Elena Muzzarelli – 1MQ

La mostra presenta il progetto fotografico 1MQ, un archivio vivente in progress che racconta il mondo della letteratura attraverso ritratti di scrittrici e di scrittori (per ora solo legati a Torino e al Piemonte), indagando in maniera libera e suggestiva il loro spazio privato di scrittura.
Comunicato stampa
Nel programma del salone Off del Salone Internazionale del Libro di Torino e in collaborazione con Flashback Habitat, venerdì 9 maggio inaugura la mostra fotografica 1MQ con gli scatti di Elena Muzzarelli, a cura di Olga Gambari.
La mostra presenta il progetto fotografico 1MQ, un archivio vivente in progress che racconta il mondo della letteratura attraverso ritratti di scrittrici e di scrittori (per ora solo legati a Torino e al Piemonte), indagando in maniera libera e suggestiva il loro spazio privato di scrittura.
La mostra si compone di 17 ritratti, ognuno delle dimensioni di 1x1 metro, cioè 1 mq di superficie.
Le immagini sono stampate su carta Hahnemuhle PhotoRag Bright White 310 gr 100% cotone.
Ogni ritratto è accompagnato da un testo scritto dal soggetto ritratto, in cui racconta in maniera libera e personale il suo mq di scrittura.
Elena Muzzarelli porta avanti da due anni un progetto in progress di ritratto che esclude volti e figure: ritrae scrittrici e scrittori attraverso quei luoghi a parte che sono i loro spazi di scrittura. Elena compie un viaggio immersivo nei loro spazi, in una porzione precisa che loro stessi le hanno indicato, ma dove si muove in libertà. Durante le sue esplorazioni ne scandaglia i molti dettagli, per ciascuno uno scatto dedicato, raccogliendoli successivamente in una collezione di sguardi. 78 il numero finale, composti in un collage di immagini che si sviluppa su 1 mq di superficie fotografica.
Inaugurazione 9 maggio 2025 alle 18 negli spazi di Flashback Habitat (corso Giovanni Lanza 75, Torino), fino all’8 giugno 2025.
La mostra inaugura in concomitanza con il debutto del Circuito Off del Salone del Libro di Torino 2025, di cui fa parte, e rimarrà allestita sino all’8 giugno 2025.
Ingresso: 5 euro (gratuito per i possessori di tessera Flashback Habitat).
Per informazioni: flashback.to.it
Durante il corso della mostra sono previsti alcuni incontri che presenteranno negli spazi del Circolino di Flashback Habitat scrittrici e scrittori in un dialogo aperto sul tema della scrittura come luogo e come rito personale, indagando aspetti non così noti al pubblico.
Scrittrici e scrittori coinvolti: Emanuele Altissimo, Federico Audisio di Somma, Pierdomenico Baccalario, Marta Barone, Stefania Bertola, Gian Luca Favetto, Barbara Frandino, Bruno Gambarotta, Fabio Geda, Davide Longo, Paola Mastrocola, Margherita Oggero, Enrico Pandiani, Enrico Remmert, Elena Varvello, Dario Voltolini e Hamid Ziarati.
Il progetto è realizzato con il supporto del Salone del Libro di Torino e di Elpe Global Logistic Services S.p.A.
Si ringrazia per la collaborazione RTP Fotografia di Torino e Flashback Habitat.
1 MQ
Che aspetto hanno i luoghi della scrittura, luoghi privati e intimi dove prendono forma storie, visioni e poesie che poi diventeranno pubbliche, proprietà di ogni lettore che le leggerà, rendendole personali, uniche. Dove sono, come sono quelle fucine di scrittura che rimangono sempre segrete, degli altrove mai rivelati.
Ciascuna scrittrice, scrittore ha il suo luogo, dove si fa corpo la scrittura e accade quel rituale protetto che è l’atto creativo della scrittura.
Luoghi fatti di mille dettagli, di oggetti, colori, materiali informati da un ordine proprio, stratificati via via dalla biografia quotidiana di coloro che li abitano, che li hanno creati come uno specchio inconsapevole e preciso della loro vita. Un diario che ne è anche il ritratto in forma di impronta e di traccia.
Micromondi come paesaggi che respirano ogni giorno anche loro il rito della scrittura, che vi partecipano condividendo tutto. Diventano compagni insostituibili per gli scrittori, quell’habitat dove il rito accade e si ripete, come una magia, dove si condivide quel tempo mentale, fisico e spirituale che è il tempo fisico e lirico della scrittura, un tempo di fatica, di vuoto e di pieno, di esaltazione e di rabbia, di gioia profonda ma anche di dolore.
Elena Muzzarelli porta avanti da due anni un progetto in progress di ritratto che esclude volti e figure: ritrae scrittrici e scrittori attraverso quei luoghi a parte che sono i loro spazi di scrittura. Elena compie un viaggio immersivo nei loro spazi, durante il quale ne scandaglia i dettagli, per ciascuno uno scatto dedicato, raccogliendoli successivamente in una collezione di sguardi. 78 il numero finale, composti in un collage di immagini che si sviluppa su 1 mq di superficie fotografica.
Un’estetica della frammentazione e dell’accumulo, sviluppata attraverso la raccolta di piccoli e apparentemente banali elementi del reale, che mescola in un processo concettuale e visivo di trasformazione della figurazione in spazio astratto. In composizioni che sono immagine ma anche e soprattutto percezione, ricerca filologica, psicoanalitica ed emozionale.
Anche il suo è un rito: prende contatto con l’autore, gli propone il ritratto e gli chiede di indicarle quello che considera il metro quadro più personale del suo luogo di scrittura.
In quella dimensione lei entrerà in punta di piedi ma libera di muoversi e di cogliere frammenti e particolari, linee, volumi e colori degli oggetti, che poi assemblerà in composizioni. Eccolo il ritratto, inconsapevole ed empatico, capace di svelare, in maniera mai didascalica, la personalità e lo spirito del suo autore. Un’immagine unica dalla superficie porosa, dove ogni frame è uno sprofondamento nel paesaggio che congela il tempo e apre storie, interferenze produttive. Bisogna prendersi del tempo, stare in ascolto e raccogliere le tracce sparse di un luogo che è anche la scrittrice, lo scrittore che lo abitano.
Attivati dal medesimo meccanismo, infatti, i ritratti appaiono completamente diversi uno dall’altro, si sviluppano in autonomia, con un proprio corpo e carattere, rivelando, a ogni nuovo sguardo, qualcosa di nuovo.
Olga Gambari
Da alcuni anni sto lavorando su un progetto intitolato 1 MQ, nato dalla mia esigenza di fermarmi ed imparare di nuovo ad osservare.
Il mio intento è quello di fotografare un metro quadrato reale di persone appartenenti a diversi ambiti
creativi. Ho iniziato con il mondo della scrittura, della letteratura, a me caro.
Così è partito un viaggio di incontri e scoperte con una serie di scrittrici e scrittori, un percorso che via via sta creando una raccolta di immagini che ne riflettono la personalità, lo stile di vita, lo spazio personale, intimo.
Ogni metro quadro è unico e rappresenta un racconto visivo dell’individuo che lo abita.
Un piccolo metro quadro può essere osservato e studiato per ore intere ed apparire sempre diverso, non perché sia una cosa nuova ma perché diventa oggetto di riflessione.
I dettagli, i particolari possono diventare un gioco, si può contare, sommare, sentire, paragonare.
Elena Muzzarelli