La Thailand Biennale 2025 si terrà sull’isola di Phuket. Le anticipazioni
Concepita come uno strumento per incoraggiare lo sviluppo dell'arte contemporanea nazionale e ispirare la creatività degli artisti emergenti, la Thailand Biennale si concentra per la sua quarta edizione sull’equilibrio fra natura e genere umano
Aprirà al pubblico il 29 novembre prossimo Eternal [Kalpa], la quarta edizione della Thailand Biennale, che si tiene sull’isola di Phuket. Sotto la guida dei direttori artistici Arin Rungjang e David Teh e delle curatrici Hera Chan e Marisa Phandharakrajadej, l’edizione di quest’anno si concentra sulla relazione sostenibile tra esseri umani e natura, di fronte alle sfide della coesistenza. Le sedi della Biennale 2025 includono i tre distretti di Mueang (Phuket City), Kathu e Thalang, e le mostre si terranno in spazi culturali ma anche post-industriali ed ex commerciali, trasformando l’isola in una grande “galleria a cielo aperto”.

A Phuket la quarta edizione della Thailand Biennale
Organizzata dall’Ufficio per l’Arte e la Cultura Contemporanea del Ministero della Cultura thailandese la Biennale 2025 (aperta fino al 30 aprile 2026) è concepita come uno strumento per incoraggiare lo sviluppo dell’arte contemporanea nazionale e ispirare la creatività degli artisti emergenti, nonché per rafforzare le pratiche curatoriali. Inoltre, la Biennale thailandese intende essere un fattore chiave per aggiungere valore intrinseco ed economico all’arte e alla cultura, lavorando come una piattaforma per la creatività, lo scambio e l’ispirazione. L’evento rafforzerà il ruolo della Thailandia come polo per l’arte contemporanea nel Sud-est asiatico, consolidando al contempo la reputazione di Phuket come destinazione di livello mondiale e città della creatività.
Il concept della Biennale della Thailandia di quest’anno
Eternal [Kalpa] propone una molteplicità di ritmi, cicli e linee temporali, ispirati dall’interazione dinamica – e dalla tesa interdipendenza – tra umani, non umani e i luoghi che abitano. Artisti, architetti, designer, performer, ecologi e altri ricercatori si sono riuniti a Phuket per imparare dai suoi ambienti e ascoltare le sue complesse storie. In dialogo con guardie forestali, musicisti e danzatori, cantastorie, alberi della gomma, produttori tessili, commercianti di erbe, divinità dei santuari, radici di mangrovie e alghe marine, depositi minerari, lavoratori migranti, esperti di ospitalità, coltivatori di perle, spazzini delle spiagge e altro ancora, la biennale amplificherà i molteplici ritmi dell’isola, dal quotidiano al cosmico. Fra i 65 artisti selezionati, anche Aleksandra Domanović, Araya Rasdjarmrearnsook, Avena Montien, Oliver Laric, Noémie Goudal e Niwat Manatpiyalert.

L’isola thailandese di Phuket
Caratterizzata da un clima mite, Phuket è la più grande isola thailandese nel Mare delle Andamane, a ovest della penisola malese, ed è stata un sito cruciale per l’estrazione di stagno, il legname e l’agricoltura durante l’era coloniale. I francesi riuscirono a ottenere il monopolio su questo metallo (attraverso un trattato firmato nel 1685) fino al 1688, quando furono costretti ad abbandonare il Siam. Gli Anni ’70 del Settecento videro il coinvolgimento di commercianti britannici, tra cui Francis Light, capitano della Compagnia britannica delle Indie orientali. Ma le baie di Phuket per secoli hanno accolto anche pellegrini, commercianti, nomadi e pirati, insieme a migranti in cerca di nuovi ritmi e opportunità, portando con sé le più diverse credenze, conoscenze e tradizioni diverse. Alla metà degli Anni ’80 del Novecento, la sua economia è passata dalle industrie estrattive al turismo che prevale oggi. Nel 2015, è diventata la prima città del Sud-est asiatico a essere nominata Città della Gastronomia dall’UNESCO. Come ha affaermato Thapanee Kiatphaibool, responsabile dell’Autorità Thailandese per il Turismo, “Phuket è da tempo una delle destinazioni più prestigiose della Thailandia, nota per la sua bellezza naturale, la ricchezza culturale e la calorosa accoglienza. Ospitare la Biennale accrescerà il profilo globale dell’isola, dimostrando al contempo come arte e sostenibilità possano andare di pari passo. I visitatori potranno ammirare opere d’arte contemporanea eccezionali e scoprire i paesaggi e le comunità uniche di Phuket in modi nuovi e significativi”.
Niccolò Lucarelli
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