Paride Ferrante ai Quattro Canti

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO COSTANTINO
Via Maqueda 217, Palermo, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Visitabile su appuntamento chiamando o mandando un wa al numero: +393295365029

Vernissage
13/07/2025
Artisti
Paride Ferrante
Curatori
Nicola Davide Angerame
Generi
arte contemporanea, personale

Nel cuore intenso e stratificato di Palermo, all’interno degli storici palazzi Costantino e Di Napoli, ai Quattro Canti, Paride Ferrante presenta la sua prima personale.

Comunicato stampa

Nel cuore intenso e stratificato di Palermo, all’interno degli storici palazzi Costantino e Di Napoli, ai Quattro Canti, Paride Ferrante presenta la sua prima personale. Vi ha creato installazioni, sculture e interventi site-specific che sono in dialogo con l’architettura barocca e la luce che ne attraversa gli ambienti. La mostra nasce dall'incontro dell’artista con il collezionista Roberto Bilotti, proprietario dei due palazzi che ogni anno, nei giorni delle celebrazioni del 401° anniversario del Festino della santa patrona di Palermo, Santa Rosalia, accolgono mostre d'arte contemporanea.

Ci sono materiali che non si scelgono, ma che accadono. Paride Ferrante lavora con ciò che gli si presenta: scarti, residui, tracce materiche lasciate da altri artisti; abbandoni che diventano soglia. Nella sua pratica non c’è scelta, ma accoglienza. E quando non si sceglie, in genere, ci si allontana da sé, si esce dalla propria personalità, dal già previsto, dal conosciuto. E proprio lì, fuori dal disegno della volontà, nasce qualcosa che sorprende anche chi l’ha fatto.
Nel suo linguaggio visivo, minimale e poetico, la tensione e la calma, il peso e la leggerezza si fondono con spontaneità. Le opere, che sono installazioni site specific, sculture e fotografia, abitano i vuoti dei palazzi Costantino e Di Napoli come presenze diafane, piccole fenditure nella superficie visibile delle cose. La loro forza non è nel rumore, ma nell’abbandono: lì dove ogni difesa cede e l’umano si fa esposto, fragile, amabile. È nella vulnerabilità che la materia si riscatta, dove prende forma la dignità perduta dell’essere umano.
La sua arte non grida, ma invita a un ascolto profondo, lasciando spazio all’intuizione e alla risonanza interiore dello spettatore.
“Sento la forza della fragilità - sostiene Paride - la potenza delle cose che, vulnerabili, non hanno difese. Un uovo, un ago, un filo. Una riflessione su come vivere la propria individualità”.
Paride lavora in sottrazione: più che costruire, ascolta. Diverse sculture sono realizzate in collaborazione con gli artigiani palermitani. Hanno tradotto le sue invenzioni partendo da piccole create in materiali diversi, come rame e ceramica.
È la materia che chiama, che suggerisce la forma. Le sue uova, i suoi aghi, i suoi specchi, ogni elemento è singolare, irriducibile, ma quando si uniscono creano un gruppo, una comunità instabile di differenze.
Cinque statue in gesso, che l’artista definisce forze bianche, poste come interrogazioni nel corpo ferito della Storia, incarnano questa tensione tra singolare e universale.
Nell’uno vive il due, nell’universale pulsa il particolare. Come le dita di una mano che non stringe ma lascia andare, queste opere chiamano all'ascolto. In un tempo che divora immagini e certezze, queste opere non parlano: bisbigliano. Non affermano, sussistono. Sono lì, non per occupare spazio, ma per invitarci a svuotarlo. A sentire.
L’arte di Paride Ferrante si muove con grazia dentro le contraddizioni del presente. Restituisce forme essenziali che sanno parlare al tempo e allo spazio interiori. Nel corpo vivo e vulnerabile di Palazzo Costantino, dentro la memoria della bellezza in rovina, bisbiglia la voce di una sensibilità, quella di Paride, che riconosce nella fragilità una forza generativa.
Nicola Davide Angerame

Ingresso: via Maqueda 217, Palermo
Visitabile su appuntamento chiamando o mandando un wa al numero: +393295365029

Paride Ferrante. Nato a Cagliari nel 1990, vive a Milano, si è formato in ingegneria aerospaziale e successivamente ha intrapreso un percorso autonomo nell’arte visiva, nutrendo la propria ricerca con studi umanistici di diverso tipo. Questa sua prima mostra personale nasce da un periodo di residenza e riflessione immersiva a Palermo e nella relazione quotidiana con la forza enigmatica dei Palazzi Costantino e Di Napoli.

Palazzo Costantino e di Napoli
Il Palazzo Costantino e di Napoli situato all’incrocio tra via Maqueda e corso Vittorio Emanuele, punto focale del centro storico di Palermo, è un edificio barocco del XVIII secolo, da tempo in stato di parziale abbandono. Fu dimora nobiliare e testimonia tutt’oggi, tra affreschi e stucchi sopravvissuti, la magnificenza perduta della Palermo seicentesca. Dal 2000, in questi palazzi, nel mese di luglio, viene esposto il lavoro di ricerca di artisti che interpretano la città, la sua patrona e il suo valore simbolico di rinascita del territorio. Sono divenuti luogo di sperimentazione per l’arte contemporanea, grazie a iniziative indipendenti che ne valorizzano la potenza atmosferica e la capacità di evocare una bellezza disarmata. La mostra di Paride si inserisce in questo solco: non come ornamento, ma come presenza vibrante in un contesto che già parla da sé. Roberto Bilotti Ruggi d'Aragona ha promosso nei suoi palazzi palermitani le mostre di: Per Barclay (2010, Palazzo Costantino), Massimo Bartolini (2018, Palazzo Oneto), Jenny Saville (2005, sconsacrata Chiesa del Giglio), Dimora OZ (Palazzo S. Giuseppe).