Il leggendario gallerista Sergio Casoli riapre uno spazio a Roma. La prima mostra su un maestro dell’arte cinetica e programmata
È Getulio Alviani il protagonista della mostra inaugurale di Studio Casoli, il nuovo spazio del celebre gallerista che torna nella Capitale dopo anni di assenza. Le immagini
Ci troviamo al centro di Roma, e più precisamente nel Ghetto a Piazza Costaguti, che deve il suo nome all’omonimo palazzo cinquecentesco, costruito per monsignor Costanzo Patrizi, tesoriere di Paolo III: alla morte del prelato, infatti, l’edificio fu venduto ad Ascanio e Prospero Costaguti, membri di una famiglia di banchieri di origine ligure.
Una piazza strategica, a pochi passi dal Foro Romano e da Largo Argentina, dove inaugura Studio Casoli, la galleria di Sergio Casoli che torna nella Capitale con Iperluce, una mostra interamente dedicata a Getulio Alviani, maestro dell’arte cinetica e programmata (e visibile sino al 28 febbraio 2026).

La mostra di Getulio Alviani da Studio Casoli a Piazza Costaguti a Roma
Realizzata in collaborazione con Diora Fraglica e con il Centro Studi Archivio e Ricerche Getulio Alviani, la mostra Iperluce riprende la grande retrospettiva dedicata all’artista italiano all’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo nel 2025, riunendo 14 opere realizzate tra il 1962 e il 1990.
I lavori ripercorrono le tappe fondamentali della ricerca di Getulio Alviani partendo dalle Superfici a testura vibratile dei primi Anni Sessanta (nodali nella definizione della poetica) per poi aprirsi a lavori che approfondiscono il campo percettivo dove la luce diventa un elemento dinamico, mutevole e capace di reagire al movimento.

Chi è Sergio Casoli
La storia di Casoli affonda le radici a Milano, in Corso Monforte 23, al piano terra del Palazzo dei Conti Cicogna Mozzoni. Uno spazio iconico, carico di memoria: tra il 1952 e il 1968 fu infatti lo studio di Lucio Fontana, il luogo dove nacquero tutte le sue opere più celebri. Alla morte dell’artista, nel 1968, lo studio venne chiuso e rimase silenzioso fino al 1985, quando la moglie di Fontana, Teresita Rasini, decise di riaprirlo. Seguendo l’istinto e il cuore, lo affidò a una persona che si era distinta per la profonda stima e l’amore verso l’artista: Sergio Casoli. “Scelse Sergio Casoli”, racconta Giangaleazzo Visconti in un articolo di Anna Cirillo pubblicato su La Repubblica nel 2011, “allora giovane gallerista che, per esporre, si serviva del negozio di cornici del padre. Entrò nello studio due anni dopo, e io iniziai a lavorare come suo assistente un decennio più tardi, nel 1997”. Da lì in poi, la storia prese la sua strada. Verso la fine degli Anni Novanta, Casoli aprì anche uno spazio a Roma, in Via della Vetrina, che rimase attivo per tre anni. Nel 2003 si parlò di una possibile riapertura, ma il progetto non si concretizzò.
Nel 2001, prosegue Visconti, “Sergio Casoli si stancò, partì per Filicudi e mi lasciò le chiavi dicendo: ‘Ecco, adesso tocca a te’. Io non avevo un passato da gallerista – mi occupavo di mostre e progetti d’arte che poi proponevo a Napoli, Roma, Catania. La galleria, allora, si chiamava Studio Casoli: così mi ritrovai a iniziare quello che sarebbe diventato il lavoro più bello del mondo”.
Il ritorno di Sergio Casoli a Roma
Era il 2018 quando, dopo 17 anni, Sergio Casoli tornò a Roma con una nuova galleria affiancato dal giovane Mattia De Luca, il quale dichiarò ad Artribune che con“Sergio ci siamo conosciuti grazie ad una amica in comune che credeva molto in questo incontro. Abbiamo successivamente deciso di aprire uno spazio a Roma, in una città meravigliosa dove viviamo entrambi e che crediamo abbia delle potenzialità enormi. Io sono l’allievo e lui è il maestro. Abbiamo una ottima sinergia”. Poi quella galleria è rimasta solo a Mattia De Luca e adesso ecco il ritorno di Casoli nella Capitale, in un piccolo spazio non troppo lontano da lì e dalla sua casa piena di opere d’arte situata in Piazza Margana.
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