Voices 100. Tributo a Luciano Berio. 100th anniversary

Opera per i 100 anni dalla nascita del compositore, promosso da Spazio5 artecontemporanea.
Comunicato stampa
Dal 7 al 10 luglio 2025, il Centro Trevi di Bolzano ospita il progetto VOICES_100 - Tributo a Luciano Berio per i 100 anni dalla nascita del compositore, promosso da Spazio5 artecontemporanea. Inaugurazione 7 luglio 2025 dalle 18.30 alle 20.00.
VOICES_01 nasce dall’incontro tra il maestro Roberto Fabbriciani, flautista di fama mondiale e collaboratore di lunga data di Luciano Berio, e l’artista visivo e regista Manuel Canelles, noto per la sua ricerca al confine tra arte performativa, installazione e cinema. Accanto a loro, la performer vocale Martina Spessot, la cui voce entra in dialogo profondo con la macchina scenica e sonora.
L’opera-performance site-specific al Centro Trevi è una riflessione contemporanea sul concetto di voce come traccia, memoria, materia viva. Infatti l’installazione immersiva multicanale di Manuel Canelles esplora due elementi universali e vitali: aria e acqua. Non semplici temi, ma matrici sensoriali attraverso cui lo spettatore è invitato a vivere un’esperienza percettiva profonda e stratificata. L’aria viene indagata nel suo rapporto intimo con il corpo - attraverso ecografie del diaframma, studio della laringe e della maschera vocale - e come elemento di propagazione del suono, reso visibile attraverso videoinstallazioni che mostrano onde sonore e la loro espansione nell’etere. L’acqua, invece, è evocata come paesaggio visivo e sonoro attraverso la proiezione di cascate (waterfalls), simbolo di energia in trasformazione, memoria fluida e movimento perpetuo. All’interno di questo universo visivo e acustico, l’ambiente installativo si trasforma in un viaggio esistenziale, narrato anche attraverso la presenza dell’attrice Santija Bieza, che appare nei video come corpo narrante, voce, simbolo di un attraversamento umano ed emotivo. La presenza del Maestro Roberto Fabbriciani, pioniere del flauto iperbasso e ideatore del suono polifonico, si integra organicamente nel progetto: il suo suono diventa respiro materico, elemento vivo in dialogo con lo spazio e le immagini. Non si tratta di una performance tradizionale, ma di una presenza sonora che abita l’installazione, rafforzando la relazione tra ascolto, visione e spazio. Il progetto ha preso forma attraverso una prima sessione laboratoriale condotta da Alessandra Limetti e Martina Spessot, in cui i partecipanti hanno esplorato la vocalità come materia d’aria. Il riferimento poetico è un frammento centrale tratto dalla Sequenza III di Luciano Berio, che diventa anche tappeto narrativo nel foyer dell’installazione, una sorta di overture: “Give me a few words for a woman to sing a truth / allowing us to build a house without worrying before night comes.”
Luciano Berio, il genio, il comunicatore, l’homo faber. Il più grande tra i compositori dell’avanguardia italiana della seconda metà del Novecento viene celebrato quest’anno a cent’anni dalla sua nascita. Berio è stato una delle figure più influenti della musica contemporanea, avendo sviluppato un linguaggio musicale unico, caratterizzato da una continua sperimentazione sonora e da una estrema apertura, concependo l’esperienza musicale come in perenne rapporto con altri saperi, dal teatro alla semiotica. Per questo motivo Spazio5 ha deciso di celebrarlo a Bolzano proprio con un progetto che si pone all’intersezione di diverse discipline; un’esperienza che sta al confine tra l’installazione, il teatro e la performance musicale, per riflettere sull’eredità di Berio e la sua attualità nel panorama musicale contemporaneo.