Arte a luci rosse? Le streghe di Marco Mazzoni si spogliano su Playboy. Ma è per una buona causa…

Tutti d’accordo, da sempre, sul fatto che sia impossibile limitarsi all’osé quando si parla di Playboy: autentica rivista cult, capace di accogliere contributi up e lanciare temi che sanno alzarsi di chilometri sulla pur gradevole e patinata carrellata mensile di poppe e chiappe. Un pugno allo stomaco, allora, il reportage di Giovanni Sandoval, che sul […]

Tutti d’accordo, da sempre, sul fatto che sia impossibile limitarsi all’osé quando si parla di Playboy: autentica rivista cult, capace di accogliere contributi up e lanciare temi che sanno alzarsi di chilometri sulla pur gradevole e patinata carrellata mensile di poppe e chiappe. Un pugno allo stomaco, allora, il reportage di Giovanni Sandoval, che sul numero di marzo (e con richiamo in copertina) si preoccupa dell’escalation di reati, anche e soprattutto di natura sessuale, a danno delle donne.
Un pugno sintetizzato con struggente precisione dai pastelli di Marco Mazzoni. Si sposa bene al pezzo la sua serie dedicata alla simbiosi tra donna e natura, con i volti obliterati di streghe sui generis avvolti da piante officinali: il terrore dell’ignoto, di una farmacopea che sfuggiva alle prassi consolidate, viene assunto a metafora di un’emancipazione che nei fatti fatica a concretizzarsi compiutamente.

– Francesco Sala

La cover di Playboy Arte a luci rosse? Le streghe di Marco Mazzoni si spogliano su Playboy. Ma è per una buona causa…

La cover di Playboy

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