A Torino due artisti invitano a un affascinante viaggio sulla Luna
La mostra che apre la nuova stagione di A PICK Gallery a Torino è dotata di una sua “ironia cosmica”. On Life, the Universe and Everything Else è un progetto vis-à-vis tra Jay Gard (Halle, 1984) e Wolfgang Flad (Reutlingen, 1974), due artisti operanti a Berlino che indagano la forma come campo energetico in cui […]

La mostra che apre la nuova stagione di A PICK Gallery a Torino è dotata di una sua “ironia cosmica”. On Life, the Universe and Everything Else è un progetto vis-à-vis tra Jay Gard (Halle, 1984) e Wolfgang Flad (Reutlingen, 1974), due artisti operanti a Berlino che indagano la forma come campo energetico in cui la materia e la mente si commisurano e corrispondono.
I viaggi spaziali di Wolfgang Flad in mostra da A PICK Gallery a Torino
I viaggi spaziali di Flad intitolati The Dark Side of the Moon, ci portano su brandelli di superfice lunare intrappolata in finestrelle protette da vetri polarizzati; le opere cambiano colore al minimo slittamento dello sguardo. Fuori, nello spazio vasto e bianco della galleria, turbinano grandi sculture in legno gessato e dipinto, realizzate per la mostra, come tutte le altre decine di opere presenti, tra disegni, acquerelli, dipinti, collage e soprattutto sculture. Quelle che Flad ha allestito, più grandi, in edifici e piazze e che fanno danzare la materia naturale attorno ad ipotetiche matematiche algoritmiche.







Le sculture di Jay Gard in mostra da A PICK Gallery a Torino
Troviamo poi gli avvitamenti delle sculture in metallo smaltato proposti Gard: qui la precisione ingegneristica si tramuta in gesto poetico, ed il rigore della costruzione convive con l’imprevisto del ritmo. Sono geometrie che respirano, oscillano tra il modernismo del Bauhaus e la libertà barocca. L’astrazione prosegue sulle “palette” costruite da Gard come ruote della fortuna o come iridi gigantesche: in esse traduce le percentuali dei colori presenti nei capolavori della grande arte antica, che son qui “ridotti” ad infografiche che sembrano un risultato di IA o un modo per far fruire, e magari apprezzare, Caravaggio o Vermeer a quella strana forma di “intelligenza” che chiamiamo artificiale.








Jay Gard e Wolfgang Flad in mostra da A PICK Gallery a Torino
La mostra presenta decine di lavori in cui la materia è ritorta, danzante, spezzata, vibrante, bucata e corrosa. Ne nasce un paesaggio di tensioni e metamorfosi, dove la forma sembra emergere da un processo di continua rigenerazione. Insieme, i due artisti danno corpo a una cosmologia della forma: il primo ordina, l’altro trasforma; uno struttura, l’altro erode. Entrambi concepiscono la materia come una sorta di organismo pensante, come principio vitale capace di muoversi, respirare e mutare sotto lo sguardo. La mostra, curata da Emanuela Romano, si fa così luogo di dialogo tra geometria e metamorfosi, artificio e natura, rigore e intuizione. In essa, la forma non è appare stabile ma pulsante: un respiro del mondo che si manifesta nel linguaggio della materia.
Nicola Davide Angerame
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