipoti: un semplice, dolente saluto alla nonna. Da qualche giorno ricoverata in una clinica di Milano, si è spenta oggi Marta Marzotto. Aveva festeggiato i suoi 85 anni qualche mese fa – a febbraio – con uno straordinario party a Cortina organizzato dagli amici galleristi Stefano e Riccarda Contini: intervistata, in quell’occasione, aveva ammesso di soffrire la stanchezza e il trascorrere del tempo.

UNA VITA, COME UN ROMANZO
Ha raccontato la sua vita avventurosa in una biografia-romanzo Smeraldi a colazione scritta a quattro mani con la giornalista Laura Laurenzi, in cui ripercorre le vicende della sua esistenza, che s’incrociano saldamente con la vita culturale italiana degli ultimi sessant’anni.
Una vita che lei ha attraversato a grandi passi, ultima gran signora dei salotti italiani, solare, festaiola, coloratissima negli abiti, tintinnante di gioielli – preziosi e non – schietta e ironica, come quando – parlando di sé stessa – diceva d’esser nata mondina e diventata mondana.

Marta Marzotto e Renato Guttuso

Marta Marzotto e Renato Guttuso

UN’ICONA ITALIANA
Nata nel 1931, la mondina l’aveva fatta davvero, prima d’approdare come sarta a Milano ed lì che era avvenuto l’incontro con Umberto Marzotto, il primo marito, di cui conserverà nome e titolo anche dopo il divorzio.
Quindi l’amore ventennale con il pittore Renato Guttuso, di cui è musa ispiratrice e di cui accoglie le amare confessioni: dall’apice della carriera, al declino, all’ambiguità del rapporto con il factotum, adottato con troppa fretta; c’è la vita politica, il rapporto con Lucio Magri, l’amicizia interrotta bruscamente con Nilde Iotti, gli amici scrittori Alberto Moravia e Dario Bellezza e quelli appartenenti al mondo dello spettacolo, come Vittorio Gassmass o Alberto Sordi.
Lei, Marta, che si re-inventa stilista per la Standa, che dà ricevimenti a Roma, in Costa Smeralda, o nella casa in Marocco, che finanzia restauri con le amiche veneziane (Siamo il club delle donne del restauro, grandi donne, con molte soldi che stanno facendo davvero tanto per salvare il nostro patrimonio culturale” aveva detto in un’intervista al Corriere), che organizza charity, perché “bisogna distribuire i privilegi“, ma che sostiene che la beneficenza – quella vera – vada fatta di nascosto, è, e resterà per tutti, l’anima della festa.

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Redazione

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