Caos ritmicamente ordinato

Impulsi elettrici. Segnali luminosi alternati. Interferenze acustiche. Un sistema trifasico o uno spaccato dinamico di una realtà disturbata, distorta, intermittente in cui perdersi e ritrovarsi? Ancora esperimenti a Dolomiti Contemporanee

Tensione elettrica ed emotiva è la chiave di lettura più pertinente per Trifase, progetto a cura di Matteo Efrem Rossi ed Elisa Decet svoltosi con la partecipazione di Thomas Braida, Roberto De Pol e Martino Genchi e in collaborazione con Dolomiti Contemporanee.
I tre artisti, con lavori cronologicamente e creativamente differenti, si fondono come in un sistema elettrico trifasico grazie a un’impeccabile sintonizzazione delle loro frequenze immaginifiche. Braida presenta l’olio su tela Armageddon (2012), un Senza titolo (2011-12), composto da varie “carte” dai toni bruegeliani ma fortemente contemporanei, e la piccola scultura La cittadella (2012). De Pol propone Electrical cables, window, hooks, wood, adesive tape, electrical hand-saw, timer, screws (2010), installazione rielaborata, come da prassi per l’artista, in funzione del contesto. Genchi trasla invece Questo mondo non ha il tetto (2010), pensata per uno spazio aperto, al chiuso.

2 DC NEXT Taibon Blocco Martino Genchi Questo mondo non ha il tetto 2010 foto Giacomo De DonÖ8 Caos ritmicamente ordinato

Martino Genchi – Questo mondo non ha il tetto – 2010 – photo Giacomo De Donà

L’esposizione si raccoglie in un unico ambiente dove il lampione di Genchi ruota a 360 gradi su una struttura meccanica, illuminando a ritmo intermittente ogni singolo dettaglio scrutabile dello spazio circostante. L’illuminazione rotante genera contemporaneamente armonia e precarietà, ricollegandosi al lavoro di De Pol. Un meccanismo, attivato a intervalli regolari, puntella ripetutamente una struttura di legno, disturbando l’attenzione dello spettatore verso l’esterno dello spazio espositivo. Ristabiliscono questa “rottura” i dipinti e i disegni di Braida, che riportano lo sguardo, appena stravolto dalle altre due installazioni, verso l’interno con colpi di pennello vividi e decisi, rapidi e impulsivi. Armageddon, che rappresenta una sorta di giudizio universale a cui nessuno può sottrarsi, ricostituisce l’atmosfera iniziale di caos ed entropia.
Ne risulta un’interazione perfetta, nonostante l’eterogenia delle installazioni, che conduce il visitatore a una sorta di viaggio tra mente e corpo alla ricerca di un significato, di un’esperienza che non ha un minimo comun denominatore, ma che vive di luce, di ritmi, di impulsi elettrici personali.

Carlotta Viani

Taibon Agordino // fino al 9 settembre 2012
Trifase: Thomas Braida, Roberto De Pol, Martino Genchi
a cura di Matteo Efrem Rossi ed Elisa Decet
FABBRICA EX VISIBILIA
Località Campagna 1
0437 62221
[email protected]
www.dolomiticontemporanee.net

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Carlotta Viani

Carlotta Viani

Carlotta Viani, nata nel 1984 ad Asolo e cresciuta a Feltre, si trasferisce a Venezia nel 2003 dove si iscrive alla facoltà di Lettere e Filosofia di Ca' Foscari. Dopo la specializzazione in restauro e conservazione delle pellicole cinematografiche, approda…

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