Luca Meda – La felicità del progetto

Informazioni Evento

Luogo
IUAV - EX COTONIFICIO VENEZIANO S. MARTA
Dorsoduro 2196, Venezia, Italia
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Date
Dal al

lunedì > venerdì 9.30 > 13.30
giovedì 15 > 17.30

Vernissage
09/04/2013

ore 12

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Luca Meda
Curatori
Nicola Braghieri, Serena Maffioletti, Sofia Meda
Generi
personale, disegno e grafica

Recentemente depositato presso l’Archivio Progetti dell’Università Iuav di Venezia, il Fondo Luca Meda è composto da una vastissima quantità di disegni, schizzi, fotografie, prototipi e modelli di design e di architettura, provenienti dallo studio dell’architetto-designer.

Comunicato stampa

Recentemente depositato presso l’Archivio Progetti dell’Università Iuav di Venezia, il Fondo Luca Meda è composto da una vastissima quantità di disegni, schizzi, fotografie, prototipi e modelli di design e di architettura, provenienti dallo studio dell’architetto-designer. Come quella recentemente dedicata dall’Archivio Progetti a Ferdinando Forlati, la mostra “La felicità del progetto. I disegni di Luca Meda” si propone soprattutto come un evento festoso, per ringraziare la famiglia Meda della fiducia riposta nell’Università Iuav di Venezia e per testimoniare l’impegno che l’ateneo assume. La mostra rende per la prima volta visibili circa cento documenti acquisiti, inaugurando così l’ordinamento del fondo archivistico e un nuovo ciclo di studi dedicati a un progettista, protagonista dell’architettura e del design italiano e milanese dagli anni Sessanta: un fecondo disegnatore dallo sguardo ampio e dal segno felice, un costruttore innovatore e sapiente.
Allievo alla Hochschule für Gestaltung a Ulm, dove è indirizzato da Ernesto N. Rogers, giovane collaboratore di Marco Zanuso, Luca Meda intreccia in una continua ricerca e in un’intensa attività professionale l’architettura e il design, costantemente uniti nel parallelo sviluppo da una continua relazione concettuale e figurativa.
L’esordio dell’attività di Luca Meda avviene negli anni ’60, in stretta collaborazione con alcuni giovani, i protagonisti della nuova architettura italiana, con i quali sviluppa i primi capisaldi della Tendenza: con Aldo Rossi e Gianugo Polesello il Monumento alla Resistenza a Cuneo e il Centro direzionale di Torino, con Rossi la Fontana Monumentale a Milano e l’allestimento della XIII Triennale, con Giorgio Grassi la scuola elementare speciale Peter Pan a Monza e il Monumento ai caduti per la Resistenza a Brescia. Inizia con loro una riflessione progettuale sulle figure permanenti e sugli archetipi dell’architettura, riflessione che alimenta i molti progetti di architettura sviluppati lungo l’arco della sua vita, e nella quale immerge, rinnovandola profondamente, la raffinata tradizione milanese dell’oggetto di design e della cultura stessa dell’abitare.
Il dialogo con Rossi ricorre nella vicenda umana e professionale di Luca Meda: essi si coinvolgono reiteratamente in progetti di edifici, di allestimenti, d’interni e di oggetti di arredo, per lo sguardo che Meda rivolge allo spazio abitato, insieme urbano e domestico, come luogo della memoria, scena dell’azione umana, unità di forme e spazi dedicati al benessere di chi vi abita.

Accanto a modelli, stampi e prototipi, la mostra raccoglie soprattutto disegni di studio, quegli schizzi vigorosi e immediati, elaborati in successioni tanto rapide quanto esatte, e tutte profondamente poetiche, attraverso cui Meda sonda il tema e ne svolge il cammino fino alla forma, una forma felice per una vita intensamente e caldamente vissuta.
La mostra riflette sulla dissoluzione del limite tra architettura e design, che la ricerca di Meda ha indagato, pur fedele a quell’esattezza del gesto, dell’uso della materia e della costruzione, che la Scuola di Ulm e la tradizione milanese alimentavano.
Così, ad esempio, gli schizzi per il mobile componibile Piroscafo, progettato per Molteni&C, sono accostati ai disegni per l’edificio nell’isolato rossiano in Schützenstrasse e quelli per gli arredi Portafinestra e ViaVai e per l’elettrodomestico La Granita di Girmi, per il continuo rimando di forme attraverso variazioni delle dimensioni, dei temi, dei materiali, delle circostanze. E, ancora, l’unità dell’architettura e del design nella costruzione della scena umana viene indagato, avvicinando i disegni per la XIII Triennale a quelli per la macchina da caffé CafféConcerto, entrambi teatri, reali o metaforici, di riti sociali e domestici.
La mostra rivolge uno sguardo ampio al design, documentato attraverso sequenze di disegni di studio per sedie, tavoli, letti, poltrone, piccoli elettrodomestici, pareti attrezzate, ambienti di lavoro, sistemi modulari, progettati per Radiomarelli, Molteni, Girmi, Dada e Unifor.
L’atteggiamento vitale con il quale Luca Meda affronta il progetto e la modalità espressiva, giocosa e colorata, della sua trasmissione traspaiono anche nella sua pubblicizzazione, per la quale Meda disegna cataloghi e allestimenti.
Uomo di fabbrica e artista, che intreccia la sapienza artigianale a modi della produzione industriale, Meda interpreta da maestro l’industrial design italiano, nella ricerca di un raffinato, equilibrato, felice ambiente quotidiano.

Serena Maffioletti