Un tempo rifugio dell’anima per Franz Kafka, che da queste stanze affacciate sulla laguna di Venezia scriveva lettere d’amore a Felice Bauer, l’Hotel Gabrielli è tornato ad accogliere ospiti. Dopo oltre un secolo custodito dalla famiglia Perkhofer, questo palazzo risalente al 1856 apre una nuova pagina della sua storia entrando a far parte di Starhotels, primo gruppo privato alberghiero italiano già presente in città con lo Splendid Venice. Che adesso si forgia del panorama del Gabrielli che abbraccia San Giorgio Maggiore, Punta della Dogana e il bacino di San Marco.
Il fascino dell’Hotel Gabrielli
La sua posizione strategica, a pochi passi da Piazza San Marco e dai Giardini della Biennale, lo ha reso nei secoli crocevia di artisti, scrittori e viaggiatori. Difatti, il recente restauro, coordinato dal designer Andrea Auletta, ha seguito un approccio conservativo: lampadari di Murano, soffitti a cassettoni, colonne in pietra d’Istria e tonalità ispirate alla laguna si fondono con il comfort contemporaneo. Mentre il numero delle camere è stato ridotto da 105 a 66 per privilegiare ampiezza e luminosità, e molte offrono scorci sui tetti della Serenissima o sul giardino privato di oltre 600 metri quadrati, il più grande dell’isola centrale. Ma il cuore pulsante della nuova struttura è la Terrazza Gabrielli: 150 metri quadrati sospesi al sesto piano, con vista a 360 gradi che al tramonto si trasforma in uno spettacolo indimenticabile. A completare l’offerta, il Ristorante Felice al Gabrielli, il K Lounge Bar, una corte-giardino d’inverno e una SPA al piano nobile con hammam, sauna e trattamenti. Ogni dettaglio, dai pavimenti restaurati alle applique muranesi, è stato realizzato o recuperato grazie a maestranze locali, in piena coerenza con la filosofia del gruppo.

Il progetto “La Grande Bellezza” di Starhotels
Questa rinascita è anche il simbolo di un progetto più ampio: La Grande Bellezza, iniziativa di Starhotels lanciata nel 2019 per sostenere l’alto artigianato artistico italiano. Voluta da Elisabetta Fabri, presidente e AD, la piattaforma riunisce istituzioni come l’Associazione OMA – Osservatorio dei Mestieri d’Arte e la Fondazione Cologni, premiando ogni due anni opere che esprimono eccellenza tecnica e creatività. Dal parato Selvatica di Fabscarte (2019) alla composizione floreale Primitivo di Andrea Bouquet (2021), fino all’Amphora di Cecilia Rinaldi (2024), il Premio La Grande Bellezza ha valorizzato interpreti capaci di coniugare radici e innovazione. L’impegno verso il “saper fare” si riflette anche nei progetti di restyling di altri indirizzi iconici, come l’Helvetia & Bristol di Firenze e l’Hotel d’Inghilterra di Roma, dove tessitori, vetrai e falegnami hanno contribuito a preservare il carattere degli spazi. Allo stesso tempo, Starhotels ha creato collezioni di home décor artigianali, come Cloris, servizio da tavola in vetro soffiato e lino, e Phoenix, fragranziere-scultura che unisce Murano, metalli cesellati a mano e profumi d’autore.
Gli indirizzi di Starhotels
Negli ultimi anni, gli hotel del gruppo si sono trasformati in “palcoscenici della bellezza” grazie a iniziative come le Craft Experiences, che portano gli ospiti nei laboratori artigiani delle città, e i Teatri di Bellezza, che espongono opere e oggetti acquistabili, riportando in vita lo spirito del Grand Tour. Il nuovo Gabrielli non è quindi solo un albergo, ma un tassello di una strategia che unisce ospitalità e cultura, rafforzando il legame tra l’Italia e il suo patrimonio di maestranze. Come la città che lo ospita, è un luogo che sa rinnovarsi senza perdere la memoria, proiettando nel futuro il fascino intatto della sua storia.
Giulio Solfrizzi
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