Il volto di Jacopo Mazzonelli

Il percorso di Jacopo Mazzonelli pare a una svolta. Il fil rouge resta la memoria, ma irrompe il volto, fra stampe da manifesto e album fotografici. Succede da Paolo Maria Deanesi, a Rovereto, fino al 14 settembre.

Le opere di Jacopo Mazzonelli (Trento, 1983) emergono dal polveroso archivio della memoria e la loro elaborazione non si esaurisce mai. L’artista procede per concetti sommatori che alludono all’infinito. Le opere, una a una, nel loro mostrarsi trasmettono quelle vibrazioni che alimentano una tensione reale, ma attraverso delle forme classificate e silenziose. Lavori provenienti e realizzati in antichi laboratori che però riescono ad attraversare le dimensioni interiori delle nature più contemporanee. La visione fa crescere un’irrequietezza di fondo nelle otto opere esposte e preludono a percorsi futuri molto diversi da quelli precedenti. L’irruzione del volto, esplicita in ben tre lavori, e implicita negli altri, è disvelata e nello stesso tempo nascosta. Autoritratto (2013), una stampa su carta da manifesto che richiama Rembrandt, devasta la categoria del tempo, doppiamente rappresentata, nel volto e nella presenza della lancetta di un orologio. Obtaining the history (2013), costruito con pagine di album fotografico assemblate, è una sorta di mausoleo della memoria, ma ignota e assente iconograficamente.

Claudio Cucco

Rovereto // fino al 14 settembre 2013
Jacopo Mazzonelli – Obtaining the history
a cura di Denis Isaia
PAOLO MARIA DEANESI
Via San Giovanni Bosco 9
0464 439834 / 348 2330764
[email protected]
www.paolomariadeanesi.it

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Claudio Cucco

Claudio Cucco

Claudio Cucco (Malles Venosta, 1954) attualmente è residente a Rovereto. I suoi studi di Filosofia sono stati fatti a Bologna, è direttore della Biblioteca di Calliano (TN) e critico d’arte. S’interessa principalmente di arte contemporanea e di architettura e dell’editoria…

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