Comune decoro
Itinerari della giovane arte dalle Accademie italiane
Comunicato stampa
Si inaugura mercoledì 10 dicembre, alle ore 19, la collettiva Comune decoro, secondo appuntamento di Bonus, iniziativa lanciata da Viafarini e Galleria Giovanni Bonelli, che intende fare il punto su cosa sta accadendo nelle Accademie di Belle Arti del nostro Paese. Bonelli, vicepresidente dell'Associazione Nazionale delle Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea, ha proposto a una serie di docenti delle accademie di scegliere un artista tra i propri studenti, offrendo loro un’esposizione nello spazio di via Farini 35, a due passi dalla sede milanese della sua galleria in via Porro Lambertenghi.
Protagonisti questa volta della mostra a più voci Comune decoro sono tre docenti e tre studenti dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, così come nella stessa istituzione insegna il curatore Gaetano Centrone. Appartenenti tutti alla Scuola di Decorazione, ciascun docente ha selezionato uno studente, provando a tracciare un percorso sulle ricerche artistiche del futuro prossimo.
Daniele Galliano espone la tela di grande formato Il sogno arabo che ami tu (2025), ennesimo frame di una lunga carriera che lo vede esponente di punta della pittura italiana e internazionale degli ultimi decenni. Autore di una pittura precisa che non sfocia nella perfezione iperrealista, in questo dipinto la tela pare essere quasi divisa in due scene, con quella superiore in cui delle palme galleggiano sullo sfondo di un cielo, e l’inferiore con una figura femminile coricata su di un’altra stratificazione di immagini. L’opera chiamata a dialogare con quella del maestro è stata realizzata a quattro mani da Yubo Zhang (Liaoning, Cina, 2001) e Yuxin Pei (Jilin, Cina, 2000), Senza titolo (2025), un lavoro nato dalla volontà di comprendere come conferire alle immagini generate dall’intelligenza artificiale una reale pittoricità. Le forme appaiono in continua generazione, talvolta interrotte e indefinite, rifiutando di fissarsi in uno schema unico.
La visione di Paolo Grassino emerge pienamente nella scultura Grumo (2016). Le masse intrecciate, simili a corpi metamorfici, evocano al contempo anatomie umane e strutture primordiali, come radici o organismi in evoluzione. Ne scaturisce una presenza viva e ambigua, una materia che pulsa e si evolve tra corpo umano e natura. La scultura si impone come un’entità in trasformazione, un organismo che sembra trattenere e rilasciare energia, rivelando la capacità dell’artista di dare forma a una vitalità dirompente. Elia Nardin (Conegliano, 2001), con Vibrazione Digitale 11 è la sua proposta, che si concentra sui linguaggi visivi contemporanei. La sua visione nasce dall’incontro tra spazio digitale e spazio cosmico, utilizzando i primi segni di colore derivati dal codice RGB come specchio della realtà digitale che permea il nostro mondo.
Domenico Borrelli presenta quattro sculture in marmo, Il Volto di Dio, In Ascolto, Dietro i sensi e Ritro-vate, esiti recenti – sono tutte del 2025 – della sua indagine sul corpo umano come luogo di memoria oltre la spiritualità. Operando con la tecnica della sottrazione e del frammento, l’artista rifiuta la perfezione della finitura meccanica, trasformando la materia in uno spazio che rivela l’assenza. Non cercando di ritrarre l’assoluto o il trascendente, Borrelli ne evoca le tracce: scavando il marmo realizza sculture che invitano l’osservatore a una meditazione interiore, ponendo l’atto umano fallibile e sincero dell’ascolto e della visione come unica via per confrontarsi con l’infinito e il sacro. In dialogo con il suo maestro, Yiwen Zheng (Nanchino, Cina, 2000) presenta Tempo dell’Attimo, un’opera in cui l’intreccio della materia, come pratica antica, combinato ai piatti ride, dà vita a uno strumento unico in cui il gesto dell’attimo presente risuona tra passato e futuro, trasformando materia, suono e movimento in un linguaggio sensibile e percettivo.
Daniele Galliano (Pinerolo, 1961. Vive e lavora a Torino) esordisce nel panorama artistico torinese nei primi anni ’90 e già nel 1996 tiene le sue prime personali alla Galleria Annina Nosei di New York e alla Galleria Nazionale di Roma. Figura poliedrica, al confine tra diversi linguaggi artistici, le sue opere sono state esposte in importanti mostre personali tra cui: Livingstone Gallery, Olanda (2006, 2013, 2021); Istituto Italiano di Cultura, Città del Messico (2018); Galleria In Arco, Torino (2017); GAM, Torino (2013); Esso Gallery, New York (2008); Kochi-Muziris Biennale, India (2016). Tra le principali partecipazioni a mostre collettive si ricordano: La 53ª Biennale di Venezia, Padiglione Italia (2009); La 9ª Biennale de La Habana, Cuba (2006); Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (2014); Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato (2005); MART, Rovereto (2013); The Parkview Museum, Singapore (2020).
Paolo Grassino è nato a Torino nel 1967, dove vive e lavora. Nel 2000 la GAM di Torino gli dedica una mostra personale. Nel 2005 realizza la grande installazione Armilla sulla facciata della Fondazione Palazzo Bricherasio a Torino, e nel 2008 ha una mostra personale in Francia al Museo di Saint-Etienne, invitato da Lóránd Hegyi. Tra le mostre personali più importanti si ricordano: MACRO, Roma (2011); IIC, Madrid (2013); Casa Fiat de Cultura, Belo Horizonte, Brasile (2017); Palazzo Saluzzo Paesana, Torino (2019). Tra le principali partecipazioni a mostre collettive e biennali: XV Quadriennale d’Arte, Roma (2008); Quarta Biennale di Mosca (2011); Frost Art Museum, Miami (2011); Loft Project ETAGI, San Pietroburgo (2011); Beaufort 04-Triennial of Contemporary Art by the Sea, Ostenda (2012); Disturbing Narrative, Parkview Museum, Singapore (2019). Le sue opere sono presenti in collezioni internazionali, tra cui il The Parkview Museum di Pechino e Singapore.
Domenico Borrelli è nato a Torino nel 1968, dove vive e lavora. Tra i riconoscimenti più importanti, il Second Rodin Grand Prize Exhibition al The Hakone Open-Air Museum di Tokyo (1988) e il premio della scultura alla III Biennale Giovane Arte Contemporanea a Sartirana Lomellina (1995). Le sue opere entrano in collezioni permanenti come il Museo di Milevsko (Rep. Ceca), Igav Fondazione Garuzzo a Saluzzo, Loft Project ETAGI a San Pietroburgo e Parco d’Arte Quarelli-Roccaverano. Le personali più significative includono: Studio Arte Recalcati, Torino (1998); U SCÈM, Parma (2001); No Entry, Studio Vigato, Alessandria (2006); Abitarsi, Centro d’Arte Contemporanea Castello di Rivara (2014); Memore, Zaion Gallery, Biella (2017). Tra le principali partecipazioni collettive: Nature and Metamorphosis, Beijing e Shanghai; Oltre i confini del corpo, Fabrika Projekt, Mosca; ART JUNGLE, Giardini della Reggia di Venaria Reale; Genius Loci ’05 e Art Site Residenze Reali, Castello di Racconigi; Arte alle Corti, Palazzo Cisterna, Torino.