Nicola D’Ambrosio – Non tutto il vuoto viene per nuocere

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA CENTOMETRIQUADRI ARTE CONTEMPORANEA
via C. Santagata, 14 , Santa Maria Capua Vetere, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal giovedì al sabato, dalle ore 10:00 - 12:30 / 15:00 - 18:00 su appuntamento

Vernissage
21/11/2025
Artisti
Nicola D’Ambrosio
Curatori
Alessandro Calvanese
Generi
arte contemporanea, personale

Il progetto espositivo ci accompagna in un viaggio introspettivo nell’inconscio dell’artista, un attraversamento del vuoto come condizione esistenziale e creativa.

Comunicato stampa

La Galleria Centrometriquadri Arte Contemporanea il 21 novembre presenta Non tutto il vuoto viene per nuocere, mostra di Nicola D’Ambrosio a cura di Alessandro Calvanese.
Il progetto espositivo ci accompagna in un viaggio introspettivo nell’inconscio dell’artista, un attraversamento del vuoto come condizione esistenziale e creativa. D’Ambrosio fonda la propria ricerca sui principi della filosofia zen, concependo l’arte come via: un cammino di consapevolezza e trasformazione interiore. Qui il vuoto, lungi dall’essere semplice assenza, diventa lo spazio stesso in cui ogni forma, ogni gesto e ogni pensiero possono manifestarsi. L’artista ci racconta un’esperienza di guarigione, l’elaborazione di un lutto, una narrazione personale che si dipana tra memoria, materia e forma, e che conduce il visitatore attraverso le tappe di una metamorfosi profonda e sensibile.
La mostra si apre con una tensione verso la materia, un dialogo tra ciò che resta e ciò che si dissolve. Le prime opere disposte a parete nascono quasi per caso, dai residui di un gesto pittorico ormai in esaurimento. Le Morte Memorie — carte gommate nate per proteggere il tavolo da schizzi di colore — diventano l’ossatura di una nuova ricerca. In esse, D’Ambrosio ritrova l’eco del suo stesso inconscio: la “feccia” della pittura, scarto e testimonianza di un processo ormai consumato, si fa corpo, pelle, memoria. Quelle carte sporche e lacerate, abitate da segni casuali, si trasformano in reliquie di un linguaggio che sta morendo e, nel morire, si rigenera. Inizialmente piatte e lineari assumono forme e figure che non reggono più lo spazio bidimensionale. Il passaggio dalla pittura alla scultura infatti avviene come un atto di necessità: l’artista ha bisogno di una terza dimensione per esorcizzare il dolore, per dare forma a un’energia compressa. Nascono dall'assemblaggio di materiali di riciclo: creature ibride e mostruose, le Anima Male, esseri provenienti da un medioevo interiore.
I molteplici esseri disseminano lo spazio della galleria, appollaiati su alti plinti come guardiani silenziosi. Evocano un immaginario gotico: come gargoyle che vegliano sulle cattedrali, le sculture tentano di esorcizzare il male, di imprigionarlo in una forma, ma finiscono per restituirne l’essenza; paura, solitudine, smarrimento.
È dall'assemblaggio spontaneo di elementi di scarto che l’artista sente gli impulsi di riempire ogni interstizio con l'utilizzo di cartapesta, cementite, segatura e carte gommate dipinte. È l’horror vacui medievale che manifesta il bisogno di decorare tutto, di saturare ogni spazio, come se lasciare un punto vuoto significasse ammettere un’assenza, una perdita. Ma è proprio da questo eccesso, da questa febbre del pieno, che comincia a emergere un nuovo tipo di equilibrio. L’artista comprende che solo attraversando il vuoto può arrivare a un’altra forma di pienezza. E così, lentamente, la materia cambia tono. I colori tornano, ma in modo più essenziale. Le forme si fanno armoniose, la scultura si alleggerisce, la pittura ritorna come respiro, come cornice e compimento. È qui che nasce il ciclo dei Tassastri, sintesi e rinascita di tutto il percorso precedente.
In queste opere, il vuoto non è più temuto: diventa spazio di libertà, campo di connessione tra gli opposti. Il simbolo che accompagna questa trasformazione è il Tasso-Astro, creatura immaginaria che unisce la forza terrena del tasso alla leggerezza celeste dell’astro. Il tasso, animale notturno e resistente, capace di scavare nel buio della terra, si eleva verso il cielo: un salto metaforico che trasforma il dolore in energia, la paura in coraggio, l’ombra in luce. In questa figura totemica convivono il gesto sciamanico e la tensione poetica; è il simbolo della rinascita, del “non tutto il vuoto viene per nuocere”.
D’Ambrosio sembra farsi canale di un principio alchemico: nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma (A. Lavoisier).
La pittura morta si reincarna nella scultura, la scultura si apre alla leggerezza del colore, e la materia di scarto — la carta gommata, la feccia del gesto — diventa memoria viva di ciò che è stato. L’intero progetto diventa così una meditazione visiva sulla trasformazione: dal caos alla forma, dal dolore alla consapevolezza, dal pieno all’accoglienza del vuoto.
Le opere di D’Ambrosio descrivono tappe di un processo di guarigione. Invitano chi le osserva a sostare, a respirare, a riconoscersi nei loro passaggi. Non tutto il vuoto viene per nuocere si sigilla come un rito di memoria: un atto di trasformazione che nasce da una perdita, da un vuoto. Nell’assenza D’Ambrosio trova un nuovo inizio, in questo spazio sospeso D’Ambrosio ci invita a contemplare il vuoto non come mancanza, ma come origine.
Perché nel vuoto, a ben guardare, c’è tutto ciò di cui abbiamo bisogno.

Nicola D’Ambrosio
Non tutto il vuoto viene per nuocere
a cura di Alessandro Calvanese
Centometriquadri Arte Contemporanea
Via C.Santagata 14 - Santa Maria Capua Vetere (CE)
Inaugurazione mostra 21 Novembre 2025
21 Novembre - 13 Dicembre
dal giovedì al sabato, dalle ore 10:00 - 12:30 / 15:00 - 18:00 su appuntamento
Telefono info: +39 339 438 7214
Email: [email protected]
Nicola D'Ambrosio: Nasce nel 1996 a Marcianise (CE). Ha conseguito la laurea triennale in pittura e quella biennale di scultura presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli. La sua pratica è volta alla realizzazione di un bestiario contemporaneo, accompagnati da spiazzanti calembours, modulati con ironia e drammaticità, che costituiscono il vero focus della sua poetica. Le sue esperienze espositive includono Bestiario Ritrovato in collaborazione con Tramandars (Borgo Casamale, Somma Vesuviana, Napoli, 2025), Le promesse dell’arte (Musap, Napoli, 2023), Chiamata alle arti (Mucciaccia Contemporary, Roma, 2023), La forma, tra terra ed evoluzione (Università degli studi di Napoli di Federico II, Portici (NA), Casa (Palazzo della Cultura, Potenza, PZ) OhAhSi! Sul fiume fuori rotta (Opificio Puca – Centro per l’Arte Contemporanea, Sant’Arpino, Caserta, 2022).