Julia Haumont – Oublier rêver

Informazioni Evento

Luogo
CAR GALLERY
Via Azzo Gardino 14a , Bologna , Italia
Date
Dal al
Vernissage
11/11/2023

ore 17

Artisti
Julia Haumont
Generi
arte contemporanea, personale
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Prima mostra personale in Italia dell’artista francese JULIA HAUMONT -Oublier, rêver.

Comunicato stampa

«Completando gli studi in Belle
Arti, ho iniziato, ossessivamente, a
dipingere fotografie dai miei archivi
di famiglia, per poi riprodurle come
incisioni. Avendo precedentemente
studiato fashion design, i tessuti sono
gradualmente tornati nella mia pratica
artistica e le incisioni sono state
stampate su garza. I disegni possono
talvolta avvicinarsi al mondo del
racconto, ma senza alcun elemento
contestuale apparente, rendendo così
la narrazione più libera e nascosta.

« During my first years at the Fine Art
School (at BA in Paris), I’ve started,
to paint the photographs from my
family’s archives in an obsessive way,
then I’ve started to engrave them.
Before joining Art School I was
studying fashion design. When I was

young my grand-father has an import-
export textile’s shop and I used to

spent a lot of time there, surrounded
by all sort textiles and ribbons. That
the reason why I felt the need to
work with fabrics again and engraved

Director / Owner
Davide Rosi Degli Esposti
via Azzo Gardino, 14/a
40122 Bologna - Italy
0039 051 4121577
[email protected]
www.cardrde.com
@cardrde_gallery
martedì - sabato
tuesday - saturday
10,30 - 13,00 / 15,00 - 19,30
altri giorni solo
su appuntamento
on any other day
by appointment only

Sans titre (sculpture n. 25), 2022
ceramica smaltata / glazed ceramic
50 x 40 x 58 cm

Sulle stampe aggiungo casualità:
macchie, strappi, che contribuiscono
a creare una certa ambiguità
oscillante tra violenza e dolcezza. Le
composizioni tessili che creo sono
un’estensione di questa ricerca: provo
a ricreare gli stessi effetti purificando
il mio linguaggio e utilizzando solo
materia, linee e colori.
Nelle mie composizioni tessili astratte,
i tessuti vengono tinti, assemblati,
strappati, ricuciti insieme, utilizzando
sempre gli archetipi dell’infanzia:
colori, paillettes, perline e ricami.
La fragilità del supporto richiama la
fragilità di quest’epoca che è anche
una ricerca pittorica, un gioco: come
se mi riproiettassi in una figurazione
infantile, mi diverto con i colori e gli
elementi per comporre sulla parete
linee armoniose che, senza più limiti
di formato, prendono il posto del
foglio. I ritagli su carta di Matisse
sono stati molto importanti per me
e hanno aperto una nuova strada nel
mio lavoro.»