Esposta. Arte ad alta quota – Between Flesh and Reflection

In un mondo sempre più globalizzato, le identità sono continuamente riplasmate da forze socio- politiche, ambientali e tecnologiche. Between Flesh and Reflection esplora queste complessità.
Comunicato stampa
La Galleria Umberto Benappi, con il supporto creativo di Riccardo Pietrantonio, conclude la stagione espositiva estiva nella sede di montagna a Sansicario Alto con Between Flesh and Reflection. La mostra a cura di Valeria Ceregini, organizzata con il sostegno del Culture Ireland e del Consolato Generale d’Irlanda a Milano, è il terzo ed ultimo appuntamento della rassegna ESPOSTA. ARTE AD ALTA QUOTA.
In un mondo sempre più globalizzato, le identità sono continuamente riplasmate da forze socio- politiche, ambientali e tecnologiche. Between Flesh and Reflection esplora queste complessità, presentando i lavori degli artisti Vera Ryklova, Domnick Sorace e Allyson Keehan, che indagano come le identità personali e collettive vengano formate, trasformate e, talvolta, smantellate.
Attraverso installazioni, fotografia e scultura, gli artisti esaminano l’intersezione tra il corpo umano, la memoria e gli spazi che abitiamo, sia fisicamente che emotivamente. In una società in cui i confini tra il sé pubblico e privato si sfumano spesso, Vera Ryklova usa il suo corpo come una tela per sfidare le aspettative sociali, affrontando temi come il genere, la nazionalità e i costrutti culturali. Il suo lavoro riflette la natura performativa dell'identità, come discusso nel Gender Trouble (1990) di Judith Butler.
Le sculture di Domnick Sorace indagano la fragilità del corpo umano, mettendo in evidenza le sue profonde connessioni emotive e ambientali. Il suo lavoro riflette su come le nostre identità siano modellate dalla nostra storia personale e dal mondo che ci circonda.
Le installazioni tattili di Allyson Keehan evocano temi di memoria, protezione e resilienza, utilizzando il tessuto per esplorare la fragilità e la vulnerabilità insite nel corpo umano. La mostra solleva questioni cruciali sull’erosione dell'identità nel mondo odierno.
Mentre affrontiamo gli effetti della globalizzazione, del colonialismo e della guerra, Between Flesh and Reflection ci invita a riflettere su come resistiamo all'annientamento delle nostre identità e cosa rischiamo di perdere nel processo.
Impegnandosi con il corpo emotivo e fisico, la mostra sfida gli spettatori a riflettere sulla responsabilità collettiva che condividiamo nel proteggere l'essenza di ciò che siamo. Questa mostra ci ricorda che l'identità non è solo un riflesso dell'individuo, ma uno specchio del mondo che abitiamo, un mondo che ha urgente bisogno di empatia, comprensione e, soprattutto, di preservazione.