Eliseo Mattiacci – Verso il cielo

Informazioni Evento

Luogo
CENTRO ARTI VISIVE - PESCHERIA
Corso XI Settembre 184, Pesaro, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

_dal martedì al venerdì 10-12.30/16.30-20.30
_sabato, domenica e festivi 10-12.30/16.30-22
lunedì_ giorno di chiusura

Vernissage
29/06/2013

ore 18,30

Contatti
Email: centroartivisive@comune.pesaro.pu.it
Biglietti

-persona singola €4.00 -20-25 anni €2.00 -oltre i 65 anni €2.00 Gruppi (min. 5 persone) persona singola € 3.00 ingresso gratuito: -0-19 anni -per i portatori di handicap e accompagnatore -per i membri ICOM (International Council of Museums) -per i possessori di tessera AMACI -per le scolaresche (studenti più insegnanti di scuole elementari, medie inferiori e superiori) -per i giornalisti con tessera professionale

Patrocini

La mostra è realizzata grazie al sostegno di: Comune di Pesaro, Bertozzini costruzioni, Gamba manifatture 1918, Ifi-Arredi Bar Gelaterie Pasticcerie, Isopak Adriatica Spa, Banca dell’Adriatico, Gruppo Di.Ba, gruppo Amici in Pescheria, gli sponsor tecnici Hotel Alexander Museum, Il Pesaro.it, Acanto e Costantini

Artisti
Eliseo Mattiacci
Curatori
Ludovico Pratesi
Generi
arte contemporanea, personale

Fondazione Pescheria – Centro Arti Visive è lieta di presentare la mostra di Eliseo Mattiacci (Cagli, 1940). L’artista, che aveva inaugurato l’attività espositiva della Pescheria nel 1996, torna a relazionarsi con gli stessi spazi a diciassette anni di distanza e dopo l’annessione dell’ex Chiesa del Suffragio.

Comunicato stampa

Fondazione Pescheria - Centro Arti Visive è lieta di presentare la mostra di Eliseo Mattiacci (Cagli, 1940). L’artista, che aveva inaugurato l’attività espositiva della Pescheria nel 1996, torna a relazionarsi con gli stessi spazi a diciassette anni di distanza e dopo l’annessione dell’ex Chiesa del Suffragio.

Il progetto espositivo di Mattiacci parte infatti da una visione invertita dello spazio, restituendo l’ingresso principale dell’ex chiesa e accogliendo il visitatore con l’opera Equilibri precari quasi impossibili (1991), esposta nello stesso anno al Museo di Capodimonte di Napoli.
La scelta di quest’opera è suggerita da un dato spaziale e uno storico: l’impianto centrale del luogo che la accoglie conduce a un impatto immediato con l’essenzialità, la linearità e la potenza prospettica della scultura, il cui dialogo è innescato da un magnete permanente che attrae due putrelle di ferro di 12 metri ciascuna. Inoltre Giuliano Briganti, alla vista di questo nuovo lavoro nello studio dell’artista, colse una personale affinità con la Pala Pesaro (1471-1483) di Giovanni Bellini, tutt’oggi ospitata dai Musei Civici della città.

Nello spazio del Loggiato l’artista espone un lavoro inedito realizzato per l’occasione: “Dinamica verticale” (2013), tre eliche navali realizzate in alluminio e decontestualizzate dal loro uso, ideate per invertire in maniera imprevedibile la loro dinamica di movimento in una città di mare.

La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Silvana Editoriale, contenente le immagini delle opere, un testo di Ludovico Pratesi e il testo Il Rischio del 1991 di Giuliano Briganti.

Note biografiche
Nato a Cagli nel 1940, si trasferisce a Roma del ’64. E’ stato partecipe del rinnovamento dell’arte contemporanea alla fine degli anni Sessanta. Nel 1967 Mattiacci esordisce con la prima mostra personale a Roma alla galleria La Tartaruga, presentando un tubo flessibile di 150 metri di ferro nichelato verniciato giallo “Agip” che modifica lo spazio e invita il pubblico a modificarlo. In quegli anni si sentiva la necessità di spazi reali per l’arte contemporanea, che permettessero maggiore libertà di azione. La galleria L’Attico-garage di Fabio Sargentini segna un punto di svolta: Mattiacci nel ’69 ci entra con un compressore a schiacciare un percorso di terra pozzolana.
In occasione della biennale di Parigi del ’67, Pino Pascali presenta a Mattiacci il gallerista e mercante d’arte Alexandre Jolas: nasce così la possibilità di esporre il proprio lavoro fuori dall’Italia, a Parigi e New York.
Negli anni Ottanta la ricerca di Mattiacci volge ad opere di ispirazione cosmico-astronomica: sono di questi anni i lavori “Alta tensione astronomica” del 1984, installata a Monaco, ed il “Carro solare del Montefeltro”. Quest’ultima assieme ad altre opere è allestita nella sua sala personale alla Biennale di Venezia nel 1988. Il lavoro di Mattiacci si concentra su energie fisiche visibili e invisibili come l’attrazione magnetica di grandi calamite e l’idea di togliere peso ai materiali metallici pesanti in se’. Una mostra fortemente legata a questa ricerca è quella allestita all’interno dei Mercati di Traiano a Roma nel 2001. Tra i premi ricevuti, il primo premio della biennale Fujisankei Hokone Open Air Museum, a Tokyo nel 1995, e il premio per la scultura Antonio Feltrinelli dell’Accademia dei Lincei, a Roma nel 2008.