Museo della Follia

Informazioni Evento

Luogo
CASTELLO URSINO - MUSEO CIVICO
Piazza Federico Di Svevia , Catania, Italia
Date
Dal al

Da lunedì a venerdì 9:00 - 19:00;
sabato, domenica e festivi 9:00 - 20:30 (la cassa chiude un’ora prima).

Vernissage
23/04/2016
Contatti
Email: guidect.eventi@gmail.com
Sito web: http://www.museodellafollia.it
Biglietti

Biglietto intero 10,00 euro Biglietto ridotto 7,00 euro per gruppi di minimo 10 persone, over 65, ragazzi 11-18 anni, giornalisti con regolare tessera. Biglietto ridotto 6,00 euro per universitari e bambini 6-10 anni. Biglietto ridotto 5,00 euro con convenzione Catania card. Biglietto ridotto 4,00 euro per le scuole. Gratuito bambini fino a 5 anni.

Curatori
Vittorio Sgarbi
Generi
arte contemporanea, collettiva
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Il Castello Ursino di Catania ospiterà il Museo della Follia.

Comunicato stampa

MUSEO DELLA FOLLIA
Antonio Ligabue
Pietro Ghizzardi

a cura di Vittorio Sgarbi
organizzata da Augusto Agosta Tota
con la consulenza scientifica del
Centro Studi & Archivio Antonio Ligabue
di Parma
autori: Giovanni C. Lettini, Sara Pallavicini, Stefano Morelli

CATANIA - CASTELLO URSINO
22 APRILE - 23 OTTOBRE 2016

Il Castello Ursino di Catania ospiterà dal 22 aprile al 23 ottobre 2016 il Museo della Follia. L'esposizione mette insieme oli, sculture e disegni di Antonio Ligabue; dipinti del pittore Pietro Ghizzardi; sculture di Cesare Inzerillo e centinaia di opere sulla pazzia create dal 1600 a oggi. In mostra anche documenti: la storia della Legge 180, una sorta di Wunderkammer dell'alienazione che espone camicie di forza, apparecchi per l'elettroshock, apribocca, medicine, ritratti di pazienti psichiatrici, l'inchiesta del Senato sugli ospedali psichiatrici giudiziari e documentari Rai.

Il Museo, nato da un’idea di Vittorio Sgarbi, è realizzato da Giovanni Lettini, Sara Pallavicini, Stefano Morelli e Cesare Inzerillo. L’esposizione è una coproduzione Comune di Catania, Centro Studi & Archivio Ligabue di Parma presieduto da Augusto Agosta Tota, Fenice - Company Ideas e vede il patrocinio del Mibact (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo).

Vittorio Sgarbi: “…Un repertorio, senza proclami, senza manifesti, senza denunce. Uomini e donne come noi, sfortunati, umiliati, isolati. E ancora vivi nella incredula disperazione dei loro sguardi. Condannati senza colpa, incriminati senza reati per il solo destino di essere diversi, cioè individui. Inzerillo dà la traccia, evoca inevitabilmente Sigmund Freud e Michel Foucault, e apre la strada a un inedito riconoscimento, a una poesia della follia che muove i giovani in questa impresa. Sara Pallavicini, Giovanni Lettini e Stefano Morelli. Determinati, liberi, folli. Ed ecco il loro museo. [..] Nella storia dell'arte, anche prima dei casi clamorosi di Van Gogh e di Ligabue, molti sono gli artisti la cui mente è attraversata dal turbamento, che si esprimono in una lingua visionaria e allucinata. Ognuno di loro ha una storia, una dimensione che non si misura con la realtà, ma con il sogno. E quel sogno, con piena soddisfazione, oltre ogni tormento, rappresenta”.

Enzo Bianco, Sindaco di Catania: “La grande rilevanza civile di questa mostra risiede nella possibilità data ai più anziani di ricordare l'orrore che rappresentò la scoperta dei manicomi e dei reparti per gli irrecuperabili nell'Italia degli anni Settanta, e ai più giovani di comprendere perché non si debba mai tornare indietro. Nel 1975 un grande giornalista catanese, Candido Cannavò, dopo un’agghiacciante inchiesta sui manicomi siciliani, annunciò la chiusura di quell’inferno dei vivi che era la “fossa dei serpenti” dell’ospedale Garibaldi di Catania. Pochi anni dopo la nostra Regione

sarebbe stata tra le prime ad applicare la legge 180, ispirata a Franco Basaglia, promotore di quella riforma psichiatrica che consentì all'Italia di porsi all'avanguardia a livello mondiale. Basaglia sosteneva che la Società, per dirsi civile, doveva 'accettare tanto la ragione quanto la follia', invece di incaricare 'la psichiatria, di tradurre la follia in malattia allo scopo di eliminarla' in quei manicomi che erano ghetti, lager, in cui si consumava un piccolo olocausto quotidiano annientando esseri umani sofferenti nel sonno delle nostre coscienze. 'Il Museo della follia' diventa così uno specchio che il curatore, Vittorio Sgarbi, ci pone davanti. Un po' come fece Alda Merini scrivendo 'La pazza della porta accanto'".

Orazio Licandro, Assessore ai Saperi e alla Bellezza Condivisa del Comune di Catania: ”Dopo il grande successo della mostra di Chagall che ha superato i 60.000 visitatori paganti, ecco un'altra grande mostra che, oltre alla considerevole cifra artistica di uno dei più suggestivi autori naif italiani, ossia Antonio Ligabue. La mostra è incentrata sulla funzione di un'arte che diventa denuncia e sa narrare aspetti dolorosissimi dell'esistenza, vicende di un'umanità dolente celata al mondo per non turbare un certo modello di società”.

LE SEZIONI

Tutti i Santi - Le sculture di Cesare Inzerillo
Pazienti, dottori e infermieri, distinguibili solo dai dettagli dell’abbigliamento, ridotti a mummie, uniti dalla improba lotta contro la sofferenza e la morte.

La griglia - Fotografie, dipinti e neon
Novanta ritratti di pazienti ritrovati nelle diverse cartelle cliniche negli ex-manicomi d’Italia compongono una griglia di oltre 12 metri dove un neon luminoso, seguendo il contorno di ciascun ritratto, dona luce e rumore ai pensieri di ciascun volto.

Sala dei Ricordi - Oggetti abbandonati
Decine e decine di teche contengono libri di letteratura in lingua originale che hanno trattato il tema della follia nel corso dei secoli, farmaci ritrovati nei manicomi, effetti personali dei pazienti, giocattoli e disegni dal passato inquietante.

Franco Basaglia
Su gentile concessione di Rai Teche, la proiezione dei video: «Linea Diretta - Discussione su “Legge 180” » e «X Day - I grandi della Scienza “Franco Basaglia”».

O.P.G.
Grazie al contributo del Senatore Francesco Marino, sarà proiettato un altro video-denuncia sugli Ospedali Psichiatrici Giudiziari realizzato dalla Commissione Parlamentare di inchiesta sull’efficienza del Servizio Sanitario Nazionale – Senato della Repubblica.

Antonio Ligabue – Pietro Ghizzardi
Una sezione espositiva del “Museo della Follia” è costituita da una grande mostra antologica dedicata ai due artisti. L’iniziativa presenta 113 opere, di cui 71 dipinti, 4 disegni e 12 sculture di Antonio Ligabue e 26 opere di Ghizzardi. La mostra è organizzata da Augusto Agosta Tota, presidente del Centro Studi & Archivio Antonio Ligabue di Parma.

Preziosa occasione per incontrare l’arte di due rappresentanti del Novecento italiano, che con aria allucinata, senso della natura, adesione ad una umanità al limite della sopravvivenza materiale e spirituale, sono stati capaci di una strenua lotta, anche quando appariva perduta nelle nebbie della follia. Ecco dunque capolavori come Re della foresta, olio su tela, cm 190x251; Autoritratto, olio su faesite, cm 199,7x130,3 Fra i 26 lavori di Pietro Ghizzardi troviamo le tecniche miste Marilin del 1968 e Mina del 1970.

Centinaia di opere tra sculture, pitture e fotografie, affrontano la tematica della follia attraverso la storia dell’arte, dal 1600 ad oggi. Artisti esposti: Giovanni Carnovali called il Piccio (1804 - 1873); Silvestro Lega (1826 - 1895); Michele Cammarano (1835 - 1920); Tranquillo Cremona (1837-1878); Antonio Mancini (1852 - 1930); Gaetano Esposito (1858 - 1910); Filippo Antonio Cifariello (1864 - 1936); Vincenzo Gemito (1852 - 1929); Gino Rossi (1884 - 1947); Vito Timmel (1886 - 1949); Gino Tancredi Sandri (1892 - 1959); Carlo Zinelli (1916 - 1974); Lorenzo Alessandri (1927 - 2000); Ottavio Mazzonis (1921 - 2010); Giovanni Macciotta (1927-1993); Bruno Caruso (1927); Mario Molinari (1930 - 2001); Umberto Gervasi (1939); Raimondo Lorenzetti (1948); Luigi Serafini (1949); Roberto Gasperini (1950); Giacinto Bosco (1956); Gaetano Giuffrè; Grazia Cucco (1965); Agostino Arrivabene (1967); Bertozzi & Casoni (Giampaolo Bertozzi, 1957; Stefano Dal Monte Casoni, 1961); Gianni Lucchesi; Marco Coianiz; Fabrizio Sclocchini (1969); Vincenzo Baldini; Nicola Sferruzza; Mimmo Centonze (1979); Marilena Manzella; Gaspare Palazzolo; Roberta Fossati; Sandro Bettin.