Capolavori del Novecento e pezzi unici del secondo dopoguerra in vendita da Arcadia a Roma
Da Marino Marini a Miró, da Picasso a Griffa e Biasi: questi sono solo alcuni dei grandi nomi che guideranno il catalogo della vendita di opere del XX Secolo a Palazzo Celsi
Riunisce un nucleo selezionato di opere che attraversano il Novecento storico e le ricerche più innovative del secondo dopoguerra il catalogo di vendita all’asta di Arte Moderna e Contemporanea di Arcadia, attesa a Palazzo Celsi, in Corso Vittorio Emanuele II 18, a Roma, il 16 dicembre 2025 (fruibile sia in presenza che online). In mostra dall’11 al 14 dicembre 2025 (dalle 10 alle 19, fatta eccezione per lunedì 15 che sarà visitabile dalle 10 alle 13), i lavori restituiscono un panorama ampio e articolato del secolo scorso, ritrovando echi anche nei linguaggi contemporanei.
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L’asta di Arte Moderna e Contemporanea da Arcadia a Roma a dicembre 2025
Tra le opere più attese spicca Piccola Danzatrice di Marino Marini, scultura in bronzo del 1944 proposta con una base d’asta di 80.000 euro. Un lavoro prezioso che incarna la grazia, la tensione dinamica e la forza espressiva tipiche del linguaggio plastico dell’artista.
Un capitolo di particolare rilievo è dedicato a Joan Miró, presente in catalogo con tre rari lavori su carta provenienti da collezione privata: dalle Figure Astratte del 1949, eseguite a inchiostro e ancora legate alla poetica del segno, alle due opere del 1976 (Femme e Femme, Oiseau, Étoile), in cui la linea si fa automatica e vibrante, cifre distintive della fase matura del maestro catalano.
Picasso, Griffa e Biasi: dialoghi tra sperimentazione e ricerca analitica
La presenza di Pablo Picasso arricchisce ulteriormente il percorso della vendita con due lavori particolarmente significativi: un volume annotato dall’artista con quattro disegni originali a penna e pennarelli colorati, testimonianza diretta della sua gestualità immediata, e la ceramica Bouquet à la Pomme del 1956, frutto della collaborazione con la manifattura Madoura.
A rappresentare le ricerche degli Anni Sessanta e Settanta sono un importante dipinto di Giorgio Griffa, Linee Orizzontalidel 1975, appartenente al ciclo più emblematico della sua indagine analitica, e Le Grazie di Alberto Biasi (1989), in PVC colorato e acrilico, perfetta sintesi della dimensione ottico-cinetica sviluppata dall’artista e dal Gruppo N.

Tra segni, icone e sperimentazioni: Capogrossi e Lombardo completano il quadro
A completare la selezione, un piccolo ma intenso olio su carta di Giuseppe Capogrossi, dove il celebre vocabolario dei “segnicoli” si condensa in una soluzione lirica e raffinata. Accanto a questo, il Mao Tse Tung del 1964 di Sergio Lombardo offre una delle immagini più emblematiche della sua stagione pop-politica, testimonianza potente del clima culturale e concettuale dell’Italia di quegli anni.
L’asta si presenta così come un percorso coerente e articolato, dove maestri del Novecento e protagonisti delle ricerche contemporanee dialogano attraverso opere selezionate per qualità, rarità e provenienza.

Joan Mirò: uno dei momenti rivelatori del percorso della casa d’aste Arcadia
“L’asta di Arte Moderna e Contemporanea di quest’anno riunisce nuclei estremamente rappresentativi del Novecento, ma il capitolo dedicato a Joan Miró costituisce uno dei momenti più rivelatori del percorso”, spiega Giovanni Damiani, responsabile del dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea della casa d’aste Arcadia. “Le tre opere in catalogo – Figure astratte del 1949, Femme e Femme, Oiseau, Étoile del 1976 – offrono una sintesi esemplare della sua evoluzione. Nelle prime si riconosce la disciplina del segno, ancora legata alla grafia poetica del dopoguerra; nelle due carte più tarde la linea si fa automatica, rapida, vibrante, fino a raggiungere quella libertà gestuale che giustifica pienamente l’appellativo con cui André Breton lo definì ‘il più surrealista tra i surrealisti’. Le forme, apparentemente esili, sprigionano una forza magnetica: hanno l’energia istintiva di un toro e allo stesso tempo la leggerezza impalpabile di un filo di vento”.
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