Megadeth
In un ciclo di ricorsi storici, Mega Death ammicca ai temi fondanti della scena trash metal raccontando a più voci il timore di un’incombente apocalisse contemporanea.
Comunicato stampa
MEGADEATH
Adalberto Abbate/ Paolo Canevari/ Mario Consiglio/ Lorenzo D’Anteo/
Joseba Eskubi/ Sandro Mele/ Calixto Ramirez
a cura di Adalberto Abbate
dal 07.11.2025 al 07.01.2026
Spazio Rivoluzione/ Roma
Venerdì 7 novembre 2025 si inaugura a Roma, con la collettiva MEGADEATH, la nuova sede di Spazio Rivoluzione. Ad esporre gli artisti Adalberto Abbate, Paolo Canevari, Mario Consiglio, Lorenzo D’Anteo, Joseba Eskubi, Sandro Mele e Calixto Ramirez.
In un ciclo di ricorsi storici, Mega Death ammicca ai temi fondanti della scena trash metal raccontando a più voci il timore di un’incombente apocalisse contemporanea.
In bilico verso un baratro, la comunità mondiale si trova a fronteggiare nuovi conflitti, sperimenta nuove dittature, teme di poter vivere sulla propria pelle orrori che sembravano relegati al passato. Riemerge dunque l’urgenza di dar corpo ad un’angoscia. Di sublimare la brutalità e la violenza in un atto di costruttiva ribellione.
Oggi come ieri l’esigenza è quella di andar contro a un sistema politico violento e dispotico, parlando esplicitamente di guerra, violenza, morte e prevaricazione. E l’arte, ancora una volta, ci viene in aiuto. Blocca l’istante, ci invita a guardare in faccia l’orrore, a non voltarci dall’altra parte.
Genocidi, abusi, occupazioni indebite di territori, crimini contro l'umanità e l'ambiente popolano in modo sempre più crescente la cronaca contemporanea, alimentando un crescendo di terrore, tristezza e instabilità sociale.
Rendere omaggio a uno dei linguaggi della controcultura, quale è stato il Thrash Metal negli anni della Guerra del Golfo o della Guerra Fredda, significa recuperare una forza comunicativa che ben si presta anche alle urgenze di oggi. È un invito a non abbandonare l’urlo del dissenso e della rivolta.
In continuità con lo spazio di Palermo, la sede romana di Spazio Rivoluzione si innesta in un luogo dal significativo passato storico. Qui vi era la forneria di Pietro Cipriani, un militante antifascista che riforniva di alimenti la brigata partigiana rivoluzionaria di Bandiera Rossa. Durante la Resistenza, in questi luoghi, si nascosero armamenti e si coordinarono azioni di propaganda patriottica, severamente puniti dalle SS e dal Tribunale militare tedesco.
A cura di Adalberto Abbate
testo di Luisa Montaperto