Plurime percezioni

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA LA NICA
Via dei Banchi Nuovi 22 - 00186, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
11/12/2025
Generi
arte contemporanea, collettiva

L’evento, che chiuderà l’anno espositivo de La Nica, vuole trovare un punto d’incontro tra artisti le cui ricerche individuali convergono sull’esplorazione radicale della superficie come elemento attivo e non più solo rappresentativo.

Comunicato stampa

Giovedì 11 dicembre 2025 alle ore 18.30 verrà inaugurata alla Galleria La Nica di
Roma, sita in via dei Banchi Nuovi 22, “Plurime Percezioni”, mostra collettiva che
vedrà esposte le opere di Giuseppe Amadio, Sara Campesan, Emanuela Fiorelli,
Umberto Mariani, Pino Pinelli, Paolo Radi, Turi Simeti e Giulio Turcato.
L’evento, che chiuderà l’anno espositivo de La Nica, vuole trovare un punto
d’incontro tra artisti le cui ricerche individuali convergono sull'esplorazione radicale
della superficie come elemento attivo e non più solo rappresentativo.
“Plurime percezioni” si concentra sull’idea che la superficie di un'opera,
tradizionalmente considerata un piano bidimensionale sul quale rappresentare,
possa essere invece trasformata in un campo d'azione dinamico. Nella loro
produzione, infatti, gli artisti in mostra generano effetti visivi e percettivi complessi,
tracciando un percorso attraverso le molteplici modalità con cui la superficie può
farsi spazio, luogo di esplorazione fisica quanto concettuale. In questo senso le opere
esposte, tra rilievi, pieghe, estroflessioni, modulazioni e trasparenze, mostrano come
la materia, spesso spinta oltre il suo essere puramente palpabile, generi zone
d’ombra, variazioni volumetriche e nuove profondità percettive.
La mostra vuole invitare lo spettatore ad interrogare queste pluralità sensibili con uno
sguardo attivo, per scoprire un campo in cui la superficie, viva partecipe dell’opera,
non rappresenta, ma altresì agisce e trasforma l’invisibile in tangibile.
Galleria La Nica
P.I. 14738111005 – CCIAA n. 1542306 Roma
Via dei Banchi Nuovi 22 – [email protected] – www.gallerialanica.it
Giuseppe Amadio (Todi, 1944)
Nelle opere di Amadio la superficie si trasforma in un organismo pulsante: le sue
estroflessioni morbide e regolari creano campiture vibranti, dove la luce scivola sulle
curvature generando ombre misurate e sempre nuove. Il ritmo delle forme, mai
casuale, rende ogni lavoro una percezione mutevole, un luogo in cui il monocromo
diventa spazio sensibile.
Sara Campesan (Mestre 1924 - 2016)
Nelle sue sculture ed installazioni Sara Campesan esplora il confine tra superficie e
volume, in una ricerca che ruota attorno alla materia leggera e alla trasparenza,
permettendo al vuoto e alla luce di modellare lo spazio. L’insieme di geometrie
minimali suggerisce una percezione della forma non come oggetto statico, ma
come entità in dialogo con lo spazio circostante.
Emanuela Fiorelli (Roma, 1970)
Fiorelli costruisce architetture di fili e tensioni che definiscono superfici diafane, quasi
respiranti. Le trame sovrapposte ed i tagli visivi producono intersezioni luminose che
ridefiniscono il vuoto come materia attiva. Nelle sue opere la percezione nasce
dalla sottrazione: lo sguardo è guidato verso gli interstizi, dove luce e ombra
costruiscono nuove profondità.
Umberto Mariani (Milano, 1936)
Le celebri pieghe di Mariani ripensano la superficie come un drappo monumentale,
congelato in un’apparente immobilità. Le piegature sono come onde marmoree
che catturano la luce e proiettano ombre nette, costruendo un volume che
emerge dalla solidità della forma. Qui la percezione diventa scultura: la superficie
non è più piano, ma memoria plastica.
Pino Pinelli (Catania, 1938 - Milano, 2024)
Pinelli frammenta la pittura in unità autonome, disseminate nello spazio in
configurazioni calibrate. Le sue “icone tattili” trasformano il colore in presenza fisica,
creando un ritmo di pieni e vuoti che attiva la parete e la percezione dello
spettatore. Ogni modulo è una particella di materia luminosa, un gesto che
espande la pittura oltre i suoi confini.
Galleria La Nica
P.I. 14738111005 – CCIAA n. 1542306 Roma
Via dei Banchi Nuovi 22 – [email protected] – www.gallerialanica.it
Paolo Radi (Roma, 1966)
Le opere stratificate di Radi lavorano sull’interazione tra trasparenza, luce e densità.
Le superfici esterne, scandite da profili netti, sospendono le forme ed il colore in uno
spazio intermedio, dove ombra e luminosità si sovrappongono in modo
impercettibile. La percezione diventa un attraversamento: lo sguardo penetra nella
materia come in una soglia.
Turi Simeti (Alcamo, 1929 - Milano, 2021)
Simeti esplora la potenza della forma ovale modulandola attraverso estroflessioni
che trasformano la tela in un campo di tensioni. Le ombre proiettate dalle curve
creano variazioni sottili, rendendo la superficie un luogo di respiri visivi. Le sue opere
offrono percezioni ritmiche, dove la regolarità diviene evento.
Giulio Turcato (Mantova, 1912 - Roma, 1995)
Le gommepiume di Turcato rappresentano uno dei momenti più radicali della sua
ricerca artistica: la materia povera e malleabile delle sue “superfici lunari”, porosa
ed irregolare, è capace di assorbire e diffondere la luce in modo inatteso. Qui la
percezione nasce dall’imperfezione, un invito a riscoprire l’inusuale come forma di
spazio.
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“Plurime percezioni” sarà fruibile dall’11 dicembre 2025 al 14 febbraio 2026.