Viafarini Open Studio

Informazioni Evento

Luogo
VIR - VIAFARINI IN RESIDENCE
Via Carlo Farini 35, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

su prenotazione [email protected]

Vernissage
10/12/2025

ore 18

Comunicato stampa

VIAFARINI35
inaugurazione 10/12 h.18

Artisti in residency
Kuril Chto, Andrea Gohl, Deborah Graziano, Charlie Jannes, I.S. Kalter, Clara Rubin, Lorenzo Schetter Li Greci, Andrea Zabric

Attraversare la residenza
Mi sembra che i lavori degli artisti ruotino attorno a due correnti distinte e profondamente collegate: una che si muove verso l’interno, esplorando il personale e l’intimo, e l’altra verso l’esterno, esplorando strutture e decostruzioni della forma del mondo.

Il lato intimo riguarda le trame della memoria, i piccoli gesti, gli spazi domestici, i residui emotivi e la vulnerabilità dei materiali o dei corpi. Le opere risultano molto personali e tangibili anche senza poterle toccare: alcune potresti tenerle in mano, ma la maggior parte rimane con te senza annunciarsi, restando vicina solo attraverso l’aspetto e la sensazione che evocano.

Sul versante strutturale (o più propriamente decostruttivo e legato al mondo), gli artisti trasmettono il messaggio attraverso pattern, forme industriali e simboli lasciati da forze sociali o politiche. Questi lavori si orientano verso i sistemi globali e la loro instabilità e frammentazione, verso strutture che formano e spezzano.

Questi due lati (e le differenti modalità di approccio al lavoro e al processo) convergono in modo leggero e naturale più di quanto farebbe qualsiasi raggruppamento tematico nella residenza. È chiaro che non vi è alcuna armonia forzata, ma piuttosto una sorta di lento allineamento, come se ogni pratica fosse un ingranaggio diverso all’interno di un unico meccanismo condiviso.

Ciò è evidente anche nel modo in cui gli artisti interagiscono. Non nel senso banale del “tutti vanno d’accordo”, ma attraverso piccoli scambi precisi: domande sulle scelte dei materiali, osservazioni condivise al volo e confronti tra storie o processi. Queste conversazioni hanno costruito una rete sottile che attraversa gli studi, cucendo insieme pratiche differenti. I lavori degli artisti non rientrano ordinatamente in categorie, né dovrebbero farlo... Piuttosto, si compongono come un organismo vivente: una costellazione di memorie personali, critiche strutturali, materiali fragili, resti industriali, gesti intimi ed echi globali.

Insieme, queste pratiche creano un ambiente in cui il personale e il sistemico coesistono e interagiscono. Il risultato è una residenza che appare meno come una raccolta di lavori in studio e più come un paesaggio che integra micro e macro, interno ed esterno, sé e mondo.

MAPPA

Andrea Zabric
• Urbano
• Strato

Deborah Graziano
• Fragilità
• Imperfezione

Charlie Jannes
• Pattern
• Segnale

Clara Rubin
• Riflesso
• Casa

Kuril Chto
• Simbolismo
• Metallo

Lorenzo Li Greci
• Sparo
• Tracce

Urban → Strato → Sparo
    ↘︎       ↗︎
Tracce → Fragilità → Imperfezione
    ↘︎    ↗︎
Riflesso → Casa → Metallo → Simbolismo → Pattern → Segnale

Andrea Zabric
Il lavoro esplora i luoghi, le città e i paesaggi che ti fanno notare ciò che non avevi mai visto prima. L’ordinarietà della città viene rivelata in un modo nuovo e coinvolgente, svelando la sua storia ricca e l’essenza della vita quotidiana, così come gli oggetti immobili che compongono il nostro mondo. Le sue opere costruiscono strati densi che trattengono il tempo, come sedimento o memoria.

Deborah Graziano
Si concentra su oggetti fragili, imperfetti: cose trovate, rotte o segnate dall’uso. Tratta la memoria e l’errore con cura e li trasforma in forme scultoree o installative in cui la vulnerabilità acquisisce visibilità e dignità. Sembra che il fulcro sia costruito attorno alle relazioni, sia con gli altri sia con sé stessi, abbracciando la natura delicata dell’esperienza. Questo approccio offre l’opportunità di trovare una connessione più profonda con la propria vulnerabilità.

Charlie Jannes
Lavora con pattern, simboli e rumore visivo sfocato. Usa la ripetizione per mettere in discussione identità, appartenenza e il modo in cui le immagini circolano oggi, che si tratti del pied-de-poule o di minuscoli elementi ricorrenti. Creando un proprio pattern, che coinvolge lo spettatore e rivela molteplici livelli di percezione, mostra la sua pratica e la sua ricerca nel campo della grafica e degli oggetti stampati. Le opere sono caratterizzate dalla presenza di zanzare, che da lontano appaiono come linee e per alcuni possono persino emettere suoni, analoghi al funzionamento di una stampante.

Clara Rubin
Dipinge spazi domestici familiari: stanze, finestre, angoli del suo quartiere. Gli spazi possono creare un’illusione di instabilità, poiché la percezione degli oggetti cambia rapidamente da uno all’altro. Gli ambienti possono giocare con la percezione, facendoti sentire un po’ fragile mentre passi da una cosa all’altra. Per esempio, una porta può facilmente sembrare un mobile. Il lavoro dell’artista esplora temi legati all’intimità; le opere appaiono come momenti sospesi nel tempo .

Kuril Chto
Le opere monocrome sono pesanti, austere e dirette. Prendono oggetti quotidiani e li trasformano in simboli di sistemi falliti e della pressione che tutti percepiscono. Benne di escavatori, lavatrici che parlano di conflitto, vergogna e distruzione, e personaggi nascosti che influenzano il movimento e rappresentano dolore, distruzione e memoria. Basta seguire il personaggio principale e si vede come le opere prendono vita sulla tela.

Lorenzo Schetter Li Greci
La pratica ruota attorno a violenza, memoria e tracce lasciate su corpi e città. Utilizza diversi media, tra cui pittura, installazione e suono, per esplorare strumenti e rappresentare idee in modi diversi. Questo pone lo spettatore al centro della sua pratica artistica. I suoi lavori si concentrano sull’impatto della materia e dello spazio, dalle pitture sottrattive che ricordano graffiti coperti a installazioni modellate da veri colpi di arma da fuoco.