Echoes

Progetti speciali, happenings e laboratori: tra arte e sperimentazione debutta Echoes, il programma collaterale di EXPOSED Torino Foto Festival.
Comunicato stampa
Progetti speciali, happenings e laboratori: tra arte e sperimentazione debutta Echoes, il programma collaterale di EXPOSED Torino Foto Festival. Musei, archivi e spazi indipendenti scendono in campo per la seconda edizione di EXPOSED Torino Foto Festival: a far da corollario alle 12 mostre del programma principale, un programma diffuso che copre tutta la città.
La seconda edizione di EXPOSED Torino Foto Festival (16 aprile – 2 giugno 2025) si arricchisce di un programma collaterale, dal titolo Echoes, che coinvolge archivi, musei e spazi indipendenti. Un palinsesto di mostre, proiezioni, incontri e progetti speciali intreccia il mondo della fotografia, con quello dell’arte contemporanea, e della cultura in generale. Talk, laboratori, video proiezioni condurranno i visitatori in un viaggio nel mondo dell’arte contemporanea, all’insegna della sperimentazione artistica e della riflessione sulle nuove frontiere della fotografia, intesa nella sua accezione più ampia.
L’idea di Echoes è stimolare il dialogo tra pubblico, artisti e curatori, creando una rete tra diverse istituzioni culturali, anche molto differenti tra loro, per dare vita a un evento diffuso in città, capace di superare i confini tradizionali del festival, per condurre la fotografia in contesti anche inediti e apparentemente lontani e riflettere sulle sue molteplici evoluzioni.
I progetti speciali creati per EXPOSED: Musei e arte contemporanea
La Reggia di Venaria inaugura il 17 aprile alle 18.00 Giorgio Ciam. Essere un altro (17 aprile – 2 giugno), curata da Elena Re, direttrice dell’Archivio Giorgio Ciam.
Ruota attorno al concetto di trasformazione, l’opera di Giorgio Ciam (1941-1996). La mostra celebra l’opera dell’artista Sulla pelle (1974), dalla serie Essere un altro. È una sequenza di dodici grandi tele fotografiche, realizzate con fotomontaggio e intervento pittorico: dal ritratto di Giorgio Ciam, via via emerge l’artista suo amico George Segal. L’identità è al centro di una ricerca artistica che stimola riflessioni sulla materialità e sulla mutabilità del reale. In programma, il 22 maggio alle 18.00 sempre alla Reggia di Venaria un incontro dal titolo Materialità e mutabilità ovvero Giorgio Ciam, tenuto dalla curatrice Elena Re.
Tra i musei che hanno raccolto l’appello di EXPOSED Torino Foto Festival offrendo al pubblico una propria offerta culturale originale, c’è il Museo Egizio. In occasione del suo bicentenario l’Egizio ha inserito nella sua collezione le opere di due artisti contemporanei, Ali Cherri e Sara Sallam, che dopo una residenza, hanno reinterpretato alcuni reperti della collezione in chiave postcoloniale. Nicola Dell’Aquila, fotografo del Museo, ha documentato la genesi torinese delle opere artistiche di Cherri. Dal 15 aprile i suoi scatti sono in mostra nelle arcate auliche a piano terra del Museo con il progetto La materia dell’arte (15 aprile – 2 giugno), che dialoga idealmente con le installazioni scultoree dell’artista. Visite speciali guidate con il fotografo Dell’Aquila e il curatore del Museo Egizio, Paolo Del Vesco sono previste il 18 aprile e il 7, il 14 e il 21 maggio. My Ancestors and I In Diaspora: Empathic Storytelling as Decolonial Healing è invece il titolo del talk dell’artista Sara Sallam in dialogo con il curatore dell’Egizio, Paolo Del Vesco, che il 19 maggio affronta i temi della dispersione del patrimonio culturale e la costruzione di una relazione empatica con gli oggetti quale mezzo per riparare le ferite di un passato coloniale.
Puntare lo sguardo dove l’occhio del pubblico non può arrivare, oltre il sipario, le quinte, oltre qualsiasi divisione che in un teatro separa lo spazio scenico da quello abitato dalla comunità degli spettatori: è quanto si propone di fare la mostra fotografica Behind the Scenes (16 aprile – 29 giugno 2025), al Teatro Regio Torino – Galleria Tamagno, con scatti di Mattia Gaido, Andrea Macchia, Ramella & Giannese e Daniele Ratti. Nella vita di tutti gli artisti d’opera e di teatro c’è un momento sospeso, una condizione in cui non sono più semplici persone e non ancora personaggi. È un momento inafferrabile ai più, che coinvolge il cantante solista così come l’artista del coro, il piccolo cantore e il figurante: vestiti e truccati come i personaggi cui stanno per dar la vita sul palcoscenico, non lo sono ancora, e al contempo non hanno più i connotati e l’identità di chi sono normalmente nella vita reale. Le immagini di Behind the Scenes, selezionate tra migliaia realizzate al Teatro Regio negli ultimi tre decenni, restituiscono attraverso espressioni dei volti e gestualità decontestualizzate dallo spettacolo il disorientamento tutto speciale di questa “terra di mezzo” tra realtà e finzione, e svelano al contempo la verità di un lavoro tanto suggestivo quanto complesso.
Anche il Museo Nazionale della Montagna ha ideato un progetto speciale sul piazzale del Monte dei Cappuccini dal titolo Disparition (16 aprile – 2 giugno), a cura di Andrea Lerda, nato dalla collaborazione tra l’artista Sibylle Duboc, il Museo e Mucho Mas!. Nell’ambito di una ricerca incentrata sui temi dell’emergenza climatica e delle modificazioni dell’ambiente alpino, a causa dell’effetto delle attività, Duboc presenta un’installazione fotografica concepita appositamente per la Terrazza panoramica.