Finestre su Naturale & Artificiale

Informazioni Evento

Luogo
OTTOFINESTRE
via Saluzzo 88, Torino, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
18/09/2025
Generi
arte contemporanea

La mostra “Finestre su Naturale & Artificiale” presentata negli spazi di Ottofinestre, vuole essere
una sintesi emblematica sul tema più che mai attuale del binomio Artificiale / Naturale.

Comunicato stampa

La mostra “Finestre su Naturale & Artificiale” presentata negli spazi di Ottofinestre, vuole essere
una sintesi emblematica sul tema più che mai attuale del binomio Artificiale / Naturale. In un
allestimento che tiene doverosamente conto degli spazi progettualmente domestici di Ottofinestre, il
discorso della mostra intende sottolineare la ricchezza di mezzi espressivi che sono stati applicati
al tema di indagine.
Proprio le finestre sono il primo grande suggerimento per avviare il percorso attraverso un’iniziale
sollecitazione proprio sul tema della visione filtrata: attraverso la pittura (Laura Valle), l’incisione
(Martina Bertalmio, Alessandro Cugno, Eleonora Fracchia), il disegno (Silvia Giardina), la fotografia
(Paola Mongelli, Enzo Obiso), il video (Davies Zambotti), l’opera digitale (Elaine Bonsangue)
intuiamo che la vista può non seguire una logica consequenziale, e la finestra non rappresentare sempre
il fedele affaccio alla giusta prosecuzione di un ambiente. Vediamo altri esterni e altri immaginari, o le
forme rifratte in un caleidoscopio; l’occhio della luna di Georges Méliès colpito da un missile non è che
un vetro infranto, l’ostruzione infine del vedere lineare. Si vuole dunque introdurre il tema - nei vari
significati che ogni artista e autore ha trovato e dato loro - proponendo da subito di riconsiderare il
concetto stesso di visione, cercando dunque di alimentare il pensiero critico che entrando verrà
stimolato. Gli interventi sonori di Gerardo De Pasquale e Igor Sciavolino creano un ambiente
evocativo, mentre la lettura di brevi testi e poesie introduce l’evento (Allemandi,Balzola, Caprettini,
Farinella, Mancuso, Mistrangelo).
È possibile - e se sì, con quale artificio? - intravedere le ombre minacciose del futuro (Paolo Grassino,
Martina Parisi), costruire una metropoli di solo legno (Giulia Berra), camminare sopra un’anima (Salma
Hilmi), vedere in uno schermo la nostalgia (Vinicio Bordin/Andrea Giomi), o l’ibridazione umano-
vegetale (Vanessa Vozzo), fare sogni dipinti (Marco Abrate, Viola Barovero), esplorare spazi domestici
in miniatura (Chiara Casorati, Chiara Caforio) oppure volti e spazi urbani (Gallardo Ibanez, Pannoli)?
Artificiale può essere qualunque gesto si compia sulla materia, e non soltanto il frutto dell’evoluzione
tecnologica; può essere la volontà stessa, che pur può nascere da desideri tutti umani e quindi
intimamente parte del sistema delle cose del mondo, naturali. Dove va individuata la cesura, e quali
possibilità di dialogo esistono nel contatto dei linguaggi di due realtà opposte sebbene ormai in tutto
compenetrate? Se l’uomo è il motore che muove e vuole il cosiddetto progresso tecnico, può allora
essere inteso come un’entità divisa, un abitante simultaneo di dimensioni che, senza di lui, non si
sarebbero forse mai incrociate. Essere naturale nella propria costituzione biologica quanto artificiale
nelle proprie visioni e capacità inventive. Ciò a cui ci sollecita dunque la mostra è considerare non
soltanto le prospettive e possibili applicazioni - nella realtà fattuale quanto nel pensiero - di due concetti
opposti e complementari, ma ci propone anche una riconsiderazione delle categorie più strettamente
umane, in una ricerca della natura della nostra specie nella sua evoluzione più contemporanea attraverso
l’analisi dei suoi artifici, se possono essere considerati tali, e del loro intrinseco e possibile valore anche
estetico.