giardino project volume 5
In questo particolare momento storico, segnato dalla violenza e da una profonda crisi culturale e politica, il volume 5 di giardino project prova a focalizzare l’attenzione sulla terra di Palestina, in segno di solidarietà e supporto, nella riscoperta del senso di condivisione e confronto, con l’obiettivo di contrastare un’indifferenza sempre più grave e ingiustificabile.
Comunicato stampa
giardino project
Volume 5. I feel a bit of sunshine when I see the marches all over the world supporting us (Noura Selmi)
Giulia Turconi - Shayma Hamad
12 e 13 luglio 2025
Chiostro della Biblioteca Bernardini di Lecce,
Fondazione Lac o Le Mon, San Cesario di Lecce
In questo particolare momento storico, segnato dalla violenza e da una profonda crisi culturale e politica, il volume 5 di giardino project prova a focalizzare l’attenzione sulla terra di Palestina, in segno di solidarietà e supporto, nella riscoperta del senso di condivisione e confronto, con l’obiettivo di contrastare un’indifferenza sempre più grave e ingiustificabile. Il progetto prevede il coinvolgimento dell’artista Shayma Hamad (Ramallah) che, dopo un periodo di residenza presso la Fondazione Lac o Le Mon, condurrà un workshop aperto a tutte/i sulla tradizione culinaria palestinese, che l’artista utilizza come mezzo espressivo nella sua ricerca artistica.
Il volume 5, nato da una collaborazione con la Fondazione Merz di Torino e la Fondazione Lac o Le Mon di San Cesario di Lecce, e con il supporto del Comune di Trepuzzi, dal titolo I feel a bit of sunshine when i see the marches all over the world supporting us è a cura di Giulia Turconi, curatrice della Fondazione Merz. Il progetto della curatrice pone in luce l’alleanza dei corpi, da sempre protagonisti nelle questioni sociali e politiche che rappresentano uno sfondo costante nella nostra vita quotidiana.
Questo episodio, verrà presentato Sabato 12 luglio ore 20:00 presso il Chiostro della Biblioteca Bernardini di Lecce (Polo Biblio-Museale di Lecce), attraverso un dialogo che legherà insieme un aspetto più teorico e curatoriale, con Giulia Turconi, e un racconto più concreto e di restituzione della residenza con Shayma Hamad. Il talk, al quale interverranno anche Beatrice Merz (Presidente della Fondazione Merz) e l’artista Cesare Pietroiusti, sarà incentrato sull’azione del processo partecipato, dedicato alla tradizione culinaria palestinese come riflessione ampia sul valore della memoria, dell’identità e della trasmissione culturale pensata anche come pratica di cura, relazione e resistenza.
L’incontro proseguirà, grazie alla collaborazione dell’organizzazione Medici Senza Frontiere, in collegamento con Davide Musardo (Psicologo, referente per la Salute Mentale per il Medio Oriente di Medici Senza Frontiere), attualmente in missione ad Amman, in Giordania. Nella serata di sabato, i volontari di Medici Senza Frontiere saranno presenti con un desk informativo, dove sarà possibile consultare materiali promozionali e contribuire con donazioni.
Domenica 13 luglio a partire dalle ore 11:00 presso la Fondazione Lac o Le Mon di San Cesario di Lecce, si svolgerà la giornata conclusiva di giardino project Volume 5 con il workshop di cucina palestinese di Shayma Hamad. L’artista utilizza il cibo come mezzo espressivo, immergendosi nelle pratiche tradizionali e decostruendole per offrire una lettura politica, sociale e legale dell’identità culturale palestinese. Per Shayma, la performance e l’arte culinaria sono una forma di resistenza e resilienza, una celebrazione del patrimonio culturale e un impegno a preservarlo per le future generazioni.
Il workshop è aperto a tutte/i ed è gratuito. Per informazioni ed eventuale ospitalità scrivere a: [email protected]
Profili biografici essenziali
Giulia Turconi (Saronno, 1994)
è curatrice e storica dell’arte. Attualmente ricopre il ruolo di assistente curatrice in Fondazione Merz. Ha conseguito una laurea triennale in Lettere Moderne e una seguente laurea magistrale in Arti Visive presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna, frequentando poi nel 2021 Campo, corso di studi e pratiche curatoriali. Negli anni ha collaborato con riviste per la stesura di articoli di arte contemporanea e lavorato a progetti curatoriali indipendenti.
Shayma Hamad (Ramallah, 1997) Artista multidisciplinare, attivista e avvocata. Attualmente la sua ricerca ruota intorno a Food in Law, progetto che punta a creare momenti di aggregazione per sperimentare e indicizzare la conoscenza attraverso il gusto. Laureata in legge all’Università di Birzeit, Hamad fonde le prospettive legali nella sua performance artistica, decostruendo la storia per esplorare l’identità e l’appartenenza. Ponendo le basi nell’estetica relazionale, il lavoro di Hamad invita il pubblico a formare nuovi significati e valori, esortandoci a raggiungere un cambiamento culturale e sociale.