naufragi approdi

Informazioni Evento

Luogo
CA' D'ORO - GALLERIA GIORGIO FRANCHETTI
Cannaregio, 3932 — 30121 , Venezia, Italia
Date
Dal al

MARTEDI/DOMENICA 10.00 – 19.00 (chiusura biglietteria 18.30)

Vernissage
18/04/2024

ore 18

Artisti
César Meneghetti
Curatori
Alessandro Zuccari
Generi
arte contemporanea
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NAUFRAGI – APPRODI dell’artista César Meneghetti e dei Laboratori d’Arte della Comunità di Sant’Egidio, curata da Alessandro Zuccari, è un’esposizione scaturita dalle riflessioni che gruppi di artisti con disabilità hanno elaborato e condiviso con   Meneghetti sui viaggi dei migranti e sulla tragedia dei tanti che hanno perso la vita cercando di raggiungere l’Europa: nomi, storie, cifre.

Comunicato stampa

NAUFRAGI - APPRODI dell’artista César Meneghetti e dei Laboratori d’Arte della Comunità di Sant’Egidio, curata da Alessandro Zuccari, è un’esposizione scaturita dalle riflessioni che gruppi di artisti con disabilità hanno elaborato e condiviso con   Meneghetti sui viaggi dei migranti e sulla tragedia dei tanti che hanno perso la vita cercando di raggiungere l’Europa: nomi, storie, cifre.

La mostra, grazie al sostegno della Direzione regionale Musei Veneto e della Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro, che hanno condiviso lo spirito del progetto, trova la sua collocazione nello splendido atrio porticato, dove i riflessi dell’acqua giocano sul mosaico pavimentale e sul rivestimento marmoreo delle pareti.

 

NAUFRAGI - APPRODI è dedicata alla memoria dei 3129 bambini e adulti, in fuga da guerre povertà ed emergenze climatiche, che hanno perso la vita nel 2023 nel Mediterraneo e lungo la rotta balcanica*

L’incontro diretto con la realtà dei migranti e dei rifugiati vuole incoraggiare una visione attiva del mondo attraverso l’arte e sollecitare l’interesse e la conoscenza di temi di grande attualità come la diseguaglianza tra i popoli e la solidarietà.

César Meneghetti nell’atrio della Ca’ d’Oro, in una zona d’ombra, ha creato un’evocativa video installazione: su un mare digitale, scorrono i nomi dei 240 migranti che Sant’Egidio, con ineludibile pietas, ha recuperato per opporsi all’oblio. Con loro non vanno dimenticati gli altri 2889 di cui non si conosce il nome.

Sul mosaico pavimentale ideato da Giorgio Franchetti ad evocazione di quelli delle basiliche paleocristiane, sono disposte 3129 piccole barche di carta, fragili al pari dei gommoni o ai caicchi (come quello di Cutro), realizzate dalle persone con disabilità dei Laboratori.

 

Presso la riva da acqua sul Canal Grande, Marianna Caprioletti (artista con sindrome di Pendred) propone una parodia grafica de La zattera della Medusa di Thédore Géricault, memore del naufragio avvenuto nel 1816 al largo delle coste africane. Roberto Mizzon, che sfida le sue difficoltà motorie, ribalta il destino della “zattera”: il suo trittico è dedicato all’approdo possibile realizzato dai Corridoi Umanitari**, grazie ai quali sono giunti in sicurezza e legalmente in Europa oltre 7000 profughi.

 

César Meneghetti e i Laboratori di Sant’Egidio, convinti che l’arte non debba escludere nessuno, attivano un processo inclusivo di abbattimento del pregiudizio, anche di quello del sistema dell’arte. In tal modo, la fragilità di questi artisti si trasforma in forza comunicativa, contrastando la “cultura dello scarto” che rende chi è più debole oggetto di isolamento, rifiuto o reclusione, anziché soggetto attivo e integrato. È un processo che trasforma tutte le persone coinvolte, rimuovendo ogni tipo di barriera.

 

In questa nuova zona di confine si attua una reciprocità liberante: Meneghetti indaga dal 2010 con i Laboratori i limiti che dividono le persone del nostro tempo, per rendere udibili le voci che non ascoltiamo. Così emergono parole e pensieri misconosciuti, ma anche esperienze di liberazione, riscatto e speranza. In parallelo agli eventi della Biennale, NAUFRAGI - APPRODI – per la sua natura e la sua articolazione – ha un profondo legame con il tema dell’essere stranieri ovunque e di rivolgersi all’arte per dare voce e forma a questa condizione.

 

I visitatori potranno ricevere una barchetta di carta con una delle frasi sul tema, raccolte nelle riunioni dei Laboratori con modalità diverse (registrazioni, digitazione al computer, scrittura), che si offrono alla lettura come mite e partecipe contestazione alla retorica dei confini geografici, politici e mentali.

 

La Direzione regionale Musei Veneto, cui il museo afferisce, ha condiviso il progetto poiché lavora nelle sue sedi in maniera sistematica sull’inclusività nella conoscenza del patrimonio culturale, anche attraverso convenzioni con associazioni territoriali come ANFASS Veneto: vengono svolte attività e laboratori sia all’interno dei musei sia all’esterno nelle sedi semiresidenziali e residenziali del territorio.

La mostra ha il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri brasiliano, IGR (Istituto Guimarães Rosa), Ambasciata del Brasile a Roma e della Sapienza Università di Roma.

 

* Le vittime sono state 2956 nel Mediterraneo e 73 lungo la rotta balcanica. Il bilancio delle vittime nel Mediterraneo del 2023 è aumentato del 20% rispetto all’anno precedente.

**nato nel 2015 il Programma dei Corridoi Umanitari è stato attivato da Sant’Egidio in collaborazione con la Federazione delle Chiese Evangeliche, la Tavola Valdese e CEI-Caritas. Grazie ad accordi con i ministeri dell’Interno e degli Esteri, i corridoi umanitari hanno consentito finora l’arrivo legale in Europa di 7000 persone da Libano, Etiopia, Grecia (isola di Lesbo), Cipro, Libia e Pakistan. Si tratta di rifugiati in condizione di particolare vulnerabilità, accolti a spese delle associazioni firmatarie in un percorso di integrazione che comprende corsi di lingua, avviamento al lavoro e iscrizione scolastica per i minori. Ad oggi rappresenta la proposta internazionale più efficace per affrontare la realtà migratoria.