Domeniche gratis e venerdì sera al museo. La cura Franceschini funziona. I primi dati, a un mese dal provvedimento: il pubblico cresce e gradisce

In molti avevano appreso con irritazione, o quantomeno con diffidenza, il recente riassetto relativo agli accessi ai musei statali, varato dal Ministro Dario Franceschini. Il grossolano gesto d’insensibilità stava tutto nella soppressione della gratuità a discapito degli ultra sessantacinquenni. Un provvedimento, in realtà, che rientrava in una logica di redistribuzione ‘democratica’. Tolto l’ingresso libero ai […]

In molti avevano appreso con irritazione, o quantomeno con diffidenza, il recente riassetto relativo agli accessi ai musei statali, varato dal Ministro Dario Franceschini. Il grossolano gesto d’insensibilità stava tutto nella soppressione della gratuità a discapito degli ultra sessantacinquenni. Un provvedimento, in realtà, che rientrava in una logica di redistribuzione ‘democratica’. Tolto l’ingresso libero ai maturi professionisti facoltosi – in primis gli stranieri danarosi in tour del Bel Paese – si compensava lo “sgarbo” fatto ai pensionati meno abbienti introducendo una domenica al mese gratuita per tutti: a favore di senior e junior, senza distinzioni di sorta. Per sempre. Mantenendo l’accesso free fisso per minorenni, studenti – italiani ed extracomunitari – insegnanti di storia dell’arte, giornalisti e altre categorie consuete.
A tutto si aggiungeva l’apertura prolungata obbligatoria, fino alle 22, per ogni venerdì della settimana: misura pensata per chi fa tardi al lavoro o per chi ama concedersi serate cultuali al chiaro di luna.

Dario Franceschini

Dario Franceschini

A un mese di distanza dal nuovo piano, in barba agli scettici, arrivano i primi dati. E sono più che confortanti. Un successo per Franceschini, che incassa in silenzio le critiche e risponde coi fatti. Domenica 3 agosto oltre 200mila persone sono entrate gratuitamente nei musei statali, con un incremento del 22% rispetto alla prima domenica gratis di luglio: trend positivo, da leggere nel senso di una diffusione – e si spera di un radicamento – del rito domenicale presso scavi, palazzi storici e musei. Numero di visitatori complessivo stimato a 206.093 unità, con 16.288 a Pompei (+35% rispetto alla prima domenica di luglio), 8.093 alla Reggia di Caserta (con uno ottimo +77%), 9.100 agli Uffizi (+4%), 34.264 al Colosseo (+4%), 2.690 al Polo reale di Torino (+7%), 2.875 alla Galleria dell’accademia di Venezia (+30%), 5.191 a Brera (+62%); 2.482 alla Gnam di Roma (+32%9), 1.394 a Capodimonte (+37%), 4.500 al Castello di Miramare di Trieste (+28%), 2.107 ad Ercolano (+38%), 1.852 al museo archeologico di Reggio Calabria (nientemeno che un +145%).
A uno sguardo più ampio, il bilancio generale conferma il bel risultato. Mettendo a paragone il mese di luglio 2014 con quello del 2013, i dati sono inequivocabili: secondo il Sistan, nei 252 musei, siti archeologici e monumenti statali esaminati, la crescita è stata del 10,7% di pubblico e del 10,6% degli introiti, con un gradimento altissimo non solo per la domenica gratuita ma anche per gli orari prolungati del venerdì.

Reggia di Caserta - fontana di Diana e Atteone

Reggia di Caserta – fontana di Diana e Atteone

Sono stati infatti 2.964.962 i visitatori registrati, contro i 2.765.680 dell’anno prima, mentre gli incassi lordi ammontano a 12.154.256 euro contro 11.400.052. Clamorosi gli aumenti di visite per alcuni spazi “minori” o più periferici: la Galleria nazionale di Parma (+56%), il museo archeologico di Sassari (+80%), il museo archeologico di Ferrara (+118%), il circuito museale di Arezzo (+212%), il museo nazionale di Este (+57%), il museo archeologico di Adria (+124%), il museo archeologico di Cassino (+80%). Mete meno turistiche, rispetto ai must di Roma o Firenze, assai beneficiate a livello del tessuto locale.
Bene anche per luoghi come la Pinacoteca di Brera e il circuito museale torinese, entrambi con un +46,6% di visitatori, o il Palazzo Ducale di Mantova (+67%). In coda Colosseo, Foro Romano e Palatino, con un incremento del 6,9%, Pompei (+ 10,4%) e Uffizi (+9,4%).
Un asettico elenco di cifre, che racchiude un doppio segnale tutt’altro che trascurabile: se a una prima verifica la “cura” Franceschini sembrerebbe funzionare, il dato indubitabile riguarda la voglia degli italiani di vivere, conoscere, scoprire il best of del Paese. L’appuntamento è con i prossimi rilievi, sperando in ulteriori impennate o quantomeno in una stabilizzazione dei flussi.
Senza dimenticare che l’impegno per la formazione e l’allargamento del pubblico non prescinde dagli sforzi per un ampliamento delle risorse economiche (pubbliche e private), una semplificazione e riorganizzazione delle strutture amministrative, un processo di svecchiamento e sviluppo dei servizi. Ovvero: ripensare le città e i territori in relazione ai punti di forza intorno a cui la vita sociale dovrebbe ruotare. Cultura, bellezza, creatività, paesaggio. L’Italia, in una manciata di parole.

– Helga Marsala

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, giornalista, editorialista culturale e curatrice. Ha innsegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a…

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