Madrid Updates: prime immagini da Just Mad, la fiera collaterale di Arco dedicata all’arte emergente. Deciso ritorno della pittura

Just Mad è la versione cittadina di Arco, dedicata all’arte emergente. Dal 2010 si propone come piattaforma per la diffusione delle proposte d’avanguardia, dando visibilità anche a gallerie meno note, spagnole e non, che scommettono su giovani artisti e su opere più accessibili, anche a livello economico. Si svolge in contemporanea alla fiera principale, fino […]

Just Mad è la versione cittadina di Arco, dedicata all’arte emergente. Dal 2010 si propone come piattaforma per la diffusione delle proposte d’avanguardia, dando visibilità anche a gallerie meno note, spagnole e non, che scommettono su giovani artisti e su opere più accessibili, anche a livello economico. Si svolge in contemporanea alla fiera principale, fino a domenica 28 febbraio, negli spazi ampi e luminosi del Coam, la moderna sede del Collegio degli Architetti di Madrid. Un evento particolarmente integrato nel tessuto sociale e culturale del quartiere di Chueca, dal quale peraltro provengono sei delle quattordici gallerie madrilene presenti in fiera. Cinquanta in tutto quest’anno le gallerie, selezionate dal direttore Gregorio Cámara e perlopiù provenienti da Spagna e Portogallo, con qualche puntuale presenza sudamericana. Offrono proposte artistiche omogenee, interessanti e di qualità. A prima vista colpisce soprattutto un generale ritorno alla pittura, intesa come pratica formale tradizionale, classica, in tutte le sue variabili declinazioni. Dall’arte murale di Borondo, che dipinge finestre e porte come fossero una tela, al più dissacrante Mario Soria, che con il suo realismo magico costruisce autentiche “scatole di giochi” che contengono, come una cornice, collage pluridimensionali fatti con mattoncini di Lego o giochini di plastica per bambini, dipingendo spesso l’opera anche recto/verso.

IL MESSICO NEGA L’APPOGGIO ISTITUZIONALE
Dall’iperrealismo di Abelindo Salas, che in un quadro di grande formato racconta il dramma degli emigranti dalla Siria con un registro linguistico simile alle pale d’altare barocche, alle scelte cinematografiche di Jorge Hernandez, che ricopre di resina dipinti di piccolo e grande formato, dai colori accessi e dalle atmosfere ispirate alle scene del grande cinema, perché ricordino il colore brillante della pellicole d’antan. Tra le installazioni in situ, segnaliamo il cumulo di cannucce di plastica di Herctor Francesc, artista interessante anche per i piccoli, divertenti quadretti che contengono miriadi di palloncini sgonfi, giochini di plastica o piccoli oggetti colorati. Gustoso sotto tutti i punti di vista il nuvolone del brasiliano Simone Mattar, fatto di cotone naturale e di zucchero filato (“algodon” in spagnolo) nei toni grigio scuri, dal titolo “No es toxico”, che invita a provarlo nonostante il colore inquietante. Ridotta la sezione commissariata, dedicata alla scena artistica di Mexico City: per ragioni di mancato appoggio istituzionale sono giunte a Madrid sono la galleria Altea ed Effectos Especiales.

Federica Lonati

 

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Federica Lonati

Federica Lonati

Federica Lonati (Milano, 1967), giornalista professionista italiana, dal 2005 vive a Madrid. Diploma al Liceo Classico di Varese e laurea in Lettere e Filosofia all’Università Cattolica di Milano, si è formata professionalmente alla Prealpina, quotidiano di Varese, scrivendo di cronaca,…

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