Valerio Anceschi / Mihael Milunovic

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE MUDIMA
Via Alessandro Tadino 26, Milano, Italia
Date
Dal al

lun-ven ore 11-13 e 15-19

Vernissage
17/03/2016

ore 18,30

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Mihael Milunovic, Valerio Anceschi
Generi
arte contemporanea, doppia personale
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La Fondazione Mudima è lieta di ospitare le mostre personali dell’artista milanese Valerio Anceschi e dell’artista serbo Mihael Milunovic.

Comunicato stampa

La Fondazione Mudima è lieta di ospitare le mostre personali dell'artista milanese Valerio Anceschi e dell'artista serbo Mihael Milunovic.

Valerio Anceschi è uno scultore che opera principalmente con il ferro. La sua prassi operativa consiste in una complessa interrogazione sulla forma, la qualità e la maneggiabilità dei materiali che accumula trovandoli e selezionandoli nelle ditte che si occupano esclusivamente del taglio di lastre di ferro.
La forma finale di una scultura non è pensata come ipotesi vagheggiata prima della realizzazione, ma è il punto d’approdo di un percorso di consultazione operato interamente sulla e con la materia stessa.
Dal ferro pretende e trova una malleabilità espressiva che spesso si tramuta anche in vibrazioni motorie o movimento. Sull’esempio dell’amatissimo Calder, vuole vedere e far vedere lo spazio che si ottiene penetrando dentro la fisionomia dell’idea di scultura.

Istallazioni fisse all’aperto delle sue opere si trovano: nel parco della villa Pisani a Bagnolo di Lonigo (Vicenza); nel giardino italiano della villa Cernigliaro a Sordevolo (Biella); nel cortile dell’Istituto Italiano di Belgrado in Serbia; nel parco della Casa Degli Artisti di Sant’Anna del Furlo (Fossombrone, PU).

Mihael Milunovic presenta il ciclo di lavori su carta dal titolo CARTE E MURI, una serie di interventi su cartine geografiche della Francia, dell'Italia e di altri paesi d'Europa con l'intento di rinforzarne i confini.
Mihael Milunovic è sempre stato attratto sin dalla sua infanzia dalle carte geografiche e dai grandi atlanti del mondo. Questo gli permetteva di avere una veduta totale e a colori della Terra altrimenti impossibile ai tempi in cui il termine internet non era ancora stato coniato.
Con il passare del tempo la geografia “si è fatta sempre più seria e drammatica”.
Mihael Milunovic ricorda infatti il 1991 quando la nazione in cui era nato e cresciuto sparì improvvisamente: confini, territori, tutto venne riscritto. Le mappe non erano semplicemente simboliche rappresentazioni grafiche di luoghi e città ma avevano a che fare con la pelle, il sangue e la carne di chi le abitava.
Quello che un tempo sembrava un'immagine perfetta della terra, con i confini ben delineati e definiti, pian piano lasciò il posto all'aleatorietà, all'indefinitezza e all'incertezza. E' quanto avrebbe provocato un senso di insicurezza collettiva sfociato in manifestazioni di intolleranza verso il mondo esterno e nella ricerca di un'identità nazionale paranoica responsabile della chiusura dei confini attraverso muri e reticolati.

Mihael Milunovic è nato a Belgrado (Serbia) nel 1967. Vive e lavora a Belgrado.
Diplomato in pittura all'Accademia di Belle Arti di Belgrado nel 1992
Ottiene il master nella stessa facoltà nel 1995. Si specializza alla Scuola Superiore di Belle Arti di Parigi nel 1995-1996.