Rana Haddad, Pascal Hachem, Bianco-Valente. Dopo il Libano, la Campania. Seconda tappa per il progetto Public Spaces=A Place For Action: le foto, da Roccagloriosa

Arte e territorio, ripensando spazi pubblici, dinamiche sociali, senso e destino dei beni comuni. Una maniera di intendere la progettualità creativa che continua a fare proseliti, assumendo forme variabili, ma con una stessa linea d’orizzonte: le comunità e i loro luoghi, in un percorso di riappropriazione consapevole veicolato dall’azione estetica. Cose pensate per singole micro-realtà, […]

Arte e territorio, ripensando spazi pubblici, dinamiche sociali, senso e destino dei beni comuni. Una maniera di intendere la progettualità creativa che continua a fare proseliti, assumendo forme variabili, ma con una stessa linea d’orizzonte: le comunità e i loro luoghi, in un percorso di riappropriazione consapevole veicolato dall’azione estetica.
Cose pensate per singole micro-realtà, o che diventano transnazionali, intergeografiche, figlie di gemellaggi e dialoghi a distanza. Come del caso di Public Spaces = A Place For Action, che in questi mesi ha visto in campo quattro artisti: Rana Haddad e Pascal Hachem per il Libano e Bianco-Valente per l’Italia. Un progetto in due fasi, una libanese e una italiana, costruito intorno ai cittadini di piccoli centri, puntando a stabilire un confronto tra due contesti sociali, urbanistici, culturali differenti. E provando, in entrambi i casi, a sollecitare nella gente un processo di sensibilizzazione, conservazione e presa in carico dei loro spazi (piazze, parchi, strade, ambiente naturale).
Dopo la prima fase, che ha visto le due coppie lavorare a Bcharre, un paese montano del nord del Libano, tra il 24 e il 30 di giugno si è consumata la seconda esperienza. Siamo, stavolta, a Roccagloriosa, in provincia di Salerno, dove Front of Art – che ha ideato e promosso il progetto – ha collaborato con l’associazione Farnespazio. Una settimana di residenza, tra laboratori e opere d’arte pubblica, nei pressi di quella Terra dei Fuochi che porta impresso il marchio di un martirio ambientale incancellabile, metastasi di una corruzione tentacolare. Terra devastata, a cui contrapporre un’idea di cura, di rispetto, di responsabilità condivisa. Immaginando altre germinazioni culturali e stabilendo altri possibili link all’interno del Mediterraneo.

Public Spaces-A Place For Action, Roccagloriosa - Rana Haddad e Pascal Hachem, Vertical Procession, 2014

Public Spaces-A Place For Action, Roccagloriosa – Rana Haddad e Pascal Hachem, Vertical Procession, 2014

“Cosa manca” è il titolo dell’opera realizzata da Bianco-Valente ed è la domanda posta dai due artisti ai residenti. Gente incontrata per strada, interrogata sui vuoti e le assenze propri, comuni, biografici, collettivi o esistenziali. Riportate su delle candide lenzuola, le risposte sono state poi sventolate dai balconi di ognuno, appese come dichiarazioni d’amore, vessilli del desiderio, scritture urbane senza corpo. Haddad e Hachem, invece, rapiti dalla processione di San Giovanni, ne hanno carpito una piccola usanza: sui tavolini esposti sull’uscio di casa se ne stavano in bella viste delle icone religiose, offerte alla benedizione al passaggio del santo. “Vertical Procession” è il loro campanile profano, realizzato impilando quegli stessi tavolini presi in prestito dalle famiglie, nell’occasione di un rituale domestico, in un pomeriggio sacro.
Le immagini della tappa salernitana, appena sfornate, raccontano i momenti salienti di questo viaggio.

– Helga Marsala

www.frontofart.org

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, giornalista, editorialista culturale e curatrice. Ha innsegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a…

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