Piero Ruggeri – Da materiche lacerazioni

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA BIASUTTI & BIASUTTI
Via Alfonso Bonafous 7L, Torino, Italia
Date
Dal al

10-12.30 – 15.30-19.30 chiuso domenica e lunedì

Vernissage
05/10/2017

ore 18

Contatti
Sito web: http://www.fondazionepieroruggeri.it
Artisti
Piero Ruggeri
Generi
arte contemporanea, personale
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La Galleria Biasutti & Biasutti ospita nelle sue sale una mostra dedicata a Piero Ruggeri (1930 – 2009), pittore piemontese, che, dopo gli studi all’Accademia Albertina di Torino, insieme a Giacomo Soffiantino e a Sergio Saroni, diede vita alla pittura Informale, prerogativa in Europa e negli Stati Uniti di De Staël, Bacon, De Kooning e Kline, ma anche di Wols, Appel e Jorn.

Comunicato stampa

La Galleria Biasutti & Biasutti ospita nelle sue sale una mostra dedicata a Piero Ruggeri (1930 - 2009), pittore piemontese, che, dopo gli studi all’Accademia Albertina di Torino, insieme a Giacomo Soffiantino e a Sergio Saroni, diede vita alla pittura Informale, prerogativa in Europa e negli Stati Uniti di De Staël, Bacon, De Kooning e Kline, ma anche di Wols, Appel e Jorn. Un “Informale naturalistico” mai tradito o meglio, come sottolinea Angelo Mistrangelo nel testo che accompagna la mostra, “un naturalismo reinterpretato, riconsiderato, ridefinito con un segno vigoroso, potente, incisivo”. E sono questi segni, che increspano la materia, ad essere i veri protagonisti delle tele esposte, un gruppo di opere che va dal 1958 al 2002. Aprono la rassegna “Natura morta” (1958/59) e “Figura nel paesaggio” (1959), nelle quali appare già intenso il rapporto di Ruggeri con la Natura, qui emergono le prime presenze, esili e misteriose, che troviamo nuovamente nelle opere degli anni Sessanta, come “Anna 2” (1962). La pittura si fa immediata, concitata, nella serie dei Roveti, dipinti dalla struttura complessa, che descrivono alcuni luoghi intorno a Battagliotti o nelle vicinanze della casa dell’artista: uno dei lavori che ben rappresenta questo periodo è “Iridescenze 2”(1975), definito da Mistrangelo come “un alternarsi di tessere di un frammentario mosaico”, unitamente ad un’esplosione di colore nella vastità della tela. A partire dalla seconda metà degli anni Ottanta, la serie dei monocromi, rende protagoniste la qualità, l’intensità e le nervature del colore: “Senza titolo” (1988) e “Contamine” (1989); anche i titoli delle opere successive, ben rimarcano il riferimento cromatico, definito e costruito primariamente dall’artista, un desiderio di immergersi, quasi di annullarsi nello spazio pittorico: materia, luce e striature solcano “Luce rossa” (1990), “Rosso rosso” (1991) e “Paesaggio nero” (1995). Grumi di materia, increspature, infiniti segni caratterizzano “La frana du lac” (2000) e “La pundrà” (2002), che cronologicamente chiudono l’esposizione.
Piero Ruggeri nasce a Torino nel 1930. Si spegne nel 2009 nella casa di campagna di Avigliana dove ha vissuto e lavorato negli ultimi quarant’anni. Si diploma nel 1956 all’Accademia Albertina di Belle Arti, nello stesso anno viene invitato alla Biennale di Venezia. Nel 1955, 1957 e 1959, partecipa, nella città natale, a tre edizioni di “Italia-Francia”. L’opera di Ruggeri, che da subito assume un respiro internazionale, ben presto s’inoltra , pur all’insegna di un linguaggio e di motivi peculiari, nell’informale, collocandosi nel cuore più autentico dell’esperienza italiana, imperniata sulle attività dei gruppi di pittori attivi a Bologna, Milano, Torino. In seguito Ruggeri assimila le nuove emergenze dell’espressionismo astratto, in cui è agevole individuare l’apertura a riferimenti europei e americani. Del resto, Ruggeri è pittore “colto”, non solo per sensibilità vigile e continuo filtro del dibattito e delle esperienze contemporanee, ma anche per rivisitazione critica, scavo e dialogo, ininterrotti fino ad oggi, con la lingua della tradizione pittorica emblematicamente testimoniati dai tanti suoi dipinti che recano, nei titoli, un esplicito riferimento a Tintoretto, Caravaggio, Rembrandt, Mattia Preti, Goya, Monet. Partecipa a numerosi edizioni della Biennale di Venezia e della Quadriennale di Roma. Vince i premi nazionali ed internazionali tra cui: il Premio Morgan’s e Paint, Solomon Guggenheim New York, Marzotto, San Paolo del Brasile, Fiorino, Lissone, Villa S. Giovanni. Tra le mostre personali sono da citare: la sala alla XXXI Biennale di Venezia, le antologiche di Palazzo Massari a Ferrara nel 1984, alla Villa Reale di Monza nel 1985, al Circolo degli Artisti a Torino nel 1986, al Liceo Saracco ad Acqui Terme nel 1993, al Battistero di S. Pietro ad Asti, Galleria Comunale d’Arte di Cesena del Mantegna a Mantova. A Palazzo Bricherasio a Torino nel 1998, a Palazzo Sarcinelli Galleria Comunale d’Arte di Conegliano (Treviso) nel 2000, al Piccolo Miglio al Castello di Brescia nel 2006, a Palazzo Magnani, Reggio Emilia nel 2008. Una numerosa serie di mostre personali e collettive vede le sue opere esposte, oltre che in Italia, in Francia, Austria, Svizzera, Belgio, U.S.A., Brasile, Russia, Egitto, Australia, Pechino-Cina, Abu Dhabi- Emirati Arabi. (Biografia tratta dal sito ufficiale della Fondazione Piero Ruggeri www.fondazionepieroruggeri.it)