non è una somma di fatti ma un modo di vita
La mostra inaugura un progetto di connessione tra opere della collezione Di Marino e di artisti della galleria.
Comunicato stampa
La galleria Umberto Di Marino è lieta di annunciare non è una somma di fatti ma un modo di vita, mostra collettiva con Darren Almond, Isadora Neves Marques, Anri Sala, Alberto Tadiello e Sergio Vega, che inaugura un progetto di connessione tra opere della collezione Di Marino e di artisti della galleria. Le opere, selezionate per la loro capacità di aprire varchi, di rifuggire la semplice illustrazione del concetto, somigliano a crepe da cui filtra una luce, campi di possibilità e responsabilità che si manifestano quando qualcosa smette di funzionare. Sono cinque suggestioni che si muovono su traiettorie disorganiche, lasciando spazio a interpretazioni slegate e inattese; minando le logiche con cui definiamo il tempo organico, lo spazio contiguo e i valori come universali.
Darren Almond sospende il tempo, che però non si ferma davvero, si inceppa e continua. La cascata diventa un minerale di luce, una memoria liquida che ritorna invece di dissolversi, cercando di catturare la percezione dell’oggetto che prosegue anche quando sembra fermarsi.
Anri Sala il tempo lo affronta come materia vischiosa in cui è immerso lo spazio modernista. Pensato come macchina razionale, diventa un organismo che si adatta, respira, si modifica e sopravvive alla sua funzione escatologica. Ogni riflesso, ogni ombra è forse deviazione di una strada che non mantiene la direzione, che produce nuove funzioni, imprime un altro ritmo e riscrive il contesto.
In Sergio Vega, la foresta amazzonica in fiamme scioglie l’immaginario stesso del paradiso, la catastrofe si confonde con la bellezza, e la luce ne diventa il veicolo. Ciò che ci attrae ci devia, ci costringe a un confronto ambiguo tra desiderio di contemplazione e consapevolezza della catastrofe.
Isadora Neves Marques trasforma i semi transgenici, i protocolli, i documenti dell’ONU, le illustrazioni botaniche coloniali in architetture del possibile, in mappe che non guidano, ma evidenziano l’incrinarsi della vita dentro rigide coordinate moderne.
Queste immagini sono accompagnate dal lavoro sonoro di Alberto Tadiello, una vibrazione che non si conclude, un paesaggio sonoro che non si lascia possedere. La pressione invisibile dello spazio, la luce liquefatta, l’allucinazione sonora creano dunque un miraggio che è insieme allettante e spaesante.
Il tempo, la storia, il sublime, la vita, il suono - fatti filtrare dalle crepe di una narrazione guasta - sono dunque campi di possibilità; non una somma di fatti, ma un insieme di deviazioni, di crepe, di possibilità inattese, di previsioni sbagliate, di retro-proiezioni fantasiose che costruiscono un modo di vita.
Notre héritage n'est précédé d'aucun testament
Darren Almond
Darren Almond (Wigan, UK, 1971) vive e lavora nel Norfolk. Tra le sue principali mostre personali figurano Museo Cappella Sansevero, Napoli (2025); Alfonso Artiaco, Napoli (2025, 2019, 2014, 2010, 2007, 2005); White Cube, London (2024, 2021); Galerie Max Hetzler, Berlin (2022) e Paris (2021); SCAI The Bathhouse, Tokyo (2020); Villa Pignatelli – Casa della Fotografia, Napoli (2018); Mudam, Luxembourg (2017); Museum Sinclair Haus, Bad Homberg (2016); Neue Galerie, Graz (2015); Bloomberg Space, London (2014); Art Tower Mito, Japan (2013); Sala Alcalá 31, Madrid (2013); Château de Chaumont-sur-Loire (2012); The High Line, New York (2011); Villa Merkel, Esslingen (2011); Parasol Unit, London (2008); K21 Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen, Düsseldorf (2005); Tate Britain, London (2002, 2001); Kunsthalle Zurich (2001); De Appel, Amsterdam (2001); The Renaissance Society, Chicago (1999). Ha inoltre esposto in numerose collettive, tra cui Fondation Carmignac, Porquerolles (2023); Parasol Unit, Venice (2022); Whitechapel Gallery, London (2022); Getty Center, Los Angeles (2021); Fondation Van Gogh, Arles (2020); Metropolitan Museum of Art, New York (2019); Louisiana Museum of Modern Art, Humlebæk (2018); Thyssen-Bornemisza Art Contemporary, Vienna (2017); Centre Pompidou-Metz (2016); Royal Academy of Arts, London (2015, 2000); Nottingham Contemporary (2015); Helmhaus, Zurich (2011); Biennale di Curitiba (2011); Miami Art Museum (2011); MAC VAL, Vitry-sur-Seine (2010); Tate Triennial, Tate Britain (2009); Frac Lorraine, Metz (2009); Moscow Biennale (2007); SITE Santa Fe (2007); Turner Prize, Tate Britain (2005); 50ª Biennale di Venezia (2003).
Isadora Neves Marques
Isadora Neves Marques (Lisbona, Portogallo, 1984) è artista visiva, regista e scrittrice. Ha rappresentato il Portogallo alla Biennale di Venezia (2022) ed è stata premiata con il Pinchuk Future Generation Art Special Prize (2022) e il Present Future Art Prize (2018). Ha preso parte alla residenza della Luma Foundation, Arles (2025). Tra le sue mostre personali: In Space It’s Always Night (2023); Autofiction (2020); Learning to Live with Other Bodies (2017); When’s the End of Celebration? (2011), presso la Galleria Umberto Di Marino, Napoli; e progetti speciali come Processo alla Natura, Spazio Maria Calderara, Milano (2018), e Android Loop, Art Basel Hong Kong, Discoveries (2023). Il suo lavoro è stato presentato in istituzioni quali High Line, Renaissance Society, Pérez Art Museum Miami, Castello di Rivoli, MADRE, Tate Modern, Serpentine Galleries, Gasworks, CaixaForum, Museo Reina Sofía, Palais de Tokyo, Frac Île-de-France, Inside Out Art Museum, Guangdong Times Museum, Kyoto City University of Arts Gallery, Berardo Museum e Lisbon Municipal Galleries, oltre che in biennali come Liverpool Biennial, Gwangju Biennale e Guangzhou Image Triennial. Le sue opere fanno parte di collezioni quali Wellcome Collection (Londra), Kadist Foundation (Parigi), Castello di Rivoli e la Collezione Nazionale Portoghese. I suoi film hanno debuttato alla Semaine de la Critique – Festival di Cannes, all’IFFR e al Toronto International Film Festival, ricevendo premi tra cui l’Ammodo Tiger Short Award (2022). I suoi scritti appaiono regolarmente su e-flux journal ed è autrice e curatrice di varie pubblicazioni, tra cui YWY, Searching for a Character Between Future Worlds (2022) e The Forest and The School. Ha pubblicato le raccolte poetiche A Campa de Marx (2025) e Sex as Care and Other Viral Poems (2020), oltre al libro di racconti Morrer na América (2017). È cofondatrice della casa di produzione Foi Bonita a Festa e della casa editrice Pântano Books.
Anri Sala
Anri Sala (Tirana, Albania, 1974) vive e lavora a Berlino. Le sue mostre personali includono Museu de Arte Contemporanea de Serralves, Porto, Portogallo (2026); Kurimanzutto, Mexico City, Messico (2025); Esther Schipper, Seoul, Corea del Sud (2024); Kunstmuseum Basel, ‘Anri Sala, In the midst of Old Masters’, Basel, Svizzera (2024); Marian Goodman Gallery, ‘Time No Longer’, Los Angeles, USA (2024); Anri Sala. Alfonso Artiaco, Napoli, Italia (2023); Chantal Crousel, Paris, Francia (2023); Bourse de Commerce – Fondation Pinault, Paris, Francia (2022); GAMeC, Bergamo, Italia (2022); Kunsthaus Bregenz, Austria (2021); Buffalo Bayou Park Cistern, Houston, USA (2021); MUDAM, Luxembourg (2019); Castello di Rivoli, Torino, Italia (2019); Fundación Botín, Santander, Spagna (2019); Garage Museum of Contemporary Art, Moscow, Russia (2018); Instituto Moreira Salles, São Paulo, Brasile (2017–2018); Museo Tamayo, Mexico City, Messico (2017); Kaldor Public Art Projects, Sydney, Australia (2017); New Museum, New York, USA (2016); Teshima Seawall House, Benesse Art Site Naoshima, Giappone (2016); Haus der Kunst, Munich, Germania (2014); Alfonso Artiaco, Napoli, Italia (2015–2016); French Pavilion, 55th Venice Biennale, Italia (2013); Centre Pompidou, Paris, Francia (2012); Serpentine Gallery, London, UK (2011); Contemporary Arts Center, Cincinnati, USA (2009); Museum of Contemporary Art, North Miami, USA (2008); Alfonso Artiaco, Napoli, Italia (2008); Fondazione Nicola Trussardi, Milan, Italia (2005); Alfonso Artiaco, Napoli, Italia (2004–2005). Ha partecipato a numerose mostre collettive e biennali, tra cui la 12th Havana Biennial (2015); Sharjah Biennial 11 (2013); 55th Venice Biennale, Italia (2013); 9th Gwangju Biennale (2012); documenta (13) (2012); 29th São Paulo Biennial (2010); 2nd Moscow International Biennale of Contemporary Art (2007); 4th Berlin Biennial (2006); Liverpool Biennial (2018); Gwangju Biennale (2018); Guangzhou Image Triennial (2018); Fondation Louis Vuitton, Paris (2023); Biennale di Venezia, Padiglione Italia (2023). Ha ricevuto il Vincent Award (2014), il Benesse Prize (2013), l’Absolut Art Award (2011) e il Young Artist Prize alla Biennale di Venezia (2001).
Alberto Tadiello
Alberto Tadiello (Montecchio Maggiore, Italia, 1980) vive e lavora a Venezia. Le sue mostre personali includono T2 Torino Triennale – 50 lune di Saturno, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (2008); Scienza versus Fiction, Bétonsalon, Parigi (2009); Experimental Station, CA2M – Centro de Arte Dos de Mayo, Madrid (2011); Terre vulnerabili, Hangar Bicocca, Milano (2011); Sound Art. Sound as a Medium of Art, ZKM, Karlsruhe (2012); High Gospel, Museo Villa Croce, Genova (2012); Art or Sound, Ca’ Corner della Regina, Fondazione Prada, Venezia (2014); Sciolto Lo Sguardo Nel Rarefarsi Di Uno Spazio Eccedente, Triennale, Milano (2015); That’s IT!, MAMbo, Bologna (2018); Che arte fa oggi in Italia, Fondazione Michetti, Francavilla al Mare (2018); DO UT DO. La morale degli individui, 4a edizione, Pompei (2019); Artissima Telephone, OGR – Officine Grandi Riparazioni, Torino (2019); Diversi, Museo Burel, Belluno (2020); Chlamydomonas Nivalis, Galleria Umberto Di Marino, Napoli (2021); Come trattenere l’energia che ci attraversa, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia (2021); Do Animals Go To Heaven?, Chiesa del Purgatorio, Matera (2022); Qualcosa nell’aria, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (2022); Vita Nova: Arte in Italia alla luce del nuovo millennio, Villa d’Este, Tivoli (2022); Cutting Clouds, Museo Madre, Napoli (2024); ECOTRANCE, Museo Civico Archeologico, Acqui Terme (2025); Moby Dick – La Balena, Palazzo Ducale, Genova (2025); Naturalia or de la diversidad del mundo, Bienalsur, Museo de Arte Español Enrique Larreta, Buenos Aires (2025). Ha partecipato a numerosi programmi di residenza, tra cui Dena Foundation for Contemporary Art (Parigi), Gasworks International Residency Programme (Londra), Villa Arson (Nizza), HIAP – Helsinki International Artist Programme (Helsinki), Viafarini (Milano) e ISCP – International Studio & Curatorial Program (New York). Ha ricevuto il 7° Premio Furla (2009), il Premio New York (2011) e il WineWise ArtDays Award, Napoli (2025).
Sergio Vega
Sergio Vega (Buenos Aires, Argentina, 1959) vive e lavora tra Buenos Aires e Napoli. Le sue mostre personali includono Utopian Paradises: Modernism and the Subl, Galleria Umberto Di Marino, Napoli (2006); Hashish in Naples, Galleria Umberto Di Marino, Napoli (2009); Shamanic Modernism: Parrots, Bossanova and Architecture, Galleria Umberto Di Marino, Napoli (2016); A Cloud-Forest of Paper and Ink, Galleria Umberto Di Marino, Napoli (2022). Ha inoltre partecipato a numerose mostre internazionali, tra cui Always a Little Further, 51a Biennale di Venezia, Arsenale, Venezia (2005); Crocodilian Fantasies, Palais de Tokyo, Parigi (2006); Still Life, Art, Ecology & the Politics of Change, Sharjah Biennial 8, Emirati Arabi Uniti (2007); Greenwashing – Environment: Perils, Promises and Perplexities, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (2008); Against Exclusion, 3rd Moscow Biennale of Contemporary Art (2009); Paradise: Real Time, Ikon Gallery Eastside, Birmingham (2010); Worldly House, Documenta 13, Kassel (2012); The Devil is in the Details / Disassembling Paradise, Kabe Contemporary, Miami (2013, 2015); Orlando Museum of Art, Florida (2016); Estructuras Vivientes, XIV Bienal de Cuenca, Ecuador (2018); Coexistence – Human, Animal and Nature, ARS06, Kiasma, Helsinki (2019, 2006); El Modernismo y Sus Descontentos, Fundación Andreani, Buenos Aires (2024); South America, Accrochage, Galerie Karsten Greve, Parigi e Colonia (2009, 2012, 2013, 2015, 2017, 2022). Ha partecipato a numerosi progetti speciali e collettivi, tra cui Processo alla Natura, Spazio Maria Calderara, Milano (2018); Why? Because Life…, Galleria Umberto Di Marino, Napoli (2013); Shanty: On the Mimetic Faculty II, Untitled Art, Miami Beach, USA (2017, con Galleria Umberto Di Marino e Omar Lopez-Chahoud). Collabora attivamente con la Galleria Umberto Di Marino dal 2006.