Le Nemesiache. Una monografia per raccontare lo storico collettivo femminista napoletano 

Le Nemesiache, attive tra Napoli, Sorrento e la Costiera amalfitana, hanno intrecciato arte, politica e mitologia in una pratica profondamente sperimentale, capace di trasformare la dimensione personale in azione collettiva 

Dalla Costiera amalfitana a Berlino, passando per Roma, Parigi e Prato (e non solo): ha già preso avvio il tour di presentazioni di Le Nemesiache: Reclaiming Mythological Rituals, la prima monografia internazionale dedicata allo storico collettivo femminista napoletano fondato da Lina Mangiacapre. Il volume, curato da Sonia D’Alto e pubblicato da Mousse Publishing, nasce in collaborazione con il programma internazionale di residenze d’artista Marea Art Project e grazie al sostegno della tredicesima edizione dell’Italian Council.

Il progetto di residenza d’artista Marea Art Project

La pubblicazione, infatti, è il risultato di un lungo percorso di ricerca avviato nell’ambito della programmazione di Marea Art Project, che dal 2021 in Costiera amalfitana, da un’idea della storica dell’arte Imma Tralli e del cultural manager Roberto Pontecorvo, restituisce a un territorio relegato a destinazione turistica una dimensione di luogo di produzione artistica contemporanea. Così, all’interno di questo contesto prende forma il lavoro di Sonia D’Alto, ricercatrice, curatrice e autrice, attualmente dottoranda presso l’HFBK di Amburgo e docente alla Royal Academy of Fine Arts (KASK) di Gand. In particolare la sua ricerca esplora il rapporto tra superstizione e modernità, racconti popolari e poteri egemonici, attraverso pratiche (trans)femministe, video performance, immagini in movimento ed ecologie spirituali.

Una monografia per riscoprire Le Nemesiache

Con Le Nemesiache: Reclaiming Mythological Rituals, D’Alto propone la prima ricostruzione organica del percorso del collettivo napoletano fondato nel 1970 dalla filosofa e artista Lina Mangiacapre. Le Nemesiache, attive tra Napoli, Sorrento e la Costiera amalfitana, hanno intrecciato arte, politica e mitologia in una pratica profondamente sperimentale, capace di trasformare la dimensione personale in azione collettiva. Il volume bilingue (italiano e inglese) raccoglie documenti d’archivio, fotografie e materiali inediti provenienti dall’Archivio Le Tre Ghinee e dall’Archivio Privato Lina Mangiacapre, e accanto alle testimonianze visive, il libro include testi di studiose e curatrici come Chiara Bottici, Federica Bueti, Cairo Clarke, Arnisa Zeqo, Giulia Damiani, Giusi Palomba, Elvira Vannini e Giovanna Zapperi.

Le presentazioni tra Italia ed Europa 

La pubblicazione verrà presentata in una serie di incontri che coinvolgeranno istituzioni, musei e fondazioni: dopo Villa Medici a Roma, Museo MACTE di Termoli e il Centro Pecci di Prato, sarà la volta del Museo Madre di Napoli, EURO-MEDITERRANEAN ARTS e The World of Wom:en Foundation ETS nuovamente a Roma, oltre a una tappa simbolica presso Marea Art Project a Praiano. Ma anche alla NW Open House for Contemporary Art and Film di Aalst, Ifa Gallery di Berlino, AWARE Archives of Women Artists di Parigi e Kunsthuis SYB nei Paesi Bassi.

Caterina Angelucci

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Caterina Angelucci

Caterina Angelucci

Caterina Angelucci (Urbino, 1995) è laureata in Lettere Moderne con specializzazione magistrale in Archeologia e Storia dell’arte presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Oltre a svolgere attività di curatela indipendente in Italia e all'estero, dal 2018 lavora come…

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